VIA ROBOLOTTI.DAY 25.

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H 23.16, tappeto.

Solita postazione insomma.

Oggi é stata una giornata nì, venticinquesimo giorno, venticinquesimoooooo!

Stanotte non ho praticamente dormito,quindi già partita non benissimo, poi solito allenamento WANNABEBELEN con le mie amiche del cuore e sembrava meglio, poi spesa, poi, fanculo, abbiocco emotivo!

Mi son data i miei soliti compiti, divisi tra negozio ed illustrazioni e poi boh, non so che sia successo e BOOM, catastrofe!

Oggi pensavo a via Robolotti, la via di OFICINA, quando sono arrivata lì non conoscevo nessuno, sopra al mio negozio abitava la signora Vittorina, che mi calava la prolunga dal balcone per darmi l’elettricità che ancora non avevo per fare i lavori in negozio, nel frattempo, senza quasi conoscermi mi invitava a pranzo o a cena da lei,  questa signora adorabile che mi aveva presa come una nipote, che mi raccontava la storia della sua vita, lei abile sarta di pellame, che mi faceva vedere il suo laboratorio e le sue creazioni, tra uno spaghetto alle vongole,  vino rosso ed innumerevoli bicchieri di bargnolino fatto in casa da lei, lei che ogni volta mi faceva scendere in negozio sbronza, ma arricchita da una bellissima storia, lei che voleva parlare ed essere ascoltata, lei che se facevo un aperitivo in negozio scendeva con una torta fatta in casa, lei che è stata come una nonna per me e, all’improvviso un’estate non c’era più.

A te, Vittorina, che mi hai viziata, amata come una figlia ed insegnato i tuoi saperi, a te grazie, sei stata un bellissimo pezzo della mia vita.

Mi ricordo ancora quel giorno, dopo essere stata per l’ennesima volta a vedere un negozio al di fuori delle mie possibilità, arrivo in quella via e vedo quel negozio, con scritto “AFFITTASI” sulla vetrina, da privato!

DA PRIVATOOOOOOO!

Tiro giù subito  il numero, mi dico”È un segno!”, in quella via dove c’erano solo liutai, per quanto in centro era una sfida.

Poi il mio destino probabilmente mi voleva lì, perché tutto, nonostante le difficoltà si incastrava come un puzzle.

Lì tutti mi hanno accolta come una famiglia.

Ho conosciuto la Francy, negozio sopra di me, che poi é diventata la mia parrucchiera del cuore non che amica speciale ed unica, la Katy, poche vetrine dopo di me, impossibile non amarla, sincera, brillante e divertente, la Simo, dispensatrice di gioia e caffé, chiacchiere e risate, Marco, liutaio  fidanzato di una delle mie migliori amiche, lì sulla panchina della Simo, costante fissa della “nostra” via, Enrico, che mi diverto sempre ad insultare e trattare “male”, ma che sa che gli voglio bene, Luciana, che sopporta Enrico,  Ema e la Paola, diventati un pò famiglia, che, puntuali alle sette arrivavano in negozio con il mio bicchiere di Lugana, Alessandra, liutatia abilissima  e poi amica, Tosi, con la Greta, mia personale fornitrice di focaccine e crackers handmade stratosferici, la Lisa, mia amica da molto tempo che, per coincidenza, ritrovo a vivere di fonte al negozio, anima bella e sempre presente nelle mie giornate sì ed in quelle no, la Giusi ed Antonio, non proprio in via Robolotti, ma comunque vicini e di insostituibili, lavoratori che ammiro tanto e, per ultimi, ma non per ultimi, i Pesciolini, arrivati in coda, ma che hanno saputo farsi amare ed apprezzare sin dal primo giorno e che per me sono diventati casa…

Oggi via Robolotti mi manca tanto, quando mi chiedono, essendo l’unico negozio di abbigliamento tra i liutai, perché non mi trasferisco, la risposta viene dal cuore. Non puoi andare via da un posto che per te é diventato famiglia, questo é per me dopo quattro anni.

Il mio pensiero stasera va a voi, sperando di potervi “rompere le palle” presto, sperando ancora nelle nostre risate, nel nostro essere via Robolotti sincero, senza “menarcela”, senza paure, senza pretese, senza competizioni, semplicemente noi!

É sempre la solita storia, ti rendi conto di quanto tieni ad una cosa sino a che non ce l’hai e, per quanto scontato, io alla mia via Robolotti tengo tanto e spero di tornarci prima possibile!

Torneremo a splendere, ne sono certa.

Nel frattempo questo post lo dedico a voi e al nostro posto magico!

Stasera la canzone che accompagna questo post me l’ha passata un amico, la ascolto in loop mentre scrivo ed é bellissima, del resto, questa cosa fa parte del famoso dono che é il tempo in questo periodo , del conoscersi!

Stasera, “ Between space” , My Jerusalem, testo qui sotto.

Under your microscope You draw order in life With the razor from your coat

You carry all the time Just in case someday You give up on life And love And sever all your ties Between space and time There must exist a better life Than this one of mine With the toss of a deadly crime Maybe tonight There’ll be no more blood (No more) lies (No more) lonliness (No more) fight (No more) failure (No more) How have I gotten here? (No more) Where did I go wrong? (No more) No singing Ba ba da da ba da da da…

AMICI.DAY 24.

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Amici, oggi voglio parlare degli amici di una vita, quelli che sono scappati di vista, quelli lontani e che rimangono, quelli che vedi poco, ma ci sono.

Oggi ho alzato il cassetto sotto al letto, ehmmmm, non so da quanto tempo non facevo questa operazione, ma ora che il tempo non manca, perché no!?

Ovviamente la prima cosa trovata sono state le scatole delle foto, quando ancora si stampavano ed io, ne facevo tante giá allora!

Sono passata per mille periodi bellissimi della mia vita, dai più belli e spensierati , pieni di amici e sorrisi, a quelli della famiglia e, anche un pò a quelli di vecchi fidanzati, tutti lì a guardarmi da quelle foto stampate.

Non si ha mai tempo per i ricordi così lontani, é stato bello spendere qualche ora a sorridere a pettinature imbarazzanti, outfit ancora peggio, vino bevuto dentro le angurie con ì boccaglio della maschera sulla spiaggia, le prime sbronze fatte di intrugli a poco costo che il giorno seguente ti facevamo maledire di averlo fatto, i primi amori, le delusioni ed i pianti, una scatola piena di emozioni insomma.

E lì mi sono resa conto di quanto sono fortunata, di quante persone sono passate, ma di quante ancora oggi siano rimaste nella mia vita, tutte importanti, tutte che hanno contribuito un pochino a farmi essere quella che son oggi.

Questo post quindi lo dedico a voi, amici lontani e vicini, amici ancora presenti o meno, ma sicuramente persone importanti che hanno segnato tanti momenti belli.

L’importanza ancora una volta di accorgersi delle cose scontate solo quando ci si ferma, come in questo momento, in questa pausa da tutto, dove siamo tutti chiamati a guardarci un pochino dentro.

Un’altra cosa che sto imparando in questo periodo, a non dare più nulla per scontato.

E allora ancora un volta grazie, tempo.

Stasera dal mio tappeto postazione forevaaaa sto ascoltando Beirut, chi mi conosce sa.

Postcard from Italy.

 

The times we had
Oh, when the wind would blow with rain and snow
Were not all bad
We put our feet just where they had, had to go
Never to go
The shattered soul
Following close but nearly twice as slow
In my good times
There were always golden rocks to throw
At those who
Those who admit defeat too late
Those were our times, those were our times
And I will love to see that day…

SISTERS.DAY 23.

twomomanloveStasera non volevo scrivere, è stata una giornata altalenante, ma poi mi son detta:” No, questo è un diario di bordo , ogni giorno deve essere raccontato.”

Allora eccomi qui, sarò breve stasera, giuro!

Oggi voglio parlare delle sorelle, io ne ho due, io sono quella di mezzo.

Questo post parlerà di Francy, la mia sorella maggiore, poi parleró di Sere,

Oggi ho disegnato la mia sorellona, carismatica, splendente, combina guai, aggiusta guai, vera, libera…se stessa, nel bene e nel male.

Da quando tutto é iniziato lei mi sta rendendo orgogliosa giorno per giorno e, lei sa perché, non lo scriverò qui, ma sono fiera di essere “fiera” di lei!

Tutto qui, stasera non voglio aggiungere altro, parlando di mia sorella non posso che mettere Mina, che ascoltiamo sempre insieme..

Le strade piene
La folla intorno a me
Mi parla e ride
E nulla sa di te
Io vedo intorno a me chi passa e va
Ma so che la città
Vuota mi sembrerà
Se non torni tu
C’è chi ogni sera
Mi vuole accanto a sé
Ma non m’importa
Se I suoi baci mi darà
Io penso sempre a te, soltanto a te
E so che la città
Vuota mi sembrerà
Se non torni tu
Come puoi tu
Vivere ancor solo senza me
Non senti tu
Che non finì il nostro amor
(torna da me, amor
E non sarà
Più vuota la città)
Le strade piene
La folla…

UMANITÁ. DAY 21.

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Ore 23.18, tappeto, ormai postazione fissa della mia quarantena.

Oggi voglio parlare di una cosa bella, oggi voglio parlare di vero senso di questo tempo di reclusione, o per lo meno della parte bella ed umana di tutta questa cosa che fa sempre più paura,

Questa giornata sin dal mattino si assomigliava un pò alle altre, dormire strano e male, sveglia automatica alla solita ora, perché sì anche ora che potrei farmi grandi dormite, aimè non ci riesco, poi caffè, cazzeggino mini sul divano, vitamina c, secondo caffè, allenamento in videochiamata con le mie amiche, il nostro allenamento ormai chiamato “wannabebelen”, poi doccia. trucco parrucco e vestizione e via che la giornata passa tra compiti che ti impartisci per non perderti. Poi, però, ad un certo punto ricevo una telefonata.

Era il proprietario del mio negozio, che con un’umanitá spiazzante mi diceva di non preoccuparmi dell’affitto, che ci saremmo sistemati con calma quando tutto questo sará finito, una persona assolutamente umile e come tante, senza ricchezze particolari, un signore in pensione che, nonostante anche il mio affitto gli sia necessario per vivere, lo metteva da parte, per aiutare me.

Credo di non aver mai ricevuto nella mia vita un gesto così pieno di amore come quello che ho ricevuto oggi, lasciando da parte la questione  economica che ovviamente conta, ma in questo caso, sul podio ci va il grande cuore di questa persona.

Questa é la parte bella di quando si vive una realtà brutta come quella che stiamo vivendo, questo si chiama amore, quello che forse un po’ nella vita frenetica ci stavamo dimenticando.

Nulla accade per caso, la mia amica Erica me lo dice sempre, ogni volta che affronto una sfida, grazie anche a lei ogni volta mi metto in discussione e faccio un pochino meglio.

Stasera sono un pò stanca, magari riesco a dormire meglio e sognare cos belle.

Solita soundtrack, stasera sto ascoltando ancora i miei amati Smashing Pumpkins, stasera tocca a “try”, testo qui sotto.

Buona notte lovers…

 

Pop tart
What’s our mission
Do we know
But never listen
For too long
They held me under
But I hear
It’s almost over
In Detroit
On a Memphis train
Like you said it’s
Down in the heat and the summer rain of
The automatic gauze of your memories
Down in the sleep at the airplane races
Try to hold on
To this heart
A little bit longer
Try to hold on
To this love aloud
Try to hold on
For this heart’s
A little bit colder
Try to hold on
To this love
Paperback scrawl your hidden poems
Written around the dried out flowers
Here we are still trading places
To try to hold on
Pop tart
Can you envision
A free world
Of clear division
For too long
They held us under
But I know
We’re getting over
In Detroit
With the Nashville tears
Like you said it’s
Down in the heat with the broken numbers
Down in…

FRIDAY.DAY20

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Ari eccomi ,stasera tardi, tardi nel concetto casalingo del venerdì sera, ovviamente, di sti tempi.

Di sti tempi quando gli aperitivi virtuali iniziano all 19.00. Quegli aperitivi che sono una boccata d’aria e normalitá in questa pazzia.

Come ho detto stasera ad un amico,voglio segnarmi sta cosa: oggi non mi funzionava il termostato della caldaia e, in sto periodo é aimé tornato il freddo. Al momento, panico, poi mi son detta, che cazzo, Paoli, provaci. Mi sono scaricata il mio bel manuale da internet, letto e, oh, che cavolo, c’è l’ho fatta, l’ho aggiustato.

Wow, e ancora wow e, brava me, me lo dico sola!

N.B. FINITO TUTTO, RICORDATI PRIMA DI PROVARCI DA SOLA!

in un periodo normale, avrei chiamato un tecnico, speso soldi e ciao, ma a sto giro no! Del resto il mio motto é “di necessità virtù”.

Stasera é stata una bella serata, leggera, assente dai pensieri che sovrastano questo periodo, una serata di leggerezza spontanea ed insaspettata questo mi fa ancora più pensare che in tutto questo brutto, difficile e a volte super mega pauroso momento, c’è un lato bello.

Ed io voglio continuare a pensare al dopo, a quel momento dì, quello degli abbracci forti fortissimi.

Verranno altri giorni nì, altri brutti, altri meno, ma avere tutto questo, amici, famiglia, persone nuove che sto imparando a conoscere, mi fa ben sperare che ci saranno ancora un sacco di cose belle, che sì, ora sono in pausa, ma torneranno.

Io, del resto, sto imparando a conoscermi un pezzettino di più.

Non dobbiamo avere paura di metterci a nudo con le persone con cui pensiamo ne valga la pena, questo vale sempre.

Stasera invece questo post lo accompagna questa “Tonight’s with you”, di Black Rebel Motorcycle Club Ed è una soundtrack perfetta… testo come sempre qui sotto…

Notte lovers..

 

You couldn’t doubt her
You couldn’t doubt her
Tonight
Tonight’s with you
Tonight
Tonight’s with you
You couldn’t die
You couldn’t die
Tonight
Tonight’s with you
Tonight
Tonight’s with you
It’s like a tear falling
It’s like a dream always
It’s like a dream gone away
Gone…

 

PROSPETTIVE. DAY 19.

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Divano.

H 21.47, stranamente stasera scrivo dal divano e non dalla mia ormai fissa postazione tappeto.

Tisanina della sera bollente sul tavolino, Frida che limona con Fenny, il suo fenicottero di peluche, beata lei che limona!!!! Segue foto di Frida e Fenny.

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Pensavo a tal proposito a quanto sono fortunata ad averla, in generale sí, ma in questa quarantena ancora di più lei é amore, è abbracci, é famiglia.

Oggi é stata una giornata nì, strana, il grigio fuori, il freddo, qualche pensiero e problemino legato al lavoro, mi ha catapultata nel pensare al dopo di tutto questo, alle prospettive del futuro, a quello che sará.

Per un pochino ho avuto brutti pensieri, mi sono scoraggiata, poi non so esattamente cosa sia successo, ma ho pensato che non volevo essere quella persona, quella che si piange addosso, quella che getta la spugna. Questo é sicuramente il momento più difficile che ho vissuto sino ad ora nella mia vita, ma non l’unico, ne ho affrontate tante di cose brutte, ma alla fine sono quelle che mi hanno anche resa la persona che sono, ed io sono felice di come sono, con pregi e difetti, ma orgogliosa di me.

Tutto questo periodo chiusa in casa mi sta facendo scavare sotto sotto me stessa, fino a quell’angolino nascoso che magari nella vita frenetica di ogni giorno mi limitavo ad ignorare,

Per questo sono convinta che in qualche modo questo tempo sia un dono.

Detto questo, stasera voglio cercare di dormire, magari cinque ore di seguito senza svegliarmi sarebbe bellissimo, ma se proprio non ci riuscissi, ti prego fammi svegliare per le sette che ho scoperto che su Italia uno la mattina presto c’è KISS ME LICIA!

Stasera concludo così, senza tirare pipponi introspettivi, stasera sono felice perché nonostante tutto oggi, nella mia giornata, ho avuto vicino le persone cui mi andava davvero di condividere il mio stato d’animo, questo é bello, questo è magia.

Solito momento soundtrack del mio post, stasera accompagnato da  “Sleeping in”, The Postal Service…

A proposito, sono una divoratrice di musica, avrei bisogno di nuova musica da ascoltare, me la mandate!?

Buonanotte ai sognatori…

 

Last week I had the strangest dream
where everything was exactly how it seemed
where there was never any mystery
of who shot John F Kennedy
It was just a man with something to prove,
slightly bored and severely confused
He steadied his rifle with his target in the center
and became famous on that day in November
Don’t wake me, I plan on sleeping in
Don’t wake me, I plan on sleeping in
Don’t wake me, I plan on sleeping in
Don’t wake me, I plan on sleeping in
Again last night I had that strange dream
where everything was exactly how it seemed
concerns about the world getting warmer
people thought that they were just being rewarded
for treating others as they’d like to be treated
for obeying stop signs and curing

 

PANZEROTTI. DAY 18.

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Diciotto giorni, diciotto giorni di questa pausa dalla vita, di questa chiusura tra le mura. Diciotto giorni quando sei in vacanza passano sembrando due ore, a malapena, ma tutto questo no.

A volte mi sembra come uno di quei film in cui il personaggio vive la giornata, poi si addormenta e, il giorno dopo ricomincia tutto da capo.

Per fortuna però, ci sono anche le cose belle di tutto questo.

Ci sono le amiche, la famiglia e, le persone che stavi imparando a conoscere e che, per assurdo, stai conoscendo ogni giorno di più, pezzettino per pezzettino. Questo é il regalo di questo assurdo periodo, questo é il dono del tempo.

Oggi ho fatto i panzerotti, da cremonese ibrida e per metà pugliese, i panzerotti sono quel sapore che sá di memoria di casa, di ricordi felici, di condivisione con le persone che ami,

I panzerotti per me sono Campomarino, le mie estati in quel posto che è magia, limbo di felicità assoluta.

Stamattina ho impastato, ho atteso che la pasta fosse pronta, ho seguito tutto il procedimento del caso e poi ho iniziato a confezionare quel pezzettino di amore sotto forma di panzerotto da dare alle persone che amo, per sentirci un pochino più vicini, per farci sapere che ci siamo, l’uno per l’altro.

Cucinare del resto é un atto d’amore e, questo penso proprio di averlo ereditato dalla mia mamma, che ogni domenica con i suoi manicaretti mette in scena il suo atto d’amore, intenso, sincero e puro.

Mai come ora abbiamo bisogno di ogni centimetro di quel’amore, da tenerci stretto fino a quando potremo stringerci ancora.

Ieri Erica, una delle mie migliori amiche, sorella e pezzo indivisibile della mia vita, mi ha detto che sarebbe arrivata la luna nuova, a cui chiedere cosa aspettarci dal tempo che verrá.

Beh, io ci ho pensato, voglio i sorrisi, voglio i pianti forti, gli abbracci stretti, la paura e subito dopo la gioia, voglio tornare a sbagliare per poi fare meglio, voglio vivere, voglio condividere, voglio fare il solletico, voglio camminare a piedi scalzi sull’erba, sulla sabbia, voglio ballare sotto la pioggia, voglio cantare stonata in macchina mentre vado a raggiungere qualcuno che voglio vedere così tanto da non aver pazienza di guidare,voglio fare l’amore,  voglio emozionarmi per una canzone suonata live ad un concerto, voglio il rumore dei grilli d’estate, voglio l’odore della domenica a casa della mia mamma, voglio innamorarmi, voglio esser amata e massì, voglio anche che mi spezzino il cuore se questo vuol dire poi innamorarsi ancora… questa lista potrebbe essere infinita e, lo sará, c’é una vita davanti del resto no!?

Ma, quando potrò finalmente essere libera, la prima cosa che voglio per certo ed in assoluto é veder il mare, qualunque mare sia.

Non smettiamo mai di credere nelle cose belle e soprattutto nelle infinite possibilità…

Stasera sto ascoltando live dal mio tappeto i miei adorati Smashing Pumpkins e, siccome di luna si parlava, eccola qui!

What moon songs
Do you sing your babies?
What sunshine do you bring?
Who belongs
Who decides who’s crazy
Who rights wrongs where others cling?
I’ll sing for you
If you want me to
I’ll give to you
And it’s a chance I’ll have to take
And it’s a chance I’ll have to break
I go along
Just because I’m lazy
I go along to be with you
And those moon songs
That you sing your babies
Will be the songs to see you through
I’ll hear your song
If you want me to
I’ll sing along
And it’s a chance I’ll have to take
And it’s a chance I’ll have to break
I’m in love with…

SILVANO.DAY 17.

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Silvano non é un mio nonno di sangue, ma lo è a tutti gli effetti, lo é diventato con il tempo.

Io non ho più nonni vivi aimé, anche se ho avuto la fortuna di crescere con la mia super bisnonna Giuditta, che mi ha cresciuta a polenta con zucchero a merenda e badilate di burro in ogni alimento, ma questa é un’altra storia!

Silvano fa parte comunque della mia famiglia da sempre, la sua mamma era la “balia” di mia mamma da piccola e lui, falegname e fabbro di enorme talento, ha sempre lavorato anche con mio nonno nella sua azienda agricola, tra il costruire una stalla oppure una scala di legno..

Quando poi é mancato il mio nonno Gianni e mia madre e mia sorella hanno deciso di aprire all’interno della cascina un ristorante, io abitavo ancora a Milano ed il weekend tornavo per dare una mano al ristorante e, é proprio lì che Silvano é entrato così tanto nella mia vita e nel mio cuore ed é diventato il mio nonno bis, il mio nonno acquisito.

Ogni domenica mattina passava dalla cucina del ristorante, dove mia mamma aveva prontamente confezionato un bel pranzetto per lui e sua moglie Angela.

Mano a mano, io e quel signore con la faccia e le mani segnate dal tempo e dal lavoro, siamo diventati famiglia.

Quando poi mia madre ha deciso di chiudere il ristorante io ero già tornata a vivere a Cremona e, poco dopo è nata OFICINA, il mio negozio.

Quando ho aperto non avevo questa grande disponibilità economica, quindi una volta chiesto in banca il mio prestito per iniziare, c’era da mettere su il negozio “fisicamente”. Ricordo quei mesi durissimi, ero sempre presa a fare mille cose, come una trottola, tra burocrazia e cose pratiche, ma se non avessi avuto il mio Silvano, che con i suoi 79 anni all’epoca mi ha sostenuta e spronata, non c’è l’avrei mai fatta. Lui ha letteralmente e fisicamente creato il mio negozio, non un architetto super mega menoso e asettico, ma un artigiano, una persona che con le sue mani realizzava opere in legno o in ferro bellissime.

Io e Silvano andavamo a comprare il legno, progettavamo un mobile, mettevamo giù un’idea e poi lui la realizzava così abilmente e velocemente che ogni volta per me vedere il lavoro finito era un’emozione, a volte mi dava l’avvitatore in mano, mi dirigeva, cazziandomi anche se non ero precisa e,mi faceva assemblare le cose!

Ogni singolo pezzo del mio negozio é creato dalle sue mani, ogni espositore, ogni mobile, il bancone, la vetrina, il camerino… quando gli ho detto che mi sarebbe servito un piccolo magazzino, in un giorno mi ha creato una parete di legno con tanto di porta scorrevole.

Certo, a volte ci “scontravamo” un pò, Silvano é un uomo di altri tempi, un artigiano eccelso e non potevo certo controbattere una sua idea, se volava una cosa fatta in quel modo, così doveva essere, punto.

Ma ad oggi gli sono grata per ogni centimetro di quel legno grezzo che ha scalfito per creare il mio negozio, non esisterebbe OFICINA senza di lui e , mai avrebbe potuto essere così bella senza di lui, perché dentro ad ogni centimetro di quel legno c’é la sua anima.

Succedeva che se ero in giro per qualche città, vedevo un mobile che mi piaceva per il negozio, lo fotografavo, glielo facevo vedere e due giorni dopo me l’aveva già costruito.

Stasera vi ho raccontato questa storia perché oggi ho telefonato al mio Silvano per sapere come stesse, quando mi ha detto che lui e sua moglie avevano un pó di febbre, quando ho sentito il suo respiro un po’ affannoso mi sono tanto preoccupata, perché aimé lui non é un giovanotto e non voglio che possa succedergli nulla, non voglio nemmeno pensarlo.

Voglio che venga ancora in negozio come faceva una volta a settimana, quando veniva ad abbracciarmi e mi diceva che vedermi gli dava “dieci anni di vita”, perché fargli fare il negozio per lui era come una botta di vita e che io per lui sono come una figlia, anche se non di sangue…

Silvano é la mia persona speciale, che si é guadagnato da subito di diritto un grande posto nel mio cuore.

Per questo stasera l’ho sgridato, dicendogli di stare a riposo e di non farmi scherzi.

Mai come ora mi sto rendendo conto di quanto sono fortunata ad avere persone come lui nella mia vita.

Grazie e grazie ed ancora grazie.

Voglio andare a letto stasera pensando che presto potrò andare a trovarlo a casa e che lui mi porterà dietro nel giardino, dove ha il su laboratorio e mi fará vedere quali nuove strepitose creazioni di legno avrá realizzato.

Ti penso Silvano, pezzo del mio cuore.

Stasera il mio post lo accompagna “you and I” di Wilco, testo come sempre qui sotto!

You and I, we might be strangers
However close we get sometimes
It’s like we never met
But you and I, I think we can take it
All the good with the bad
Make something that no one else has but
You and I, you and I
Me and you, what can we do
When the words we use sometimes
Are misconstrued
Well, I won’t guess, what’s coming next
I can’t ever tell you
The deepest well I’ve ever fallen into
Oh, I don’t wanna know
Oh, I don’t wanna know
Oh, I don’t need to know
Everything about you
Oh, I don’t wanna know
And you, don’t need to know
That much about me
You and I, we might be…

LA MIA FAMIGLIA VS QUELLA DEL MULINO BIANCO. DAY 16.

596353A3-4E50-4975-BB21-BA9FD28E24CCStasera  ho fatto un pò tardi, tra messaggi vocali di mia nipote, scambi di opinioni tra i miei nella chat di famiglia, che mi han fatto sorridere e, canzoni di un certo spessore che ascolto in loop da oggi pomeriggio.

Quando mi fisso con una canzone, porca vacca, la consumo. Ma questa cosa mi piace assai!

Detto questo, stasera voglio che questo post parli della mia famiglia, che mi manca giá tanto normalmente, visto che metá sta nella mia amata Puglia e metá sta qui! Ma ora, oh cavolo, ora mi manca ancora di più!

La mia famiglia é speciale perché non é mai stata la famiglia del Mulino Bianco e, una famiglia “normale” di certo non l’avrei mai voluta, non mi  sarebbe mai appartenuta!

Mio papá da giovane faceva il dj, gli é sempre piaciuto fare il “fico” e gli piace tutt’ora e, devo dire che gli riesce sempre bene! Mio papá dalla Puglia si trasferì a Milano da “zio Polpetta” che giá li viveva e, insieme suonavano nei gruppi, mettevano la musica nei locali! I miei si sono conosciuti così, la classica storia insomma in cui mia mamma si innamora del musicista dj belloccio!!!!

Questa premessa per dire che da qui si capiva giá che la mia non sarebbe stata una famiglia “normale”, ma del resto, definiscimi normale!

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I miei si sono separati ormai anni fa, me li ricordo i periodi delle liti forti e delle brutte parole, seppur fossi piccola, poi ad un certo punto si sono lasciati. É stato un susseguirsi di periodi altalenanti sino a quando i miei hanno trovato un equilibrio magico, quello che penso che renda la nostra famiglia “speciale”! Da quel momento, sono diventati amici e complici, più di quanto non lo fossero stati da sposati, questo mi ha insegnato che nella vita ci sono innumerevoli forme d’amore che non hanno bisogno di una definizione, ma semplicemente é amore sotto un’altra forma, questo ci rende quello che siamo oggi, questo ci tiene uniti ogni giorno, questo è fottutamente bello!

Amo l’essere “personaggio” di mio padre, che ancora oggi si sente un”ragazzolone”, il suo essere sempre ottimista ed innamorato della vita, anche quando le cose non vanno bene, il suo essere mio amico prima che padre, amo la tenacia di mia madre, la sicurezza che mi ha sempre dato e che mi infonde ogni giorno, lei che mi ha insegnato a lottare per quello che voglio e a tirarmi su le maniche perché nella vita, le cose vanno bene o vanno male, ma tu devi sempre camminare a testa alta se non hai nulla da nascomdere, amo il carisma  e la grinta di mia sorella maggiore, che mi ha sempre protetta come una figlia e tenuta sul palmo della mano difendendomi da tutto e tutti e, che anche oggi, in questo momento difficile continua a prendersi cura di me a distanza, amo l’essere testarda di mia sorella piccola, determinata a tal punto da lottare contro tutto e tutti, amo il suo essere nata per fare la mamma, nata per dare tutto quell’amore che ha dentro ai suoi figli, a scapito di tutto. Con questo non voglio dire che sia sempre tutto perfetto, abbiamo tutti nella nostra famiglia mille miliardi di difetti, ma sappiamo amarci così tanto nel nostro modo, che questo va al d lá di tutto.

Non é mai stata la famiglia del Mulino Bianco la mia, perfetta e candida, ma non la cambierei mai per nulla al mondo.

Ora vorrei solo avevi tutti qui, chiusi nell stesse mura, oh sì, allora questa quarantena sarebbe bellissima e, per me, potrebbe anche durare tutta la vita!

Stasera sono stata particolarmente romanticona eh!? Beh, mi andava così, del resto tutti siamo fatti anche di fragilità e non dobbiamo avere paura di farle vedere, mai.

Alla mia famiglia.

Questo post lo ha accompagnato una canzone bellissima che mi ha seguita in loop in tutta questa giornata, “Swimming with the crocodiles” The veils, ve la lascio qui sotto.

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 Take the bandage off his eyes
Take the bandage off and then go down
Swimming with the crocodiles
Spinning round and round and round
Only I know I’m better off this way
The water’s still the safest place to stay
They’re sinking in their teeth tonight
I can feel them move beneath me with no sound
Swimming with the crocodiles
Spinning round and round and round
Only I know I’m better off this way
The water’s still the safest place to stay
You’re all I’ve ever wanted
And there’s no remedy
I feel you when there’s no one else around
Hold me like a child, you…

PIZZA & LACRIME. DAY 15.

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Oggi mi ero ripromessa di essere più forte e cazzuta di ieri.

E devo dire che così per un pó é stato, anzi, quasi per tutta la giornata, tra le melanzane alla parmigiana della mia mamma che mi han dato quel sapore di casa e famiglia e le videochiamate con gli amici.

Stasera ero felicissima quando mi hanno consegnato la mia pizza Margherita, mi sapeva  di normalità quella pizza,  l’ho pagata quindici euro perché mi sembrava giusto regalarne una parte al fattorino che comunque rischiava nel consegnarmela, ero davvero felice, giuro.

Poi,  non so bene cosa sia successo, ma dopo la pizza ho avuto un altro crollo, tra i pensieri e le paure e, le lacrime hanno iniziato a scendere senza controllo. Continuano a scorrere anche  ora che scrivo.

Questa è sicuro una dura battaglia a cui, nessun escluso, siamo chiamati a combattere, ed io mi conosco e so di essere super forte, nella vita ho fatto tante cose da sola, ma stasera questo sola mi spaventa un pochino.

Ma poi si alternano alti e bassi, di sorrisi perché non ti senti sola e di fottute lacrime.

Vorrei tanto tornare alla spensieratezza, ai problemi che sembrano enormi ed invece davanti a tutto questo sono nulla! Ecco, questo post voglio che mi serva a questo, a pensare che quando tutto sarà finito, a ricordarmi che quei problemi che mi sembravano inaffrontabili, forse davanti a tutto ciò, lo sembreranno meno e che nella vita tutto si può superare,

Voglio tornare ad essere la Paoli cretinetta che fa ridere le amiche, voglio tornare a provare leggerezza, felicità , spensieratezza, anche solo per un momento.

Allora, anche stasera tiro un sospiro forte, forte e cerco di pensare che domani sará un nuovo giorno, magari con una piccola bella notizia in più.

Mi manchi mamma, mi manchi papá, sorelle, nipoti, amiche e amici, clienti, conoscenti, vicini di negozio, mi mancano le persone che stavo da poco imparando a conoscere prima di tutto questo.

Mi manca tutto. Come a tutti credo.

Stasera mentre scrivo questo post ascolto Joan Thiele, ho iniziato a conoscerla ed amarla qualche tempo fa, ed in questo periodo la sto ascoltando ogni giorno, e questa canzone stasera, che accompagna il post é perfetta.. grazie anche a te che con la tua musica mi fai bene ogni giorno, perché la musica in questo momento per me è una medicina. Vi lascio con il testo di “Bambina”…

Farebbe male farsi male

Menomale l’hai già fatto tu (già fatto tu)

Cercavo casa e ritornavo nella giungla ma

La jungla eres tú-uh-uuh

Io mi orientavo al buio tra le mie paure che

Non peso più-uh-uuh

E avevo paura di essere niente

Di essere giudicata sempre dalla gente

E avevo paura di sentire niente

Di essere giudicata sempre dalla gente

Voglio tornare bambina per fermare il tempo

Oggi mi sento, mi sento, mi sento così

Voglio tornare bambina per non cancellare

Ma che male, che male, che male, che male mi fa

Farebbe bene farsi bene

Menomale già l’ho fatto io (l’ho fatto io)

Porto avanti le stagioni col pensiero che

Vedermi sempre più

Senza paura di essere niente

Di essere giudicata sempre dalla gente

Senza paura di sentire niente

Di essere giudicata sempre dalla gente

Voglio tornare bambina per fermare il tempo

Oggi mi sento, mi sento, mi sento così

Voglio tornare bambina per non cancellare

Ma che male, che male, che male, che male mi fa

(Voglio tornare bambina)

(Per fermare il tempo)

(Oggi mi sento, mi sento, mi sento così)

(Voglio tornare bambina)

(Per non cancellare)

(Ma che male, che male, che male, che male mi fa)

Voglio tornare bambina per fermare il tempo

Oggi mi sento, mi sento, mi sento così

Voglio tornare bambina per non cancellare

Ma che male, che male, che male, che male mi fa

 

OGGI NO. DAY 14.

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Altra sera, altra cena da sola, altro bicchiere di vino, altra colonna sonora.

Mi dispiace, oggi avrei voluto che fosse una giornata migliore, ma oggi per me è stata una giornata no, altalenante di alti e bassi, forse anticipata da una notte insonne.

Insomma oggi è stata no, una serie di cose, la mancanza dei rapporti umani che oggi più che mai ho sentito, il vedere un secondo la mia amica a distanza come se ci fosse un muro a dividerci.

Oggi é stata dura insomma.

Cerco sempre di distrarmi ed essere forte e cazzuta, di tenere su tutti di morale, poi oggi sono crollata un pochino anche io, ma credo sia normale.

Ne verranno altre di giornate così, ci saranno quelle meglio e quelle peggio, durerà ancora tanto, quindi bisogna farsene una ragione, ma bisogna anche lasciare spazio alle giornate che non vanno bene, in modo da gioire un pochino di più nelle altre.

Mentre scrivo ho il corpicino di Frida, la mia bassotta, attaccato a me, che non mi molla un secondo, per fortuna ho lei, da stringere forte ogni volta che ho un cedimento.

Non é facile sopravvivere a questa situazione, dobbiamo aggrapparci con le unghie e con i denti a tutto, anche alle piccole cose, cercando un pezzettino di felicità lá dove ci fosse, dobbiamo cercare il  raggio di sole o l’arcobaleno dopo la pioggia.

Oggi é primavera, la mia stagione preferita, a questo giro mi é stata rubata, forse anche questo oggi è parte della mia tristezza.

Domani cerco di tornare un pochino più solare, promesso!

Vi lascio qui il testo di questa canzone che ascolto in loop da giorni! “Mi dispiace, mi dispiace “ di Sarajevo Tango.

 

Mi dispiace mi dispiace
Questa notte non mi piace
Fuori tira un vento
Che non mi fa dormire
Mi dispiace mi dispiace
Non essere capace insieme a te
Non averti veramente, saputo dare
Mi dispiace mi dispiace
Questa luna non mi piace
Sarà che non coincide con il tuo ciclo mestruale
E mi dispiace mi dispiace
Sapessi dove andare ti ci porterei
Ma se parlo a voce bassa non ti posso far venire
Mi dispiace mi dispiace
Il buio non mi piace
Preferisco veramente la luce accesa
No, non lo so
Cosa fare non lo so
Non lo so
Dove andare non lo so
Ma c’è una festa stasera my friend
Vieni a vivere con me
Sarà la solita festa mon frere
Vieni a vivere con me
Mi dispiace mi dispiace
Questa stagione non mi piace
Sarà che ho un freddo cane
Sarà la pioggia che rimane
Mi dispiace mi dispiace…

 

 

 

DAY 13. MANCANZE.

 

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Oggi mi manca tutto porca vacca, ma soprattutto mi mancano i rapporti con le persone, di qualsiasi natura siano, ma gli abbracci oh, quelli, quanto mi mancano!

Quindi stasera non voglio aggiungere altro se non, teneteveli stretti quello abbracci che avete, perché porca vacca, sono un dono!

Venerdi, soundtrack, The strokes!

Ten decisions shape your life,
you’ll be aware of 5 above,
7 ways to go through school,
either you’re noticed or left out,
7 ways to get ahead,
7 reasons to drop by,
when i said ‘ I can see me in your eyes’,
you said ‘I can see you in my bed’,
that’s not just friendship that’s romance too,
you like music we can dance to,

Sit me down,
Shut me up,
i’ll calm down,
and i’ll get along with you,

There is a time when we all fail,
some people take it pretty well,
some take it all out on themselves,
some they just take it out on friends,
oh everybody plays the game,
and if you don’t you’re called insane,

Don’t don’t don’t don’t it’s not safe no more,
i’ve got to see you one more time,
soon you were born,
in 1984,

Sit me down,
shut

LE “RELAEMOZIONI”.DAY12.

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Ieri avevo deciso che stasera non avrei scritto nulla, ma che avrei messo solo una serie di mie illustrazioni che sto facendo in questo periodo di quarantena.

Ma in realtà oggi é stata una giornata assurda e piena di emozioni, belle e brutte, assurdo no, come una casa, quattro pareti in cui siamo chiusi da tempo ormai, possa racchiudere un susseguirsi di emozioni così forti e contrastanti, stiamo davvero sconvolgendo il nostro metro di misura.

Ma forse era così che doveva andare, forse é davvero un “rimettere a posto” le cose che non andavano bene, una seconda occasione.

Stanotte alle tre ero ancora sveglia, sul divano, solitamente quando lavoro, alle dieci e mezza di sera sono “secca sul divano”,  ma ora é come se avessi un fuso orario, alle tre sveglia, ma la mattina comunque in piedi presto, come se andassi a lavoro( no buono per le mie occhiaie, delle quali potrei scriverci un pezzo intero, ma ve lo risparmio!).

Torno seria, stanotte appunto, ad un certo punto pensavo questa cosa( e, quando penso di notte annotto tutto sul mio telefono, che é pieno di sensazioni dettate dall’attimo che scrivo con la speranza di ricordarmele il giorno dopo),comunque pensavo questo: tutta questa situazione in cui ci siamo trovati catapultati é come se, ad un certo punto della nostra vita fossimo diventati ciechi, cioè se tu lo diventi e non lo sei dalla nascita, quando all’improvviso non vedi più è molto peggio, perché sai benissimo come é fatto il mondo, ma non lo vedi più, ecco, ora noi, sappiamo benissimo cosa sono gli abbracci, i baci, i contatti umani, il fare l’amore, ma non possiamo farlo e, questo ci fa stare male e c’è lo fa mancare tantissimo, questa é la cosa brutta.

Ma, come in ogni cosa brutta , siccome io sono una persona estremamente positiva, c’é sempre il risvolto della medaglia.

In tutto questo “mancare” ci sono i piccoli gesti, quelli di cui normalmente non ti cureresti e che fanno così bene all’anima, sia che tu li faccia oli riceva, valore indistinto.

Io oggi mi sento felice,nonostante gli alti e bassi della mia giornata in quarantena, perché ne ho dati e ne ho ricevuti, ed è stato bello così, non ti aspetti nulla, ma poi quando succede ti sconvolge l’anima.

Ed in questo momento, questo scuotere di anima è un respiro fortissimo ed intenso in un mare di affanno.

Così, oggi alla fine é finita che sono così, tutta “love”, ma del resto, anche questo fa parte di me( scombussolamenti da preciclo a parte, vedi articolo precedente).

Stasera vi lascio ancora una volta con The Smiths, mio gruppo del cuore e che ascolterei fino a consumarmi l’anima, stasera questo post lo accompagna “Some girls are bigger than others”.

Some girls are bigger than others
Some girls are bigger than others
Some girl’s mothers are bigger than
Other girl’s mothers
Some girls are bigger than others
Some girls are bigger than others
Some girl’s mothers are bigger than
Other girl’s mothers
As Anthony said to Cleopatra
As he opened a crate of ale :
Oh, I say :
Some girls are bigger than others
Some girls are bigger than others
Some girl’s mothers are bigger than
Other girl’s mothers
Some girls are…

IL PRECICLO IN QUARANTENA. THIS POST IS ONLY FOR GIRLZ! Day 11

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N.B. QUALSIASI PAROLACCIA CONTENUTA ALL’INTERNO DI QUESTO POST É ALTAMENTE GIUSTIFICATA DALLA CONDIZIONE PSICO FISICA DI UNA DONNA IN “QUEI GIORNI”.

Porca vacca ragazze, sono ufficialmente in pre ciclo e, diciamocelo chiaro, il pre ciclo è giá una merda di suo, ma in questa situazione, in quarantena, Dio ci salvi!

Ora capisco come mai oggi, invece di mangiare le mie solite verdurine e o, cose super mega “controllate” alle tre impastavo per la prima volta una pizza ( che Poi questa sia venuta abbastanza una merda ve lo racconterò in un’altra storia)!

Oggi avevo come un non so che di sensazione strana, che non erano solo le tette di una taglia in più, la fame da drago, ma quella sensazione lì e, visto che ormai non so nemmeno più in che anno mi trovo, vado a controllare il mio promemoria “gine” mensile ed eccole, in arrivo tra due giorni sul binario uno!

La cosa positiva é che vivendo isolata ormai, nessuno si troverá a combattere con i miei isterismi da quei giorni.

Che poi che nervosooo, se ti vedono un attimo alterata, subito quella frase” mamma mia cos’hai!? Hai il ciclo!?” Grrrrrrrrr! Ma poi tu, uomo, che non l’hai mai avuto, hai una minima idea di come ci si sente!?

Ecco vedete, la frase qua sopra é la classica dimostrazione di quanto il livello di isterismo sia ormai a livello power, ma, Paola, respira, conta fino a 1686826457 e calmati, tanto te le devi puppare comunque!!!

Cose da fare per superare bene questa situazione in quarantena:

– scorte di alcolici( vabbè questo lo faccio comunque).

– al supermercato, usare la mascherina per coprirti gli occhi quando passi nei reparti ad alto contenuto junk food.

– anzi senti a me, non andare proprio al supermercato.

– porta avanti la tua campagna del non imbruttirsi anche n questa condizione disagiata, magari vestiti di nero però eh che é meglio!

-evitare di sentire persone a cui tieni se vuoi sentirle ancora appena finito il ciclo!

-tranquilla, il tutto dovrebbe finire entro 3/5 giorni.

Vabbé ragazze all’ascolto, questo post per sdrammatizzare un pò e per dirvi che comunque vi sono vicina, stiamo unite, soprattutto in quei giorni lì!

Ora consueta tisanina e canzoncina sonundtrack del post, stasera, avendo la sensibilità elevatissima da pre ciclo, tocca a quel tenerone di Daniel Johnston, che mi piace tanto, tanto!

True love will find you in the end
You’ll find out just who was your friend
Don’t be sad, I know you will
But don’t give up until
True love will find you in the end
This is a promise with a catch
Only if you’re looking can it find you
‘Cause true love is searching too
But how can it recognize you
If…

GIORNATA TIPO E CONSIDERAZIONI. DAY TEN.

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Oggi é una di quelle giornate in cui mi mancano assai gli abbracci.

Ma siccome non voglio ne imbruttirmi ne intristirmi, mi sono attivata per distrarmi.

Oggi sono uscita per la spesa settimanale con annessa scorta di vino ovviamente.

Sono stata fuori più o meno un’oretta tra coda al supermercato e pescheria, mi sembrava di esser stata fuori dodici ore, come cambia la percezione del tempo quando ti viene negato!? Pazzesco!

Comunque, dopo aver fatto tutto quello che dovevo, dritta dritta me ne sono andata a casa, premetto che tutti i miei spostamenti prevedevano massimo un raggio di un chilometro, ho trasportato forse venti chili di roba tra acqua, vino( necessario alla sopravvivenza) e cibo.

Torno, sistemo, mi alleno, intanto metto il branzino nel forno, mi fermo e mi dico che stavo ottimizzando i tempi come se fosse la mia pausa pranzo di lavoro, ma in realtá il tempo é l’unica cosa che non manca di sti tempi, ma forse é ancora difficile abituarsi.

Detto questo è senza troppe pippe  mentali,vorrei spendere ancora cinque minuti a parlar delle relazioni a tempi del Corona Virus, perché sì, di qualsiasi natura siano, mi stanno stupendo alla grande! Non so bene spiegare esattamente da cosa tutto questo derivi, ma le relazioni di qualsiasi natura siano, seppur distanti , sono diventate belle e mi fanno avvicinare più alle persone

Forse questa vita in pausa ha il suo risvolto positivo, ci permette di guardarci dentro ed il tempo ci permette di farci vedere davvero da chi ci sta accanto. Non mi era mai capitato prima così intensamente.

Per questo voglio concludere dicendo, non ci sono io n questo periodo giornate sì e giornate no, ma ore sì ed ore no, o forse attimi, ma l’importante é portare con se alla fine della giornata solo quelli  che ci ha fatto stare davvero bene, solo così anche la solitudine diventa un pochino meno “sola”.

Voglio continuare così, tra alti e bassi sì, ma fatti di pure emozioni, perché il tempo questo riesce a regalarvelo!

Ora vi saluto che devo spararmi la sesta puntata di “On my block” su Netflix, stasera questo post lo accompagna “Time” di  Angelo De Augustine.

Time keeps on coming I’ve been all around I’ll keep on running’Till time catches on I’ve been on the run Now you’re back in your hideout Never gave it all for free Everyone was talking to ya To ya Time keeps on learning About you and me I’ll keep on loving Someday she’ll love me I’ll love you for free Now your heart has been broken And you’re mise off away Now you can’t find the right words to say Once uphill you’ll be fine But your love’s lost down the line Hate to say I was wrong Came into this life on my own And I’ll try Yes I’ll try Hope for love Turn out the light And I gave my own life My own life My own life He’ll treat you unkindly If that’s what you want But you’ll stay inside me Inside of my heart Unbound at the start Now your heart has been broken And you’re miles off away Now you can’t find the right words to say Once uphill you’ll be fine But your love’s lost down the line Hate to say I was wrong Came into this life on my own And I’ll try Yes I’ll try Hope for love Turn out the light And I gave my own life My own life My own life

ANDRÁ TUTTO BENE. TRANNE L’IVA.DAY NINE.

Processed with VSCO with b1 preset Eccomi qui ancora, a svuotare la mia giornata  in questa “scatola”

Terapia d’urto by me.

Stasera sarò davvero brevissima, é stata una giornata intensa di “arrabbiature”, a metá tra litigate per pagamento iva e massaia.

Voglio solo dire questo. Ho mille pensieri ogni giorno per quello che ne sará del mio lavoro, del mio negozio. Ma aimé, ci sará un tempo per tutto.

Questo é il tempo di stare a casa e combattere prima di tutto il virus, dopo verrà la battaglia economica.

Una battaglia per volta del resto, o non possiamo farcela.

Oggi ho pensato che quando riaprirò Oficina, probabilmente sará come quattro anni fa, come riaprire da capo, dovrò andare in banca, riaprire un nuovo prestito e ricominciare, ma mi sono anche detta che, come l’ho fatto anni fa, lo farò ancora. Punto.

Credo che stasera le mie parole si esauriscano qui, ho la testa stanca ed ora voglio solo farmi la mia tisanina e perdermi nei miei pensieri.

Domani tornerò logorroica, è una minaccia.

Ma comunque vi lascio l’immancabile canzone della serata che ha accompagnato questo post! Stasera tocca a “Asleep” una delle mie preferite, The smiths, chi mi conosce bene lo sa!

 

Sing me to sleep
Sing me to sleep
I’m tired and I
I want to go to bed
Sing me to sleep
Sing me to sleep
And then leave me alone
Don’t try to wake me in the morning
‘Cause I will be gone
Don’t feel bad for me
I want you to know
Deep in the cell of my heart
I will feel so glad to go
Sing me to sleep
Sing me to sleep
I don’t want to wake up
On my own anymore
Sing to me
Sing to me
I don’t want to wake up
On my own anymore
Don’t feel bad for me
I want you to…

 

LA LASAGNA.DOMENICA.LA MAMMA. DAY EIGHT.

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Domenica.

Solitamente la domenica ha il sapore della mamma, della lasagna, delle polpette con le braciole, delle orecchiette con le cime di rapa, dei totani gratinati al forno, della polenta, delle patate come solo lei sa fare, del budino uguale a quello che faceva la nonna Giuditta… insomma, potrei continuare per ore… anche perché mia mamma é una cuoca bravissima, non perché ha avuto un ristorante, ma é una cosa innata che ha sempre  avuto, dettata da tanta passione.

Sono molto fortunata, la mia mamma mi ha insegnato a mangiare bene, a mangiare di qualità, a scegliere bene gli ingredienti, a vedere la cucina come un atto di amore.

Sì perché lei, che fa ogni giorno da mangiare a tutti, ma quando dico tutti é nel vero senso della parola, dal vicino di casa e noi che siamo famiglia, ogni giorno mette in scena il suo atto d’amore.

Credo che il suo segreto sia proprio questo, l’ingrediente segreto é l’amore, non lo trovi come primizia dal fruttivendolo, quello o ce l’hai, oppure no.

Ma di sti tempi anche la domenica non é come sempre.

Non vedo la mia mamma da tanti giorni ormai, come un pó tutti credo, ma oggi mi é mancata più degli alti giorni.

Ma in qualche modo lei, anche oggi, anche in questi tempi di sole restrizioni  è riuscita  a fare la magia e, mi ha recapitato per vie traverse le sue lasagne, dicendomi, cito:”così nel mangiarle ci sentiremo un pochino più vicine”.

Ovviamente inutile dirvi che sono crollata in una valle di lacrime misto tra gioia e tristezza, ma è stato bellissimo, un’emozione bellissima difficile da spiegare, vi sto parlando di una lasagna!

Questo per dire che ormai le piccole cose assumono tutto un alto sapore.

Oggi é stata una giornata di alti e bassi, ogni volta che sono scesa con Frida pregavo di non sentire più il rumore delle ambulanze nel silenzio ormai consueto di una città in pausa, ma, aimè quel tempo ancora non è arrivato.

Ma voglio continuare ed  essere positiva è solare come so di poter essere, godendo di ogni piccola cosa che si trasforma in un dono.

Oggi ho scelto Gino Paoli come soundtrack del mio articolo e, la dedico tutta a te mamma, sperando di abbracciarti e sbaciucchiarti presto.

 

Quando sei qui con me

Questa stanza non ha più pareti

Ma alberi,

Alberi infiniti

Quando sei qui vicino a me

Questo soffitto viola

No, non esiste più.

Io vedo il cielo sopra noi

Che restiamo qui

Abbandonati

Come se non ci fosse più

Niente, più niente al mondo.

 

Suona un’armonica

Mi sembra un organo

Che vibra per te e per me

Su nell’immensità del cielo.

Per te, per me:

Nel ciel

Suona un’armonica

Mi sembra un organo

Che vibra per te e per me

Su nell’immensità del cielo.

Per te, per me:

Nel ciel

SABATO. I RAPPORTI UMANI.DAY SEVEN.

Processed with VSCO with f2 presetSabato, vi farò una confessione, ci metto ore ad andare a capo ogni volta da sta foto che pubblico sull’articolo, ma del resto, le cose semplici non mi son mai piaciute!

Vabbé, comunque alla fine ci riesco, del resto il mio motto è “ di necessità virtù, stasera vi confesso che credo finirò la mia bottiglia di rosato scrivendo, tanto domani anche se mi sveglio “brutta”, poco cambia.

Stasera in tutta la mia “alticitá” da rosato, oddio,  non si scrive di sicuro così, ma di sti tempi la licenza poetica é un attimo,  voglio parlare di rapporti. Ho acceso Spotify come sempre, ma sono fottutamente in crisi musicale, mandatemi nuova musica da ascoltare vi preeeeeeego.

Ok, torno seria, anche perché stasera non so quanto riuscirò a scrivere visto il rosato che spinge! Ma ora che sono ancora lucida voglio dirvi due cosine.

Voglio parlavi dei rapporti “intimi” ai tempi del corona virus del cazzo! Sì, del cazzo concedetemelo!

Se prima di tutto ciò ero convinta che il social allontanassero,mai come oggi mi convinco del contrario.

Sto scoprendo e riscoprendo persone, il piacere di sentirle, il piacere d conoscerle e di diventare un pochino più “intimi”.

Questo è bello porca vacca.

Probabilmente la mia serata finirá con me che ballo in mutande in salotto, come ieri sera, oh raga, quando mi ricapita, ma questo per dirvi che, coltivate anche i rapporti di questo periodo, perché per quanto assurdi sembribno, torneranno, ed io li sto amando alla follia!

Butto giù l’ultim bicchiere di rosato, rigorosamente pugliese, porto giù Frida e , probabilmente ballerò in mutande sul tappeto!

Siamo rinchiusi, ma probabilmente mai così liberi come ora.

Aspetta che scelgo  la canzone di questo post…

Ok, arrivata, Bad kids dei Black Lips, perfetta da salotto e mutande!

Bad kids, all my friends are bad kids
Product-of-no-dad kids
Kids like you and me
Bad kids, ain’t-no-college-grad kids
Livin’ life out on the skids
Kids like you and me
In class
We are a minority
Got no
Respect for authority
And won’t
Play well with others
And steal
From all your mothers
They’ll try
To give us pills
Oh wait
Give us all the pills
Go cry
Mom, I gotta go to court
Dad won’t
Pay his child support
Well, you gotta understand
We only do these things because all we are is
Bad kids, all my friends are bad kids
Product-of-no-dad kids
Kids like you and me
Bad kids, ain’t-no-college-grad kids
Livin’ life out on the skids
Kids like you and me
At home
He throws a hissy fit
Time out
He doesn’t give a shit
Got drunk
Off of grandmas schnaps
Got caught
Runnin’ from the cops…

 

GLI “APERIVIRUS” E IL FILM COMPLETO SU YOUTUBE DI BASQUAIT. DAY SIX.

 

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Oggi è venerdì, il primo weekend dal delirio totale, in un periodo qualunque saremmo fuori a bere spensierati. Ma ormai si sá, questo non é affatto un periodo come gli altri.

Detto questo, oggi avrei comunque mille cose felici oppure tristi da raccontare, come sempre di sti tempi é stata una giornata di alti e bassi, ma oggi è venerdì, così voglio fare un post leggero!

Parliamo quindi della piega che ha preso la situazione aperitivi da quando è cominciata la quarantena.Durante, diciamo, la vita normale, di settimana fai la brava perché lavori, beh, ogni tanto qualche strappo alla regola nell’attesa che arrivi il tanto atteso e spensierato weekend.

Ma ora non é così, non hai nessun lavoro a cui recarti la mattina, o per lo meno, aimè io e molti altri, le giornate vengono scandite da compiti che ti impartisci cercando di non sprofondare nella solitudine!

La mia giornata va così tra cose da fare che non ho mai avuto tempo di fare, poi mi alleno un pò per non diventare tutta ciccia e brufoli, poi doccia, mi vesto e mi faccio carina per non trascurarmi e cavolo, la giornata passa!

Alle sei facevo l’impasto delle polpette di zucchine e ricotta per la cena, il tutto in compagnia del mio amico di una vita da Bologna, che ormai mi sopporta da sempre, anzi no, ci sopportiamo a vicenda.

Poi arriva l’ora dell’immancabile appuntamento dell’aperitivo in videochiamata, prima con Erica (mio pezzo di cuore milanese) e Gustavo, poi con le mie evergreen del cuore (stasera eravamo tutte, anche Toffolo da Madrid) e poi con gli amici di Campomarino.

Va a finire che la serata ti vola e non te ne accorgi, per fortuna.

Ma posso dire per certo che, faccio più aperitivi ora di quando avevamo una vita “normale”, ma del resto, come ho detto alla cassiera del Carrefour ogni volta che mi vede comprare vino di sti tempi :” Signora, abbia pazienza, meglio il vino del Prozac!”

Alla fine credo una cosa, ho sempre pensato che comunque i social allontanassero le persone, che togliessero il gusto del corteggiamento in una relazione, che rendessero zero il piacere dello scoprirsi, ma in questo particolare momento invece é l’opposto contrario, mi stanno aiutando a non essere sola, mi stanno facendo avvicinare a tante persone, mi stanno in qualche modo  dando tempo di conoscerle, per assurdo, mi stanno dando attimi dì intimità. Questo é bello, davvero bello. In un momento in cui in un attimo ti senti estremamente sola, ti danno vita, amore, abbracci e speranza.

Ok, basta o inizio ad esser “smelensa”, che infondo poi io sono una romanticona.

Per concludere, prima di iniziare a scrivere il mio solito articolo dalla mia amata postazione divano, nella mia playlist del cuore suona “It’s all over now, baby blu” e comincio a pensare al mio film preferito in assoluto e, chi mi conosce lo sa bene, lo cerco e vedo che su YouTube c’ è il film completo, “cazzo” penso, nottata svoltata, me lo riguardo!

Se non l’hai ancora visto, te lo consiglio in questa quarantena.

Il film é Basquiat, che narra la vita dell’artista.

Da qui il mio monologo preferito, che vi lascio qua sotto.

Adesso io spingo play e spero di addormentarmi senza il suono delle ambulanze.

A domani.

”Gina, Gina, ascoltami.

Lo sai cosa dice!?

Sta dicendo, sono geloso della luna perché tu la guardi,

sono geloso del sole perché ti scalda, 

ti sento anche se non ti sto sentendo, 

ti parlo e non ti sto parlando,

ti amo anche quando non ti amo”

 

 

 

L’ABITUDINE.DAY FIVE.

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Vabbè non ci posso credereeeeee cazzo!

Scusatemi la parolaccia, ma avevo scritto tutto il mio bel consueto articolo, lo stavo rileggendo in anteprima per correggere i miei mille errori di scrittura e noooooo, non l’avevo salvato!

(Itjhtkjbktjbktjbkjfoje9iwhdikrhgithkehf), scusate, due minuti di bestemmie,

Cercherò allora di riassumere in breve quello che avevo scritto, perché ora non c’è la posso fare a riscriverlo tutto, la scrittura poi è di getto, un copia e incolla non va bene.

Quello che volevo dire é che comunque, oggi quinto giorno di questa vita in pausa é stato il giorno della consapevolezza.

Una sorta di nuova routine si impadronisce delle nostre abitudini, ma così è, dobbiamo essere in grado di adattarci.

Comunque, mi sono svegliata alle sette, occhi sbarrati come quando vado a lavoro, caffè xxl, cereali e latte di mandorla, come se fosse un giorno come tanti.

Ma aimé, non é un giorno come tanti.

Comunque, doccia, vestita e truccata, perché sì, come ho già detto non ho nessuna intenzione di passare questa quarantena ad imbruttirmi,  quindi andrò avanti a prendermi cura di me stessa come faccio sempre.

Oggi sono scesa con Frida e ho avuto la consapevolezza che dopo le ulteriori e giuste restrizioni di ieri tutto fosse ancora più surreale. Non potete nemmeno immaginare quanto ho amato i cinque minuti in coda in attesa di entrare al Carrefour, ma del resto le piccole cose le apprezzi solo quando non le hai.

Vi ho già detto dello sguardo della cassiera del Carrefour ogni volta che vado e nella mia spesa ci sono almeno due bottiglie di vino!? Ma signora cassiera, lei lo sa quanto é difficile questa quarantena in casa da solaaa!?

Momento stupidità a parte, oggi mi sono resa conto di quanto sia importante scandire la giornata dandosi dei compiti! Io oggi ho voluto disegnare, disegnare mi fa stare bene, in pace con me stessa, mi rilassa. Playlist del cuore e illustrator alla mano!

Altro giretto con Frida ed é giá l’ora dell’aperitivo in videochiamata con le amiche non ti lasciano mai sola. Grazie Gesù per averci dato internet!

Domani voglio allenarmi, montare un mobile che ho comprato a marzo del 2019 ( si non ridete grazie) e dedicarmi al progetto di e-commerce di OFICINA!

Insomma domani agenda piena, certo, mi manca aver qualcuno con me, mi mancano fottutamente gli abbracci, ma ringrazio anche tanto di aver sempre apprezzato anche la solitudine, mi sta aiutando in questo momento.

Ma, quando tutto questo sará finito, voglio che il primo abbraccio che darò sia lunghissimo.

Ora tisanina, ultima canzone della playlist e poi a nanna.

Stasera tocca a Roads dei Portishead, perfetta colonna sonora da letto e, aimé anche da coccole.

A domani, stesso posto e stessa ora, ovviamente, almeno per un pò.

Forza e coraggio!

 

Oh, can’t anybody see
We’ve got a war to fight
Never found our way
Regardless of what they say
How can it feel, this wrong
From this moment
How can it feel, this wrong
Storm, in the morning light
I feel
No more can I say
Frozen to myself
I got nobody on my side
And surely that ain’t right
And surely that ain’t right
Oh, can’t anybody see
We’ve got a war to fight
Never found our way
Regardless of what they say
How can it feel, this wrong
From this moment
How can it feel, this wrong
How can it feel,…

L’AMICIZIA. DAY FOUR.

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Ed eccomi ancora qui, dal mio divano, playlist del cuore attivata, bicchierino di vino sul tavolo del salotto.

Giorno quattro dal delirio ufficiale.

Oggi il mio post é dedicato alle amiche, quelle vere, quelle di una vita, quelle che conti sulle dita di una mano,  io sono fortunata, di amiche vere e belle ne ho tante, ma queste cinque della foto, più il mio “Toffolo”, che aimé per cause di forza maggiore non era presente, beh, loro sono la mia famiglia, quella che ti scegli.

Loro sono quelle che, nonostante abbia abitato tanti anni a Milano e magari siamo riuscite a vederci meno in quel pezzo della mia vita, ci sono sempre state.

E quando dico sempre non è una frase fatta eh, ma sempre nel vero senso della parola.

Loro sono quelle che ci sono quando piango e quando rido, quando sono disperata ed in lacrime alla fine di una relazione, sono quelle che mi supportano quando ho un nuovo progetto, come é stato per Oficina, che ti dicono di non andare in banca a chiedere soldi per iniziare il tuo sogno, ma che ti aiutano loro, quelle che ti “cazziano” quando é necessario, quelle che ti raccolgono con il cucchiaino quando lo necessiti, quelle che ti dicono che non sarai mai sola.

E, nei tempi del corona virus sono quelle che ti comprano la vitamina c in farmacia, che ti fanno videochiamate perché sanno che vivi sola e la quarantena te la devo smazzare  tutta sola, ma che non vogliono che tu cada in depressione, perché sì, io mi sento super forte e “cazzuta” e lo so, ma parliamoci chiaro, questo isolamento se lo vivi sola in casa può farti tanto male!

Le amiche sono una parte fondamentale di questo gran casino in cui ci siamo trovati all’improvviso, le amiche sono ossigeno puro, un antidoto, un grande dono.

Ad oggi ringrazio di averle, quella saggia, che nei viaggi o nelle cose serie é un punto di riferimento, quella che mi fa ridere come una matta, quella che é come un fidanzato mancato, quella che la pensa come te in tante cose, quella a distanza ma sempre presente,  quella sempre solare e sorridente, ognuna con il suo speciale dono, le mie “evergreen”.

Questo cavolo di virus é anche il virus della solitudine, al di lá delle conseguenze fisiche oppure economiche, ti mette davanti a te stesso, ti obbliga a stare solo e a metterti in discussione, nel bene e nel male, ti obbliga a guardarti dentro, che tu lo voglia o no.

Voglio pensare che quando tutto questo sará finito, saremo tutti più consapevoli dell’importanza delle piccole cose che abbiamo sempre dato per scontate, dell’importanza del tempo, che ad oggi é l’unico dono in mezzo a tutto questo schifo, voglio sperare che passato tutto non ci dimenticheremo in tre, due, uno tutto quello che abbiamo vissuto,

Io non lo voglio fare, anche per questo ho deciso di scrivere nel mio blog tutti i miei stati d’animo, la mia piccola terapia d’urto!

E mentre, la mia playlist suona Pakistan dei Coma Cose, penso che mai testo fu più azzeccato! Me ne vado a dormire, domani nuovo giorno di questa vita in “pausa”, domani voglio disegnare!

“Uh
E mentre fisso il vuoto e cerco
Nuove cure per l’ansia
Seduta su un divano che c’è fuori da un portone
Con su scritto “per l’AMSA”
Non mi ero mai resa conto del silenzio che c’è
A quest’ora della notte qua
Con in sottofondo solo il ventolone della Pam“

LAVORO, DECISIONI E FAMIGLIA! Day three

4267A261-0E13-4F23-B1D3-1DCE3C0E0975 Sono le 22,49, oggi mi trovo a scrivere tardi, é stata una giornata assurda, ma del resto, in questa situazione, definiscimi “tardi” oppure definiscimi “assurdo”.

Non lo so come e quanto scriverò stasera, definire assurda questa giornata poco rende, se poi ci metti i tre bicchieri di vino( in realtá mentre scrivo mi avvio al quarto), probabilmente stasera scriverò tutto di pancia, come è giusto che sia.

Mi sono seduta sul mio divano, ormai compagno fedele di queste sere, ho messo la playlist che mi sono fatta, e vomito le mie parole, una dietro l’altra e, stasera probabilmente complice il vino, senza filtri!

Partiamo dal principio, é stata una giornata assurda, anzi, una notte assurda.

La scorsa notte non ho chiuso occhio, alle tre di mattina ero ancora una volta qui, sul mio amato divano,  con Frida che mi russava a fianco e siccome aimé, anche io russo manco ci faccio caso, ma comunque ero qui sul mio divano e mi sono trovata a prendere delle decisioni, delle decisioni così grandi che mai avrei pensato di dover affrontare.

Eppure l’ho fatto, stamattina ma sono alzata e ho deciso, che se anche non me lo imponeva nessuno, in questo particolare “ bordello storico” anche io ero chiamata a fare la mia parte!

Senza che nessuno me lo imponesse ho deciso di seguire il cuore, il cuore mi dicva che era giusto così. E credetemi, per me questo è un cazzo di enorme salto nel vuoto, perché oggi chiudo il mio negozio, il mio piccolo mondo, il mio sogno è, non lo so so se domani avrò i mezzi per riaprirlo, ma la mia coscienza mi diceva che era giusto così e, per me, questo vale più di tutto, imprescindibile, viene prima il cuore del conto in banca.

Poi, chevvelodicoaffare, ogni scelta ha una conseguenza, ogni azione ha una reazione, sono arrivata a casa L mi sono trovata persa in un baratro, ho pianto, ho pianto tanto oggi è non mi vergogno a dirlo, ma mi sono detta che va bene così, che tutti abbiamo bisogno di decompressione, di una giornata per imbruttirci per poi risalire.

Siamo tutti cazzuti, ma anche tanto fragili alla fine,

Poi, è successo questo, io sono sola, vivo da sola, cioé ho Frida, il mio cane, che mi fa sentire sempre un pezzetttino meno sola, ma comunque sono qui da sola e, parliamoci chiaro, questa quarantena in casa soli non é un cazzo facile da affrontare, ma qui dobbiamo tirare fuori le palle!

Io non  vedo mia madre da giorni per scelta, perché non voglio che possa succedere qualcosa, ed ovviamente questa scelta mi pesa, ma ora penso al bene che posso fare nel mio piccolo ed è giusto così.

Oggi però, dopo il peso delle mie scelte mi sono sentita sola più che mai, avevo bisogno di famiglia, di un pezzettino almeno, avevo bisogno di respirare e sono andata a cena da mia sorella è da mia nipote.

Difficile descrivere quanto quest’ora d’aria che fino a poco fa davamo per scontata mi abbia fatto bene. È stato ossigeno per il cuore.

Ora sono qui a scrivere sul mio divano, nuda da ogni apparenza, sono io e solo io.Ascolto la mia musica, come faccio ogni giorno, ma mai come ora per me la musica é così importante.

Avrei voluto anche stasera scrivere di cose leggere, o  magari fare un post ironico, ma forse ancora non è il tempo.

Ma di certo sono io e solo io e, magari domani sarà un giorno più leggero o forse no, di sicuro io sarò ancora qui a provare a raccontare le mie emozioni finché tutto questo sará finito, perché egoisticamente mi fa stare bene e, perché un giorno, quando tutto questo sará passato non voglio scordarmi nulla, perché tutto questo mi avrá resa una persona migliore.

Tutto di getto, tutto con il cuore, errori grammaticali compresi!

UMANITÀ. DAY TWO.

 

F527A506-FF7B-40EE-B285-1F2DDD9BD7F3Eccomi ancora qua. Secondo giorno da quando tutto é cambiato.

Oggi avrei voluto fare un post simpatico, la mia idea era di scrivere questi articoli alternando racconti seri e descrittivi di questa situazione, a post più leggeri ed “ironici”, perché nonostante tutto, abbiamo bisogno anche di un pó di leggerezza.

Ma aimè, oggi non ci riesco.

È stata una giornata strana, mi sono alzata in questo nuovo giorno, sono andata in negozio, ho pulito tutto come faccio ogni lunedì, a differenza degli altri lunedì oggi ho pulito così a fondo che anche gli abiti avevano “ sapor di Amuchina”, ho cercato di vedere il buono comunque come sono solita fare.

Poi sono uscita per andare dal commercialista, per poi rinchiudermi in casa una volta sbrigato tutte le cose che aimè dovevo fare per forza, perché sì, se hai la partita iva in Italia, come quando ti ammali, non puoi permetterti il lusso di fermarti del tutto.

Mentre andavo a piedi dal commercialista mi sono accorta di non avere nessuno vicino a me, la città era deserta, difficile spiegare la sensazione che ho provato, ma credo che a questo punto é la stessa cosa che proviamo tutti ormai da giorni.

Da un lato mi sono sentita sollevata, forse finalmente la gente ha capito la gravità della cosa e sta davvero in casa, dall’altra ho pensato che se da commerciante, non mi fanno chiudere, ma ovviamente nessuno esce di casa, come farò io a farcela!?

Sono arrivata a casa e da lì é stato un susseguirsi di paure e pensieri, di paura di crollare e di non farcela, di dovermi trovare a decidere se chiudere la mia attività, rischiando poi di non riuscire a farcela o, se rischiare la mia salute e quella di tutte le persone che passano dal mio negozio.

Certe volte le scelte vengono fatte scegliendo il male minore, ma in questo caso qual’é il mal minore!? Ho lasciato aperto questo articolo tutto il giorno,  per finirlo entro la sera, aggiornandomi sugli eventi ora per ora.

sono le 22.24, ho pianto tanto oggi, pianto per la paura di non farcela con la mia attività, per la paura di quello che sta succedendo e che mai mi sono trovata ad affrontare, per la paura di sentirmi impotente.

Poi é successa una cosa che mi ha fatto piangere ancora di più, ma questa volta sa un pianto liberatorio di gioia, quasi di liberazione. Mi sono arrivati tantissimi, ma proprio tantissimi messaggi da mie clienti, da quelle più vicine a quelle più lontane.

C’era chi mi dava conforto, chi mi diceva di non mollare, chi addirittura si offriva di aiutarmi economicamente, anche chi quasi non mi conosce affatto ha speso un minuto della sua giornata per darmi forza!

Voglio raccontare tutto questo perché come in ogni grande tragedia della storia dell’umanità, quando succedono cose particolarmente brutte, ci sono tanti sciacalli, ma anche tante anime belle, come quando dopo un incendio rinascono i fiori dalla terra.

Non esiste problema che non abbia soluzione, esiste il coraggio, siate la forza e la voglia di farcela tutti insieme. Siamo chiamati tutti a fare di sacrifici, é arrivato il momento di “tirare fuori le palle”, tutti insieme però.

Adesso mi asciugo le lacrime, con un fazzoletto cercando di non toccarmi troppo la faccia, voglio andare a letto, mettere della bella musica vicino all’orecchio e sognare solo cose belle.

Prometto domani di svegliarmi combattiva e di essere più forte, perché so che posso farlo.

 

QUANDO TUTTO CAMBIA. Day one.

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Day one.

Decido oggi di “riaprire” il mio blog perché mi piacerebbe tenere una sorta di diario per poter raccontare di questo “nuovo mondo” che si è catapultato nelle nostre vite così velocemente da non avere nemmeno il tempo di metabolizzare.

Vorrei raccontare nel mio piccolo come sto vivendo questa folle esperienza, voglio lasciare delle parole scritte che possano servire, quando tutto questo sará finito, a ricordarmi di quanto possiamo essere “forti e cazzuti”, se rimaniamo uniti, se ci fermiamo per respirare, se ci mettiamo in discussione e non ci fermiamo alle apparenze.

Ma partiamo un attimo dal principio.

Sono una persona estremamente positiva, tendo a vedere il buono in ogni angolo, cerco le infinite possibilità dietro ad ogni storia, brutta o bella che sia.

Quando tutto questo é cominciato, un pó in sordina una ventina di giorni fa, ammetto di aver avuto un atteggiamento più “sempliciotto”, che non vuol dire menefreghista, ma non avendo abbastanza informazioni concrete ed essendo io di indole una persona che vede il buono ovunque, avevo deciso di affrontare questa cosa senza farmi prendere da ansie e psicosi.

Tutto poi é cambiato qualche giorno fa, quando tutto è diventato più serio, quando hanno cominciato a farci paura. Mi sono fermata, ho respirato a fondo ed ho capito che la situazione era diversa da come avevo immaginato fino a quel momento.

Ti racconto un attimo di me.

Sono sempre stata affascinata da ogni forma d’arte, credo che la creatività faccia parte di me stessa tanto quanto questa frangetta che porto sopra agli occhi sin da piccola.

Per questo motivo anche, sono qui a scrivere, voglio spendere questo tempo per cose che mi fanno stare bene e che magari non facevo da tempo per colpa della frenesia che ci appartiene ormai ogni giorno.

Quando mi sono resa effettivamente conto della gravità di questa situazione, il mio pensiero é andato subito al mio lavoro, al mio negozio, al mio piccolo mondo che  da quattro anni ho costruito pezzettino su pezzettino, tra fatiche e soddisfazioni, tra pianti e sorrisi, tra cadute e traguardi. Magari adesso leggendo quest righe, starai pensando che sono una persona venale ed egoista, ma credimi, non é così.

Semplicemente voglio lottare per il mio sogno.

la sto prendendo alla larga perché voglio che in questa sorta di diario ci sia qualsiasi emozione che sto provando in questo preciso momento storico.

Ho deciso così di cercare di affrontare questo problema, sul piano del mio lavoro, sfruttando i social per cercare di seminare qualcosa, per poi raccoglierlo quando tutto questo sarà finito, non ci si può semplicemente fermare, per chi, come me, fa fatica ogni giorno a sopravvivere per mandare avanti il proprio lavoro.

Poi, ieri sera, nuovo decreto. Lombardia tutta zona rossa, tutto cambia ancora una volta.

Oggi ho lavorato cercando di spiegare alle persone che sono entrate nel mio negozio che potevano farlo rispettando le norme indicate, ho dovuto ripeterlo loro più volte, alla sesta sorridevano quasi come se io fossi matta, questo per dirvi che la gente non capisce o comunque non vuole farlo. Fa molto più comodo, forse. Penso che l’unico modo per imporre queste regole sia davvero chiudere tutto per queste due settimane, altrimenti la gente continuerá ad uscire e ad avere questo atteggiamento menefreghista tipico del nostro paese.

Potrei andare avanti per ore a scrivere di tutto questo, ma lo farò giorno per giorno, pezzettino su pezzettino fino a che tutto questo tempo sarà finito, quando rileggerò tutto questo ricordandomi forse di non dare mai più nulla per scontato.

É assurdo di come ti rendi conto di quanto siano importanti le piccole cose di ogni giorno solo quando te le tolgono, come un abbraccio.