ALLA SO E CIPPO. DAY 56.

Tappeto,21.57.

Stasera si festeggia l’amore.

Questo post è per due amici di una vita, per due personcine speciali che festeggiamo diciotto (cazzo) di anni insieme e, a loro va il mio “chapeau”, perché nonostante non sia facile, non sia sempre tutto rosa e fiori, ovviamente, sono comunque ancora qui, a festeggiare questo traguardo, oggi insolito, ma loro sono stati capaci di farlo al meglio e, credetemi sulla parola quando ve lo dico.

Le relazioni sono difficilissime, ogni giorno, passata la famosissima “FASE A”, quella stupenda in cui tutto é bellissimo e faresti l’amore quindici volte al giorno, poi subentra tutto il resto e, la vera ricchezza poi alla fine é quella, andare avanti, supportarti e sopportarti sempre, nonostante tutto, gli scleri, la vita, gli scazzi e le incomprensioni.

Ma se nonostante quello si é ancora lì,beh, vuol dire che qualcosa di magico comunque c’è, e mai come ora, in questa super prova del nove che é la quarantena, tanto di cappello, che stare soli é difficilissimo sì, ma anche in due non sempre facile.

Quindi stasera il mio super love va a voi, So e Cippo, che nonostante cazzi e mazzi siete ancora qui e bellissimi così, vi voglio bene.

A voi questo post amici…

Soundtrack…

Oh, I can hear it when that old song starts to play

Cutting through my body in a familiar ways

Well, is it me or is it you who can’t relate

‘Cause I can feel it when those warm jets take me away

The useless seems to matter more and more

All my life is just something I can’t ignore

Consumed and enthused by all that came before

‘Cause I can feel it when those warm jets start to roar

Give me everything I ever need

Or just enough so I can go to sleep

Well, is it me or is it you who came to see

The scene, when all those warm jets swallow me

QUASI GIRO DI BOA. DAY 55.

Tappeto, 21.43.

Stasera ho anche incredibilmente cenato, asparagi preparati preventivamente prima delle birrette da videochiamata.

Dalla foto del post di oggi si evince che forse dovrei spostarmi da questo tappeto prima o poi, ma ormai é il mio background da quarantena, io e lui, lui ed io.

Altra giornata tutto sommato passata, ho fatto parecchie cose, sono stata in negozio e poi a fare altre commissioni e quando è così è bello, perché il testo del tempo poi finalmente vola.

Oggi mi sento bene, una giornata da bicchiere mezzo pieno insomma, come non accadeva da tempo, questo poco me lo faccio bastare al momento, ogni piccola felicità me la custodisco come un tesoro.

Oggi ho iniziato a cucire la mia prima borsa e , per quanto sará imprecisa, arrangiata e tutto il resto, mi ha reso felice creare qualcosa.

Poi con il tempo, diventerô più brava, si spera, nel frattempo di tornare a scuola di “ cucito” ad ottobre.

Questo tempo mi sta insegnando a darmi tempo per le cose che mi piace fare, ma che normalmente non ho mai tempo di fare, questa é una cosa bella di tutto sto casino.

Adesso smetto, finisco la birretta aperta prima, poi credo che inizierò una nuova serie sperando di crollare prima o poi.

Buonanotte dreamers, ricordiamoci i giorni con il sorriso quando verranno quelli meno belli,

Stasera soundtrack e dei Pixies, con “Wawe on mutilation”.

Cease to resist, giving my goodbye
Drive my car into the ocean
You’ll think I’m dead, but I sail away
On a wave of mutilation
A wave of mutilation
Wave of mutilation
Wave
WaveI’ve kissed mermaids, rode the El Nino
Walked the sand with the crustaceans
Could find my way to Mariana
On a wave of mutilation
Wave of mutilation
Wave of mutilation
Wave
WaveWave of mutilation
Wave of mutilation
Wave of mutilation
Wave 
Wave

ALLA CHICCA E ALLA SO.QUI, QUO E QUA.DAY 54.

Tappeto,22.28.

Stasera il mio post è dedicato a due amiche,anzi no, a due sorelle.

Sia chiaro e messo agli atti che io amo tutte le mie evergreen allo stesso modo, la So, la Chicca, la Giò, la Marta, la Mi e Toffolo.

Ma io, la So e la Chiccaci troviamo al momento nella stessa città e quindi, anche in questa fine del mondo, per quanto distanti, sempre vicine.

Dall’inizio di tutto lo sfacelo, ogni cavolo di giorno, a parte uno, ogni sera alle sette appuntamento fisso, a raccontarci la giornata, a sostenerci i pianti, un giorno per uno é toccato a tutte e tre.

Questa è la ricchezza delle amiche di una vita, del resto, tutte le “evergreen”,come le amiche di una vita che si rispettino ne abbiamo passate tante, ci siamo coperte a sedici anni con le mamme per fare le cazzate, e, ne abbiamo veramente fatte d’ogni noi eh,magari adesso meglio non star qui a raccontarle.

Ma dall’inizio di tutto, questo appuntamento serale per me é stata la mia casa, il mio non sentirmi mai sola, il mio sentirmi amata e capita, anche cazziata se necessario, ma sempre supportata.

Poi stasera, dopo cinquantaquattro cazzo dì giorni di reclusione, dall’inizio della nostra videochiamata é stato un susseguirsi di risate da “mal di mandibola”. dalla chiamata del 112 che non sto qui a raccontare, dalle confessioni, dalla stupidera incalzante, insomma, era quasi come una serata di primavera noi sedute ai tavolini della Malintesa, felici dell’aria bella e del poter stare sedute fuori, a sparare cavolate davanti ad una bottiglia di vino e ad un tagliere di salumi, ridendo come pazze fino a farci scendere le lacrime.

Stasera questa serata aveva quel sapore di libertà che era da tanto tempo che non provavo, seppur seduta sul mio tappeto in casa, questa serata ha avuto quella magia che quasi mi ero dimenticata.

La mia So è quella sempre forte e che ti sorregge in ogni caduta, che viene sempre e dico sempre in tuo aiuto se ne hai bisogno, punto di riferimento imprescindibile e che quanto ci alleniamo in questa quarantena mi ammazza di risate con le sue lamentele, ma che alla fine l’allenamento se lo porta a casa tutto, la mia Chicca, + 1, è quella che si sbatte sempre se hai bisogno, che hai un problema e ok, che problema c’è, lo risolviamo, quella che si preoccupa se non ti sente per un giorno, quella che ti fa sentire una sorella.

Le amiche, le mie evergreen, vicine o lontane, sono la mia ricchezza, sono parte di me, ad oggi io sono io anche grazie a loro. In questo momento super mega difficile sono il mio ossigeno, a dir la verità lo sono sempre, ma oggi, oh oggi, senza di loro non sarebbe stata la stessa cosa.

I miei grazie non basteranno mai, sono fortunata ad avere le mie evergreen, e lo so, cazzo se lo so!

Stasera tutte le mie smancerie sono dedicate a loro, colonna portante di ogni singolo momento della mia vita, anche quando sono stata lontana.

Del resto, com’era quella frase!? “Le amiche sono le sorelle che ti scegli” ed io, mi sa che ho scelto bene.

Ok, ora soundtrack di questo post, come ogni sera in stile “gira la ruota” metto la canzone della playlist che accompagna le mie parole.

Stasera tocca a “Fool” di Frankie Cosmos.

Your name is a triangle
Your heart is a square
I’d love to see you
Way over there
Once I was happy
You found it intriguing
Then you got to me
Left me bleeding
You make me feel like a fool
Waiting for you
You make me feel like a fool
Waiting for you
I thought we could eat bread
I thought we could talk
On darker days
With our boots kicked off
You look to me
And I look away
Though I had been
Looking
You make…

21 GRAMMI.DAY 53.

Tappeto, musica, pigiamino estivo.

21.13, stesso posto.

Stasera pensavo al peso dell’anima, a quei famosi ventun grammi che ora mi sembrano diecimila volte più pesanti, come se la mia anima rinchiusa in queste quattro mura avesse assunto un peso diverso.

Sono cinquantatré giorni di cose mancate che ora iniziano tutte a farsi sentire. Sono fortunata sì, sto bene, (aspetta che faccio le corna), le persone a cui voglio bene stanno bene e questo è tanto, ma ho così voglia di persone, di vita, di attimi.

Tutto ormai si riduce dietro ad uno schermo, che, ringrazio il cielo di avere, ma ora questo schermo mi fa sentire le distanze così forti, senza poter toccare nessuno, nemmeno per sbaglio.

Ennesimo decreto, ennesime distanze confermate.

E allora lì ti senti ancora un pò più sola, non ho mai provato questa sensazione così, anche quando ho avuto storie, fidanzati, coniugi, come volete chiamarli e, poi son finite, ho sempre avuto mille persone vicino a me, non mi sono mai sentita sola.

Ad oggi, a quanto pare, non avere un “coniuge” con cui ricongiungerti il quattro maggio fa sentire ancora di più tutta questa situazione una merda totale, abbonatemi la parolaccia, ma comincio a non farcela davvero più.

Io non sono così, io voglio tornate ad essere super positiva ed a vedere sempre il bicchiere mezzo pieno, come sempre, ma qui, l’unico bicchiere che vedo lo svuoto la sera quando faccio l’aperitivo in videochiamata con le mie amiche, sorelle, il dono più bello che potessi avere vicino in questo momento, seppur da uno schermo.

In questi giorni ho come la sensazione che le cose belle da qui dentro poi pian piano si esauriscano e, magari poi non le ritrovi più.

Tutto quello che voglio è questo, persone. Io ho sempre ascoltato tanta musica, tutto il giorno, in negozio, a casa quando mi sveglio, in macchina… in questo momento della mia vita ogni giorno nel cerco bramosa di nuova, come se la musica in qualche modo colmasse quei vuoti lasciati dalle persone.

Rileggo il post e mi rendo conto di aver scritto cose di getto senza un preciso senso, o forse il senso è mio e lo capisco solo io perché é quello che ho dentro.

Vabbè, anche questa frase non proprio chiarissima, ma insomma, io mi son capita!!! Del resto scrivo questo blog con un diario per ricordarmi tutto una volta passato. Per sfogarmi come se parlassi con qualcuno.

Stasera pensavo che questa canzone di Calcutta ha proprio il testo azzeccato per quello che sto sentendo!

Quando a casa tornerai vienimi a trovar
Io ti posso offrire il pane
Quando a casa tornerai vienimi a trovar
Io ti posso offrire il pane
E vorrei vederti un po’ più da vicino
E darti un bel morso sul collo davvero
Toccarti una mano
Toccarti due mani
E darti un bel morso sul braccio davvero
Quando a casa tornerai vienimi a trovar
Io ti posso offrire il pane
Quando a casa tornerai vienimi a trovar
Io ti posso offrire il pane
E se dovessi rinunciar non dimenticar
Io ti posso offrire il pane
E vorrei vederti un po’ più da vicino
E darti un bel morso sul collo davvero
Toccarti due mani
Toccarti due mani
E darti un bel bacio sul volto davvero

POST CONTE. DAY 52.

Tappeto, ad usual.

H 22.18, sono due giorni che non scrivo, mi ero ripromessa i scrivere ogni giorno, ma ho avuto il mio crollo anche io, a dir la verità preceduto da una settimana nì.

Stamattina però mi sono alzata positiva, allenata, fatto il bagno purificatore di sale come consigliato dalla mia amica Ninetta, mangiato, pulito casa e disegnato, insomma una giornata positiva, senza lacrime, che di sti tempi é oro.

Poi stasera parla Conte e, mi ricrolla un’angoscia pazzesca, l’unica cosa che continuavo a sentire era la parola “distanziamento sociale”, la più usata, quella che mi fa più paura di tutto,

Bisognerá aspettare ancora, avere pazienza, avere paura, ci saranno ancora lacrime e momenti meno brutti, ma voglio pensare che posso farcela.

Non voglio andare avanti stasera, voglio solo non pensare, scrivere mi farebbe iniziare a piangere ed oggi no, non voglio farlo.

Domani tornerò un pochino meglio, me lo auguro,

Mai canzone che sta suonando nella mia playlist fu più appropriata, “Think I wanna die’ dei Pershing!

Buonanotte dreamers.

Think I wanna die if you don’t stay

Drop dead in place, you can forget it

Carry a torch for days,

I’m gonna let it burn

I remember watching as you slowly loaded up the loom.

On repeat: Caravan and we danced around the room.

Once insecure about your scar but I think you got over it. (So right)

Dreamt of marimbas made from the bones of our relatives,

Who never live as long as we think that they oughta live.

You dreamt of sex with tigers

I tried to get my head around that one! (So right)

SENSAZIONI. DAY49.

Oggi é un n pò un giorno così.

In realtá è stata decisamente tutta una settimana così, sull’altalena. Non ho ancora ben capito come sto, mi sento quasi una pazza, ho sti cambi d’umore repentini che non mi riconosco più, odio questa sensazione, odio non avere il controllo di me stessa, odio non riconoscermi.

Passo da momenti in cui mi sento una roccia a momenti di debolezza così forte che mi spaventano, non sono io cazzo, questa non sono io.

A tratti mi sento com se avessi perso la bussola e non sapessi dove sto andando e, tutto questo mi spaventa. Sono sempre stata una persona sicura di tutto, anche delle mie debolezze e adesso a tratti sento di avere paura.

Forse sono le mancanze a farmi provare questa sensazione o, forse sono io che mi sono persa.

Odio scrivere mentre piango, la vista appannata, la musica del cuore che suona e il mio tappeto, ormai parte di me in questo periodo infinito.

Ieri ho visto un film, diceva questo:

“Qualsiasi cosa che tu faccia, sará insignificante, ma è molto importante che tu la faccia, perché nessun altro la farà, come quando qualcuno entra nella tua vita e la metá di te ti dice:” non sei assolutamente pronto”, mentre l’altra metà dice “falla tua per sempre”.

Così è esattamente come mi sento io ora.

È come s mi sentissi persa senza sapere dove andare, odio questa sensazioni, perché, nonostante le cadute, l’inciampare, io nella mia vita sono sempre stata dove volevo stare o,dove il destino aveva scelto che fossi.

Ma forse di base questo mio perdermi così forte é determinato dalle mancanze.

Non voglio più sentirmi così, voglio essere io, scema, ironica, leggera,ma anche impegnata, cazzuta, forte, indipendente, voglio anche piangere sì, ma solo quando lo decido io, non quando è qualcosa che non posso controllare ad impormelo, che cazzo!

Oggi sono stata tanto in negozio a sistemare per ripartire, ma mi sentivo come in un limbo, a metá tra la voglia di fare e rinascere e la paura di quel che sará, forse é questo che mi destabilizza, l’incertezza.

Dall’altra parte però penso anche che la mia vita è sempre stata un’enorme salto nel vuoto e, alla fine, me la sono sempre cavata, quindi forse dovrei pensare a quello e basta, a quante cose ho fatto da sola e a dove posso arrivare.

Tiro un sospiro fortissimo, mi asciugo le lacrime ed il mascara ormai arrivato alle ginocchia e provo a pensare positivo, perché io alla fin sono così.

Voglio pensare che arriverà il momento della rinascita ed io sarò lì pronta, forte e pronta!

Mi fermo qui, stasera ho bisogno di “imbruttirmi” ancora un pochino, domani andrà meglio comunque io ci proverò.

Menomale che ci sono le amiche, la famiglia e le persone che in qualche modo sai che ci saranno sempre.

Crollo, ogni tanto, ma non mollo, giuro!

Soundtrack di stasera é “Figure 8” dei Peach Pit, che Io adoro.

Come to think of it, she said
Would you help me lace ‘em up instead
The weed I had is workin’From the shoreline in the snow
I can tell you want me out there so
Riding ‘til it’s hurtingYou’ve set me up now
Watch her as she pirouettes
Watch her figure 8
With that style
All good things of it
Are most likely gonna go
Watch her skate awayWhy am I your baby
As though you wanna play me away like that
Said you’re never cold on the dark side of the road
It’s your fave there, in fact
Would you wanna know if I’d say 
You’ll never go in at full impact
Always on the break as your calming a mistake
With your slow pacing backCome to think of it, he said
You preferred if I would just pretend
To hold you there as babyFrom the photos of you though
I’ve a longing to go back… Traduci in italiano

FINALLY, THE SUN.DAY 48.

Tappetolandia, ore 22.10.

Stasera musica altissima, non voglio sentire i miei pensieri e nemmeno le ambulanze.

Frida portata giù, tisanina sul fuoco e pigiamino rosa stasera.

Oggi è tornato il sole ed anche il mio umore lo ha sentito… ho dormito ben sei ore di seguito, seiiiii, svegliata presto, guardato Kiss me Licia, docciata e vestita sono andata in negozio a fare foto e ad iniziare a sistemare pian piano tutto.

Non so se sia dipeso dal sole e dal cielo blu che di un blu così non mi ricordo di averlo mai visto, sará il minor inquinamento forse, ma oggi i colori erano quelli della tavolozza di un pittore che dipinge un panorama limpido e sereno, fatto sta che arrivo nella magica via Robolotti, la via di OFICINA, vado a stampare da Maurizio, come faccio spesso nelle mie giornate “normali” di lavoro, poi esco e vado Melissa dei Pesciolini Innamorati, ristorante vicino al mio negozio che é lì a pulire con Matteo, oggi iniziavano il delivery, non li vedevo da quasi due mesi, poi mi sposto e arriva Paola del Coccinella, il bar a fianco a me, facciamo due chiacchiere , ovviamente a distanza e con mascherina, poi mentre fotografo i vestiti arriva Francy, la mia Francy,mia parrucchiera, ma prima di tutto amica, che gioia vederla, poi faccio pausa e vado dalla Simo, bar/tabacchi all’inizio della via e compro sigarette e chiacchiero anche con lei, insomma, tutta questa premessa lunga , lunga per dirvi che in tutta questa anormalità, oggi, per la prima volta dopo quarantotto giorni, nonostante ancora sia tutto così in forse, nonostante ancora so che sará lunga, ho avuto uno sprazzo di normalità, di mia giornata tipo, rappresentata dalle persone che animano quella fantastica via, con i negozi, le botteghe dei liutai, con tutto ciò che rende via Robolotti una piccola Montmartre, mi piace sempre pensarla così, perché alla fine in quella via ogni arrivitá è fatta di artisti!

Mi manca così tanto, ma oggi è stata gioia pura vederla un pochino più attiva, so che sará ancora lunga e dura e che la normalità non é ancora vicina, ma l’idea di poter pian piano ricominciare, seppur in modo diverso per un pó, mi rende tanto felice.

Oggi quindi tiro le somme e posso dire per certo che dopo qualche giorno di buio é stata una giornata migliore e, di sti tempi, ogni piccolo passo fa bene all’anima, alla testa ed al cuore.

Abbiamo tutti bisogno di ritrovarci, di ritrovare quella routine che prima tanto ci pesava e che forse dopo, spero, non daremo così per scontata.

Tu sai già la prima cosa che vorrai fare quando potrai uscire!? Io sì, sicuro salirò in macchina( non appena cambiata la batteria) e andrò… andrò!

Ok, la mia tisanina è pronta, cercherò un film da guardarmi, ieri ho visto “La febbre del cemento”, fiochissimo e consigliatissimo!

La soundtrack di stasera è “Off you” di The Breeders.

Notte dreamers.

I’ve laid this island sun a 1000 times
I’m on it
But I’m going strange
This island’s chills and shell cover me
With winded rock
And skies I’ve got yet to see
I tried
I even sent in friends
They did it as a favor
Cause I’m not that way
I am the autumn in the scarlet
I am the make-up on your eyesI land to sail
Island sail
Yeah, we’re movin
Yeah, we’re movin
This island’s sun I’ve laid 1000 times…

PLACE TO BE. DAY 47.

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22.33.
Tappeto.

L’immagine scelta stasera non è a caso ovviamente.

Diciamo che vorrei tirare fuori anche io la mia faccia sorridente che da qualche giorno mi sento come se me l’avessero portata via.

Voglio tornare a non aver paura di vivere, di vivere tutto quanto, cose belle e cose brutte.

Oggi é andata tutto sommato un pochino meglio, ma mi sono dovuta sforzare a non intristirmi e, sono stufa di sforzarmi, di credere che tutto tornerá come prima.

I giorni che passano accentuano le mancanze, esasperano le sensazioni e portano via quella “magia”.

Tutto diventa un rituale, ma non come nella vita normale con la routine scandita dal lavoro, dagli amici e dalla famiglia. Questa routine é diversa, perché imposta, perché spaventa, perché non l’abbiamo scelta noi.

Mi domando quindi fino a che punto potremo lasciar decidere della nostra vita altre persone che dicono di saperne di più, come credere che sia giusto se, dopo quasi due mesi non si vede uno spiraglio!? O almeno così ci dicono.

La sensazione di questi giorni é che mi state portando via i mei pensieri belli, la mia “stupidità” e, un pezzettino della mia vita che mai tornerá.

Ma ancora una volta, voglio provarci, voglio provare a sperare e pensare che dopo questa famosa data qualcosa possa in qualche modo, anche solo pezzettino per pezzettino, migliorare,

Ho solo bisogno di un piccolo cenno.

Ho bisogno di abbracci.

Sorrisi.

Persone.

Amore.

Risate.

Spensieratezza.

Ostacoli da superare per migliorarmi.

Ho anche un fottuto bisogno di vedere il mare.

Questa lista, che in qualche modo penso sia un pochino simile a quella di ognuno di noi potrebbe essere infinita.

Spero presto di tornare a metterci delle spunte!

Stasera ascolto ancora The Veils, come spesso in questa quarantena, stasera tocca a “Sun gangs”.

Some say you’ll never be gone forever
Some say there’s music where you go
I’ve no faith in my heart, tell two apart
Ocean above from sky below
Where I am going you can’t save me
Don’t wake me honey for love nor money
I have no more I can pay ‘til we’re here alone
And the seeds have been sown
And night returns to break the day
Where I am going you can’t save me
Where I am going you can’t save me, yeah
Seed a dreamin’, boxed a screamin’
The world to love, the right to know
Now I hear violence out from the silence
Don’t want me love? Then let me go
Where I am going you can’t save me
Where I am going you can’t save me
Where I am going you can’t save me, yet

 

INCAZZATAMEMTE. DAY 46.

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Tappeto, as usual, sì lo so che ieri avevo scritto che oggi sarebbe andata meglio, ma oggi non saprei, oggi é un misto tra depressione, mancanze ed un’icazzatura tremenda.

Oggi sono incazzata con me stessa, per questi due giorni di down emotivo che non mi scrollo dalle spalle.

Mi sento come svuotata ed impotente, perché davanti ad una cosa che non dipende da me mi trovo inerte e non riesco a reagire e, non mi riconosco e ,non mi sento io e, mi fa incazzare, sì, lo so che l’ho già detto, ma ho bisogno di ribadirlo!

In questi due giorni ho la sensazione di non essere me stessa e, non voglio essere presuntuosa, ma mi sono sempre ritenuta orgogliosamente una persona super combattiva, capace di ottenere quello che vuole con il sacrificio, anche quando sono caduta, in qualsiasi modo mi sono rialzata e sono andata avanti e questo mi  rende orgogliosa di me.

Fottutamente orgogliosa di me, aggiungerei.

Ma mai come in questi due giorni mi sono sentita vuota e spenta, incapace di reagire, a piangere ascoltando la mia musica ogni giorno, mi sono estraniata dalla persone che mi fanno stare bene per paura di contagiarle con i cattivi pensieri e questo mi fa male, perché non sono io, non voglio sentirmi così.

Poi stasera, parlando con la mia Erica, punto fermo ed imprescindibile della mia vita, ovunque si sia trovata in tutta la nostra amicizia, mi ha detto tante cose belle e vere, non scontate che, avevo bisogno di sentirmi dire da qualcuno che mi conosce e che sa quello che sto provando in questo preciso momento, senza bisogno di essere fisicamente qui, lei mi sá, lei conosce il mio cuore.

Mi sono rotta le palle di farmi buttare giù e domani voglio provare a tornare la Paoli combattiva e cazzuta di cui sono orgogliosa.

Io ci provo, promesso, speriamo ci sia il sole, che ho bisogno anche di quello, seppur visto dalla finestra.

Voglio circondarmi delle mie persone preferite seppur da uno schermo al momento, ma ho bisogno di qualsiasi forma di amore, anche di questa così strana a cui non eravamo abituati e, che malgrado tutto, ora dobbiamo imparare a farci bastare.

Stasera sto ascoltando un sacco di musica nuova su Spotify, ora, visto che ovviamente non ho sonno e non voglio stare sul divano in silenzio che mi mette tristezza, andrò avanti ad ascoltarla disegnando un pochino.

A domani dreamers, sperando di tornare cazzutissima!

Stasera lascio qui “Holes” di Mercury Lev.

Time
All the long red lines
That take control
Of all the smoke like streams
That flow into your dreams
That big blue open sea
That can’t be crossed
That can’t be climbed
Just born between
Oh, the two white lines
Distant gods and faded signs
Of all those blinking lights
You had to pick the one tonight
Holes
Dug by little moles
Angry jealous spies
Got telephones for eyes
Come to you as friends
All those endless ends
That can’t be tied
Oh, they make me laugh
And always…

SUNDAY.DAY 45.

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Domenica, domenica un pochino dal sapore di malinconia.

Sono appena scesa con Frida ed ha iniziato a piovere, oggi giornata a nì, non so nemmeno descrivere il mio stato d’animo, forse oggi mi sento asettica di emozioni.

Quarantacinque giorni iniziano a farsi sentire e, mi mancano tantissimo i contatti umani.

La mia vita é fatta di quelli del resto, dalla famiglia, al mio lavoro stesso, mi manca tutto, mi mancano le persone.

Oggi come ieri sono un pò giù.

Oggi mi sento un pò vuota, avrei così bisogno di un abbraccio lungo ore.

Odio scrivere quando sto così, mi sento pesante, mi sento vuota, mi sento inutile.

Allora anche stasera mi fermo qui, mi scendono le lacrime e non ho voglia di scrivere un post condito da pensieri tristi.

Lo so che l’ho detto anche ieri, ma domani andrâ meglio, voglio pensarlo.

Spero stasera da di riuscire a dormire almeno un’ora in più e, spero di tornare a sognare, non ci riesco più e questa cosa mi fa incazzare!

Stasera vi lascio con uno dei miei gruppi del cuore, che sto ascoltando da tutto il giorno, i Portishead , con “All mine”.

All the stars may shine bright
All the clouds may be white
But when you smile
Ohh how I feel so good
That I can hardly wait
To hold you
Enfold you
Never enough
Render your heart to me
All mine…
You have to be
From that cloud, number nine
Danger starts the sharp incline
And such sad regrets
Ohh as those starry skies
As they swiftly fall
Make no mistake
You shan’t escape…

 

OGGI NO! DAY 44.

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Oggi mi manca tutto.

Oggi mi mancano tutti.

Forse la videochiamata a due giorni dal ciclo con madre in lacrime che ti dice ch le manchi non aiuta.

Oggi non ho voglia nemmeno di scrivere, forse per la prima volta dal’inixio di tutto.

Oggi voglio solo ascoltare musica, imbruttirmi e piangere.

Domani andrà meglio, ormai lo so, per tot giorni sì, arriva sempre quello no. É una legge ormai.

Quindi stasera mi fermo qui.

Ma la soundtrack ve la lascio come sempre, stasera tocca a “I didn’t know”  di Skinshape.

I didn’t know about those other things
I could’ve been there but now it’s too late
But only here for one hour, you want it till it’s gone
Try to find the best, I know you
I didn’t know that you would leave so soon
I tried a little harder to make you smile once more
One day I’ll come to find you, wherever you may be
Only time was kinder, you would still be here

 

BEST DAY EVER! DAY 43!

Processed with VSCO with f2 preset
Porca vacca,00.16,ho il singhiozzo, tappeto.

Ieri sera insegnavo a mia nipote in videochiamata come far passare il singhiozzo, stasera non ci riesco, sono una zia pessima!

Ma, fottesega, oggi é stata una giornata super, una di quelle memorabili, una di quelle che cancella tutte le giornate no.

Oggi dopo quarantadue giorni ho visto mia nipote, mia sorella doveva portarla dal papá e prima hanno fatto tappa da me, non lo so se sia giusto o sbagliato, crocefiggetemi, ma questo momemto di famiglia per me, oggi, dopo quarantadue giorni di nulla, è stato ossigeno puro.

Oggi ho rivisto mia nipote così cresciuta che ho pensato subito a tutto quello che mi sto perdendo, a questi momenti che mai torneranno, ma, abbracciarla, sentire lei che mi diceva quanto le fossi mancata, beh, non potrei descrivere quello che ho provato, ma di sicuro posso dire che é stata la giornata più bella in assoluto della mia vita.

Sorella, nipote, famiglia, non devo aggiungere altro, solo l’infinito amore di quel momento.

Come sará, quando potremo riabbracciarci tutti,  famiglia ed amici, se solo oggi questa cosa mi ha così destabilizzata!?

Oggi mi sono sentita fortunata ad aver provato tutto questo.

Oggi sono quarantatré giorni di isolamento ed oggi sono rinata, abbracciare mia nipote vince su tutto, ma proprio tutto.

Potrei continuare per ore, lo sapete!? Potreste dirmi che é sbagliato e forse si, lo è, ma io avevo un bisogno estremo di famiglia e oggi mia sorella e mia nipote l’hanno colmato!

le cose belle di tutto questo, mai dare nulla per scontato.

E allora, grazie.

Soundtrack di questo post, “sea of love” di Cat Power, ded to my family!

 

Come with me
My love
To the sea
The sea of love
I wanna tell you
How much
I love you
Do you remember
When we met
That’s the day
I knew you were my pet
I wanna tell you
How much
I love you
Come with me
My love
To the sea
The sea of love
I wanna tell you
How much
I love you

I GIORNI DIFFICILI. DAY 42.

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Tappeto. 22.22.

L’illustrazione è di Lorraine Sorlet, una delle mie illustratrici preferite, tratto semplice e pulito, pochi colori, la adoro!

Ma, non voglio parlare di questo stasera, nemmeno vorrei parlarvi ancora del mio preciclooooo ma a sto giro é LA MUERTE!

Oggi poi in maniera sconsiderevole e so che le donnine all’ascolto possono capirmi! Passo davvero da attimi emotivi di schizzofrenia assoluta, menomale che sono a casa da sola in questi giorni!!!!

Oggi ho comunque fatto duemila cose, tra negozio e casa, cose da iniziare e da finire.

Certe volte mi domando quando questo tempo finirà e ricomincerà la solita vita frenetica com’è farò a riabituarmi. In questo momento mi sveglio alle sette ogni cavolo di giorno e, faccio così tante cose che mi sembra di non avere tempo, quando il tempo davvero non ce l’avrò più ancora, come sarà!?

Ricominceremo e non sará comunque la vita di prima, ma un limbo di mezzo, poi forse torneremo alla vita precedente, anche se cambiati, anche se dovremo riabituarci ancora e ancora.

Poco importa, io mi adatto a tutto, cado e cerco di rialzarmi, non demordo, combatto e così farò anche dopo.

Voglio vivere tutto del resto, ho sempre voluto farlo!

Sento che sto diventando troppo profonda e potrei inciampare in discorsi lunghi ed infiniti, quindi mi fermo qui!

Stasera non c’é testo che accompagna il mio post ma solo una canzone strumentale di Aphex Twin, “Avril 14th”, altro pezzone di questa mia soundtrack da quarantena!

Buonanotte dreamers, sempre vi auguro sogni senza confini.

INPS DAY TUTTO OK! DAY 41.

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Tappeto.

21.52, diario di bordo ( la foto di oggi solo per restare in tema sintomi!)

Vorrei iniziare con il dire che mai e poi mai e dico mai e ripeto mai, avrei mai pensato di ricevere questi famosi seicento euro dallo stato, seppur miseri, ma comunque non ci avrei mai contato.

Stamattina ero giù con Frida quando ho ricevuto il messaggio dell’Inps e quasi stramazzo al suolo! Come siamo messi aimé!

Fatto sta che come arrivati sono anche andati per pagare cose, ma questa é un’altra storia.

Ma la cosa che sicuro mi rende più felice in questi giorni è che lo shop online del negozio sta funzionando un pochino ed i messaggi che mi arrivano dalle mie lovers sono bellissimi e mi rendono davvero felice, mi danno la sensazione di aver creato qualcosa di bello in questi quattro anni ed alla fine se semini bene, qualcosa raccogli.

Ho come l’impressione di aver creato una piccola famiglia e, questo è bello!

Oggi quindi tutto sommato, nonostante quarantun giorni di carcere é stata una buona giornata.

Ora credo che finirò quest’illustrazione che ho davanti e poi mi butterò sul divano!

Solito posto, solita ora domani!?

Stasera soundtrack è “E invece niente” di MariaAntonietta, che in questa quarantena ascolto tanto!

Notte dreamers!

 

Quanti giorni tutti uguali, sono stata io che li ho spesi male
Sdraiata sulla schiena dicevo, “faccio gli esercizi per la bara”
E parlavo troppo svelto, pensavo troppo svelto
Credevo di sapere molte cose invece niente
Parlavo troppo svelto, pensavo troppo svelto
Credevo di sapere molte cose e invece niente
Invece niente, invece niente
Invece niente, invece niente
Avrei dovuto congelarmi, farmi spedire nello spazio interstellare
Sacrificarmi per non vedere il nostro oceano che diventa un mare
Ma parlavo troppo svelto, pensavo troppo svelto
Credevo di sapere molte cose invece niente
Parlavo troppo svelto, pensavo troppo svelto
Credevo di sapere molte cose e invece niente
Invece niente, invece niente
Invece niente, invece niente
E da lì, da quel punto lontano
Se avessi voluto ti avrei salutato con la mano, baby
Bye bye, baby
Bye bye, baby, bye bye, baby
E da lì, da quel punto lontano
Se avessi voluto ti avrei salutato con la mano, baby
Bye bye, baby
Bye bye, baby, bye bye, baby
Bye bye bye, baby

QUARANTA, VINCO QUALCOSA!? DAY 40.

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Quaranta, quaranta cazzo di giorni.

Tappeto, 22.02, preciclo a livelli power estremi ,vorrei mangiare anche la Nutella con le patatine, passo da attimi di pazzia felice a piangere guardando la mia pianta, unica pianta che forse mi sta abbandonando pure lei!

Non c’è la faccio più!

Quaranta giorni persi di cose belle che possono succederti all’improvviso, quaranta giorni senza famiglia, amici, persone, lavoro, mini vacanzine, fughe del weekend che tanto aspettavamo bramosi tutta la settimana.

É una merda sì, diciamocelo chiaro, concedetemi tutte le parolacce del caso in questo post, ne ho bisogno.

Sì ok, non tutta questa quarantena é uno schifo assoluto, per quanto mi riguarda ho avuto anche sprazzi di cose belle, a volte anche decisamente belle, ma ora basta, voglio vivere, fare, sbagliare, inciampare, abbracciare, cadere, vincere e fallire, ma voglio fare qualcosa.

É la seconda volta che scrivo in preciclo in questa quarantena, é passato un mese e manco me ne sono accorta, assuefatta in una realtá non reale.

Non vorrei diventare troppo filosofico/pesante quindi mi fermerò qui, mi preparerò la mia tisanina e poi quando mai riuscirò ad addormentarmi mi preparerò ad affrontare un nuovo giorno, spero in qualche modo non uguale.

Spero anche che i miei vicini stacchino quel cartello sulla porta con scritto CORONA TIME,che ogni volta che esco e lo vedo mi vengono i cinque minuti del sicario!

Buonanotte dreamers, che ci siano sogni, almeno quelli, senza confini!

A domani, per un’altra fantastica puntata del fantastico mondo del preciclo in quarantena!!!

Questa sera la sounndtrack é di quel geniaccio di Mark Ronson, “True blue”.

 

We were alone, we were to blame
Alive with the same blood in our veins
I never thought to find a way here
Well, you can’t plan for this one, it’s nothing compared
To the fate of the thing searching forward to me
All the world to be seen as it’s all passing by
Fucking around, I’m falling in love
Saying goodbye ‘cause you’re giving it up
All that you were, all that you lost
Who ever thought it came with a cost?
I ran to you, I ran to you
I ran to you and you know why
I ran to you, I ran to you
I ran to you and you know why
Love the way you read my eyes
I love the way you read my eyes
To the fate of the thing searchin’ forward to me
When it’s finally seen all the love in your eyes
Well, I should’ve known it, how the world disappeared
When you came around, when…

CHE PER ESSERE FELICI, BASTA RESPIRARE. DAY 39.

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Tappeto, Pasquetta, preciclo… sfacelo!

Questa giornata tutto sommato era iniziata bene, con gli amici del cuore decidiamo di cucinare ognuno qualcosa e scambiarcelo per poi mangiare le stesse cose in videochiamata, adattandoci alla Pasquetta di sti tempi, ma rimanendo in qualche modo vicini.,.

Un nuovo modo di volerci bene nell’attesa di vederci..

Così é partita, decido di disegnarli tutti e metterli a tavola con me, per sentirli proprio lì, come sarebbe stato in una situazione normale, saremmo stati insieme a grigliare in un giardino, al mare o in un agriturismo, ma comunque insieme.

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Poi, finito il pranzo mi metto a pulire casa, con la solita musica che riempie le stanze, che mi fa compagnia sempre e sempre, non so cosa sia successo, ma qualcosa è successo e arriva l’inevitabile magone emotivo ed i pensieri e, la voglia di contatti umani, di abbracci, di famiglia, di qualsiasi forma di amore di cui m sento così avida in questo periodo…

Ceno, porto giú Frida, routine solita e mi siedo sul mio tappeto a scrivere come ogni sera, forse un pò anche il blog, nei giorni no mi tira fuori tutto e comincio a piangere, forse perché mi fa guardare dentro, sotto, sotto e, arrivano le mancanze e quella sensazione di essere incompleta, sono fortunata del resto, nella mia vita sono circondata di tanti amici e persone, ma questa fortuna in questo momento accentua le mancanze.

Stasera va così, un pò di lacrime e domani sará sicuro una giornata diversa, anche migliore magari, non saprei, vivo d’improvvisazioni in questo periodo.

Vi lascio comunque con la solita canzone ch sta accompagnando il mio post, oggi tocca a “These days” di Nico, colonna sonora di uno dei miei film preferiti, I Tennenbaum.

Buonanotte dreamers.

I’ve been out walking
I don’t do too much talking these days
These days
These days I seem to think a lot
About the things that I forgot to do
And all the times I had
A chance to
I’ve stopped my rambling
I don’t do too much gambling these days
These days
These days I seem to think about
How all these changes came about my ways
And I wonder if I’d see another
Highway
I had a lover
I don’t think I’d risk another these days
These days
And if I seem to be afraid
To live the life that I have made in song
It’s just that I’ve been losing
So long
La, la, la, la, la
La, la
I’ve stopped my dreaming
I won’t do too much scheming these days
These days
These days I sit on cornerstones
And count the time in quarter tones to ten
Please don’t confront me with my failures
I had not forgotten them

PASQUA.DAY 38.

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Oggi va così, tappeto 22.03, mega sbronza Pasquale.

Non lo so se voglio scrivere oppure no.

Sarò breve e concisa che mi voglio mettere lo smalto con quel poco di dignità rimasta, mentre lancio a Frida la sua coscia di peluche.

Oggi Pasqua, lontana dalla famiglia e dagli abbracci,ma comunque qualcuno si é preso cura di me, Do benedica le amiche.

Stasera ho mangiato  per la prima volta la fregola, con il pesce , che ha cucinato la Micia, mamma della Chicca, una delle i migliori amiche, cosa posso dire se non che era orgasmica, e che un pò sapeva di affetto di mamma, di una mammma comunque se non la mia, ma comunque sapeva di amore di mamma.

Devo dire che oggi le mancanze si sentivano tutte, ,a proprio tutte eh.

Per questo ora smetto di scrivere o faccio danni!

Torno domani, in splendida forma! Promesso!

Ma comunque vi lascio con la mia playlist, stasers tocca al mio amore Johnny Cash, con Ring of fire!

Notte dreamers!

Love is a burnin’ thing
And it makes a fiery ring
Bound by wild desire
I fell into a ring of fire
I fell into a burnin’ ring of fire
I went down, down, down
And the flames went higher
And it burns, burns, burns
The ring of fire, the ring of fire
I fell into a burnin’ ring of fire
I went down, down, down
And the flames went higher
And it burns, burns, burns
The ring of fire, the ring of fire
The taste of love is sweet
When hearts like ours meet
I fell for you like a child
Oh, but the fire went wild
I fell into a burnin’ ring of fire
I went down, down, down
And the flames went higher
And it burns, burns, burns
The ring of fire, the ring of fire
I fell into a burnin’ ring of fire
I went down, down, down
And the flames went higher
And it burns, burns, burns
The ring of fire, the ring of fire
And it burns, burns, burns
The ring of fire, the ring of fire
The ring of fire, the ring of fire

 

SABATO PRIMA DI PASQUA. DAY 37.

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E nulla, tappeto di un sabato sera prima di Pasqua. Stasera scrivo presto, 21.42, cuscino sotto  alle chiappe e via a scrivere.

Musica di sottofondo naturalmente, come per tutta la giornata!

Oggi é stata una giornata indefinibile, strana, sveglia alle 5.40 e trasferìmento sul divano in attesa di Occhi di gatto, allenamento, spesa e mattina andata.

Poi non so cosa sia successo oggi pomeriggio, solitamente sono attiva e faccio mille cose, oggi non avevo voglia di fare nulla!

Dall’inizio della quarantena non ho mai appoggiato le chiappe sul divano, mai, mi sembrava di buttare la giornata, ma oggi, oggi mi sentivo un pò amorfa e priva di stimoli, così la giornata é passata in una noia che non mi è piaciuta. Odio sentirmi inutile.

Seppur da casa vorrei fare mille cose, oggi mi sentivo impotente, che bruttissima sensazione.

Forse un pò la stanchezza ed il poco sonno accumulato.

Domani voglio svegliarmi nuova, carica e senza paranoie. Ma del resto in questo periodo é così, per due giorni positivi arriva sempre quello oscuro, quasi fosse una legge!

Scusatemi se stasera finisco qui, infilo la mia canotta pigiama, tisanina, ascolto ancora un pochino di musica e cose provo a dormire! Domani torno più carica, promesso!

Nel frattempo stasera ascolto Mina dal mio tappeto, Mina che amo tanto!

Vi lascio cn “Un anno d’amore”, una delle mie tristissime preferite, che sí, mi ricorda un periodo brutto, ma poi mi riporta ad una nuova me!

Buonanotte dreamers!

 

Si può finire qui
Ma tu davvero puoi
Buttare via così
Un anno d’amore
Se adesso te ne vai
Da domani saprai
Un giorno com’è lungo
E vuoto senza me
E di notte
E di notte
Per non sentirti solo
Ricorderai
I tuoi giorni felici
Ricorderai
Tutti quanti I miei baci
E capirai
In un solo momento
Cosa vuol dire
Un anno d’amore
Cosa vuol dire
Un anno d’amore
Lo so non servirà
E tu mi lascerai
Ma dimmi, tu lo sai
Che cosa perdiamo
Se adesso te ne vai
Non le ritroverai
Le cose conosciute
Vissute
Con me
E di notte
E…

POSITIVE VIBES! DAY 35.

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Porca vacca, venerdì, trentacinque cazzo di giorni su sto tappeto a scrivere, ma devo farlo, voglio ricordarmi tutto, ma proprio tutto di questo momento.

Al momento suona Cat Power ma sento arrivate Johnny Cash prepotente nella playlist.

Oggi é stata un’altra buona giornata.

Ho attivato le vendite online di OFICINA e mi avete risposto così in tante che sono commossa, al dì lá del fattore economico che, ovviamente é importante, ma perché mi avete fatto sentire tutto il vostro amore, mi avete sostenuta dicendomi che questo era il vostro piccolo supporto e, come faccio a non piangere!?

Grazie, grazie ed ancora grazie e, i grazie non basteranno mai.

Come ho scritto ad ognuna di voi ch oggi ha contribuito a tenere vivo il negozio, la mia riconoscenza va oltre e questo, mai lo dimenticherò.

Oggi mi avete fatto capire he quello che ho fatto in questi quattro anni ha un peso ed una misura.

Grazie, posso dirlo ancora!? GRAZIE!Stasera smetto qui, che sono un misto tra lo sbronzetto ed il felice e, voglio godermi tutto,

Suona ancora Cat Power dalla playlist, vi lascio quindi con “Colors and the kids “

It must be the colors
And the kids
That keep me alive
‘Cause the music is boring me to death
It must just be the colors
And the kids that keep me alive
‘Cause I’d want to go right away
To a January night
I built a shack with an old friend
He was someone I could learn from
Someone I could become
Will you meet me down
On a sandy beach
We can roll up our jeans
So the tide won’t get us below the knees
Yellow hair
You are a funny bear
Yellow hair
You are such a funny bear
Slender fingers
Would hold me slender limbs would hold me
And you could say my name
Like you knew my name
I could stay here
Become someone different
I could stay here
Become someone better
It’s so hard to go in the city
‘Cause you want to say hello to everybody
It’s so hard to go into the city
‘Cause you want to say hey I love you to everybody
When we were teenagers we wanted to be the sky
Now all we want to do is go to red places
And try to stay outta hell
It must be the colors
And the kids
That keep me alive
‘Cause the music is boring me to death
It must just be the colors
And it must just be the kids
That keep me alive on this January night.
Yellow hair
You are a funny bear
Yellow hair
You are such a funny bear

 

PRENDITI CURA DI TE. DAY 34.

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Arieccomi, tappeto, 21.29, felpa grigia pigiama, gambe nude incrociate sul tappeto e playlist del cuore che ogni giorno freme di musica nuova.

Oggi tutto sommato è stata una buona giornata, ho dormito cinque ore di seguito, senza svegliarmi ogni mezz’ora come ormai mi succede, sveglia automatica alle 5.40 e un’ora di cazzeggio sul divano, cereali e latte di “sorprendente” soia, caffè, Kiss me Licia in televisione e poi secondo caffè.

Poi mi sono preparata, la mia solita routine, ma oggi mi sono fatta un pochino più bella perché andavo dalla mia bambina OFICINA a scattare le foto della collezione che ho in negozio, per cercare di non fermarmi, per tenere vivo tutto, perché questa sará pur una pausa dalla vita, ma non dai sogni, ci ho messo troppo a costruirlo e, concedetemi l’espressione, col cazzo che me li faccio portare via.

Sono arrivata in via Robolotti con lo stesso entusiasmo di ogni mattina di una giornata di lavoro qualunque e, nonostante la vetrina ferma ormai a più di un mese fa, i vestiti coperti dalla plastica e la polvere, ogni volta é un’emozione alzare la serranda, vedere il tempo fermo lì, all’ultima domenica di lavoro e con il cuore pieno di speranza.

Avró scattato trecento foto, voglio che tutto il bello che ho creato in questi quattro anni continui a splendere e, così farò, nonostante le difficoltà, le paure, le ansie, io continuo a credere che tutto tornerà come prima, anzi no, meglio, perché ne verremo fuori migliori, diversi, ma sicuro migliori.

Le mie giornate alla fine scorrono, mi impongo mille cose da fare, tra queste anche quelle di ballare scalza in mutande in salotto almeno mezz’ora al giorno, mi fa sentire libera, mi fa sentire meno questa prigione imposta!

Forse posso sembrare matta, ma mai come in questa quarantena io sono io, faccio tutto quello che in quell’esatto momento mi sento di fare, da un gesto che può sembrare “sorprendente”, al mettermi i mei vestiti migliori per sentirmi bella, al piangere se necessario, al ridere con le mie amiche senza poterle toccare, al bermi una birra alle sei del pomeriggio, se mi va, senza sentirmi in difetto.

Voglio fare tutto quello che mi fa sentire libera e me stessa, nonostante costretta in una “scatola”

Voglio sentirmi viva, punto.

Così farò fino alla fine ed oltre.

Mentre suona “Where is my mind” dei Pixies, mi bevo quest’ultimo sorsetto di rosato e me ne rimango qui con le chiappe sul tappeto a sentire ancora un pó di musica, questa canzone mi ricorda momenti bellissimi di taaaaanti anni fa, questo é il dono della musica…

Vi penso lovers.

 

Ooh, stop
With your feet on the air and your head on the ground
Try this trick and spin it, yeah
Your head will collapse
But there’s nothing in it
And you’ll ask yourself
Where is my mind?
Where is my mind?
Where is my mind?
Way out in the water
See it swimmin’
I was swimmin’ in the Caribbean
Animals were hiding behind the rock
Except the little fish
But they told me, he swears
Tryin’ to talk to me koi koy
Where is my mind?
Where is my mind?
Where is my mind?
Way out in the water
See it swimmin’
With your feet on the air and your head on the ground
Try this trick and spin it, yeah
Your head will collapse
If there’s nothing in it
And you’ll ask yourself
Where is my mind?
Where is my mind?
Where is my

Ooh, stop
With your feet on the air and your head on the ground
Try this trick and spin it, yeah
Your head will collapse
But there’s nothing in it
And you’ll ask yourself
Where is my mind?
Where is my mind?
Where is my mind?
Way out in the water
See it swimmin’
I was swimmin’ in the Caribbean
Animals were hiding behind the rock
Except the little fish
But they told me, he swears
Tryin’ to talk to me koi koy
Where is my mind?
Where is my mind?
Where is my mind?
Way out in the water
See it swimmin’
With your feet on the air and your head on the ground
Try this trick and spin it, yeah
Your head will collapse
If there’s nothing in it
And you’ll ask yourself
Where is my mind?
Where is my mind?
Where is my mind?
Way out in the water
See it swimmin’
Ooh
With your feet on the air and your head on the ground
Ooh
Try this trick and spin it, yeah
Ooh
Ooh
Ooh
Ooh
Ooh
 

 

NON SI MOLLA N CAZZO! DAY 33!

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H 22,00, tappeto, oggi il compleanno di Luca, mio primo nipote in assoluto, uomo della mia vita insieme a papá e fidanzato indiscusso di zia Pally!

Oggi il mio amore diventa un ometto, compie sei anni, ha perso il suo primo dentino, la paletta davanti, ma rimane bello, bello in modo assurdo,

Descrivere quello che ho provato quando è nato Luca è impossibile. oggi ci ho pensato tanto.

Io ho due sorelle, tutte e due mamme, io forse non lo sarò mai, o chi può dirlo, ma per certo posso dire che i miei tre nipoti sono e saranno sempre come figli per me, poi vabbé, Luca è il mio punto debole, uomo, tanto simile a me, primo nipote, amore smisurato.

Quando quella notte é nato, vivevo ancora a Milano, mia sorella in Puglia, non dimenticherò mai l’emozione di quel momento, zia, zia per la prima volta di un mostriciattolo tutto stropicciato bellissimo.

Luca mi assomiglia tanto, anche fisicamente, ma soprattutto é un sognatore come me, curioso,intelligente, educato come pochi bambini, gentile e riservato, so che sono di parte, ma credetemi che è davvero così, lui é il mio orgoglio.

Diventerá grande ero sará un ometto garbato, come si dice, ne sono certa.

Oggi é stato un compleanno atipico per lui, ma sono certa che anche questo servirá a renderlo l’ometto perfetto che sará un giorno.

Inutile dire quanto la mia famiglia mi manchi, sempre, secondo dopo secondo, come a tutti del resto, come mi mancano gli abbracci, i baci, i rapporti umani, le risate a due centimetri dalla faccia, il solletico, il sole sulla pelle in queste bellissime giornate di primavera.

Mi avete portato via la primavera cazzo, la mia stagione preferita, nonostante l’allergia al polline!

Ma va bene così, sto imparando tanto, mi sto mettendo in discussione, mi sto guardando dentro e, certe volte mi sto anche “sgridando”.

Ma sapete la cosa bella qual’é!? Che se mi guardò dietro non ho rimorsi, rifarei tutto nello stesso modo e, sì, sono orgogliosa di me, della persona che sono, senza nessuna presunzione, ma felice di come sono.

Non voglio cambiare nulla di me, nel bene e nel male.

Voglio inciampare ancora ed ancora nelle stesse cose, se poi mi portano ad essere quella che sono, pregi e difetti compresi, va bene così.

Quindi stasera questo post lo dedico a te Luca, primo amore della zia, pezzo di cuore, sperando di morderti le chiappette e di farti quel solletico che odi e che ogni volta ti fa ridere tanto!

Stasera il mio post lo accompagna “In the nightfall” di The Veils, bellissima, ascoltatela. Testo sotto come sempre.

Buonanotte dreamers, teniamo duro!

I stepped out
To the sound
Of my radio
On the right song.
And I thought
I saw a sign,
And I know it rained
Because the night shone
Darling, how long do I have to wait to get you alone
In the nightfall?
Then I woke
To the sound
Of that roaring wind
At my front door.
And I thought
It might flood
If it only rained
A little more.
Darling, how long do I have to wait to get you alone
In the nightfall?
Darling, how long do I have to wait to get you alone
In the nightfall?
Oh my love
I know…

 

LUNA. DAY 32.

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Ok, tappeto, h 21.57.

Stasea sarò breve, voglio solo parlare della luna.

Quindi sono l’unica a non aver visto questa bellissima luna gigante stasera!?

Cioè, sono ri- scesa in pigiama, con Frida, mascherina e tutto, ho fatto il giro dell’isolato e non l’ho vista!?

Eppure Erica oggi mi ha detto che il mio segno é in luna, o qualcosa del genere( Erica é una delle mie migliori amiche, non che super mega esperta di segni, pianeti e quelle cose lì e mi dice un sacco di cose belle e la amo alla follia e mi manca come l’aria, nonostante sia a Milano a soli ottanta cazzo di chilometri da me!).

Comunque stasera non voglio aggiungere altro, dopo giorni é stata una giornata serena e positiva è, di sti tempi é oro e non voglio rovinare nulla.

“Domani è un altro giorno” come disse Rossella O’ Hara, speriamo sia bello.

Notte lovers, stasera quale canzone se non “Luna” dei miei adorati Smashing Pumpkins!? Stasera che ho anche mangiato la mia adorata zucca!!! A domani!

 

What moon songs
Do you sing your babies?
What sunshine do you bring?
Who belongs
Who decides who’s crazy
Who rights wrongs where others cling?
I’ll sing for you
If you want me to
I’ll give to you
And it’s a chance I’ll have to take
And it’s a chance I’ll have to break
I go along
Just because I’m lazy
I go along to be with you
And those moon songs
That you sing your babies
Will be the songs to see you through
I’ll hear your song
If you want me to
I’ll sing along
And it’s a chance I’ll have to take
And it’s a chance I’ll have to break
I’m in love with…

MONDAY. DAY 31.

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Trentunesimo giorno, trentunesimooooo!

Tappeto, h 22,5, stasera non ho sonno, prevedo una luuuuunga notte tra tappeto e divano, vediamo.

Playlist che suona alla mano, come sempre, come tutto il giorno e, via a scrivere.

Stamattina mi sono svegliata con la stessa sensazione che ho da giorni, con la paura che la giornata da un momento all’altro diventi peggiore, con la paura di intristirmi e piangere, con la paura di stare giù di tono, una sensazione tremenda che non mi lascia e che odio, non mi appartiene, sono una persona sempre solare e combattiva, ma in sti giorni va così, credo sia normale, credo che trentun giorni sia difficile non accusarli.

Cmq stamattina bevo il mio caffè  formato xxl sul divano, apro Spotify  alla ricerca di nuova musica per la giornata ed incappo nella playlist di Spike Jonze.

Subito mi torna alla mente “I’m here”, suo cortometraggio del 2010  che mi fece innamorare a prima vista, così, caffeina alla  mano e occhi sull’i-pad ho cominciato a guardarmelo.

Questo corto é un mix di tristezza, gioia, amore e lacrime, un capolavoro a mio parere.

Narra la storia di due robot che si innamorano in una Los Angeles del futuro, tutta grigia e spenta, dove gli umani non provano più emozioni, mentre i robot si innamorano.

Sheldon e Francesca, i due protagonisti si innamorano a tal punto che Sheldon le donerà  tutti i suoi ingranaggi, tutte le parti del suo corpo, fino all’ultima per farla rimanere viva, a scapito della sua vita stessa.

Una cavolo di storia d’amore con la A maiuscola.

Oggi più che mai, in cui siamo tutti costretti alla solitudine forzata, l’amore assume forme nuove, diverse e, bellissime.

Nell’attesa di poter tornare ad amarci, a cercarci, abbracciarci… io alimento le mie emozioni, giorno dopo giorno, nell’attesa di poter stare ancora sdraiata su quel prato sotto al sole caldo della bella stagione…

Stasera non posso che lasciarvi con una delle canzoni della playlist di Spike Jonze, “ Are you mine” di Kim Deal, buon ascolto e buona visione.

Notte lovers.

Are you mine?
Are you my baby?
I have no mind
For nothing, but love
Are you mine?
How you seen me lately?
I have no time
I have no time
Let me go
Where there’s no
Memory of you
Where everything is safe
And nothing is true
I have no time
I have no time
Let me go
Where there’s no…

 

 

SUNDAY.DAY 30.DAY 30, CAZZO.

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Tappeto, h 21.35, domenica, di una domenica che manco so più quale sia.

Oggi meglio di ieri, ho capito che la domenica è il mio giorno no perché é quello che mi ricorda i pranzi della mamma, allora, invece di mettere in forno le cose fatte da lei, questa volta mi sono preparata il pranzo io, il mio primo pollo arrosto, cioè pollo, cosce, ma di pollo, tempestate di patate!

Così oggi mi é venuta un pochino meno la nostalgia della mamma!

Poi, per la prima domenica dall’inizio di tutto, ho deciso di fermarmi, ho voluto che questa domenica fosse come quelle che precedono il lunedì, il lavoro.

Sino ad ora non era mai successo, mi sembrava di sprecare ancora di più la giornata, ma questa, avevo bisogno di uno stop, forse più mentale che fisico e mi sono messa sul divano a guardare la seconda puntata della Casa di carta.

Nella vita “normale”, mi sarei vista tutta la stagione in due o tre pause pranzo dal negozio, ma ora non riesco nemmeno a guardare una puntata di seguito ch mi sembra di buttare via il tempo, assurdo.

Così dopo una puntata e mezzo sul divano, mi sono messa a sistemare una scatola piena di album da disegno, piena di ricordi, di disegni fatti a mano, di quando ero pischella o di quando lavoravo da Lele, fratellino e “capo” per diversi anni quando vivevo a Milano. Quando volevo imparare a tatuare, quando vivevo cn Bianca, best coinquilina ever, ma questa storia la lascio per un’altra puntata perché sì, merita un post tutto suo!

Quindi, tutto sommato, oggi é stata una domenica migliore, cose sto imparando i miei limiti in questa vita in pausa e mi sto adattando ad essi.

Ora finisco questo bicchiere di vino rosso che mi ha comprato mia sorella, che di vini ne sa un sacco e, finisco di ascoltare questa canzone che accompagna il mio post e poi, forse, mi guardo un’altra puntata.

Oppure mi perdo via nei pensieri sul divano cn la mia playlist del cuore, ancora non ho deciso, facciamo che improvviso.

Stasera il mio post lo accompagna “Sea of love” di Cat Power, forse perché il mare è la prima cosa che voglio vedere, non appena libera!

Vi penso, testo qui sotto!

Come with me
My love
To the sea
The sea of love
I wanna tell you
How much
I love you
Do you remember
When we met
That’s the day
I knew you were my pet
I wanna tell you
How much
I love you
Come with me
My love
To the sea
The sea of love
I wanna tell you
How much
I love you

OGGI NÌ. DAY 29.

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Sabato sera, 21.37, tappeto.

Stasera scrivo presto, oggi giornata nì.

A dir la verità non era partita male, ma qui l’umore cambia di ora in ora, come eterne montagne russe di emozioni, come un eterno preciclo, sì, ok, quest’ultima affermazione solo le donne possono capirla.

Fatto sta che tutto é iniziato come al solito, la routine che ormai diventa consueta, caffè, musica, secondo caffè, allenamento, doccia e cura di me stessa, chi mi conosce sa che io sono così, non mi lascerò andare mai, nemmeno tra quattro mura o, potrei morire, non mi sentirei me stessa.

Poi, come ogni sabato, vedo mia sorella sotto casa due minuti al volo, mascherina, guanti, nessun contatto, la cosa più difficile dal momento che vorrei solo stringerla fortissimo, comunque, come ogni weekend mi consegna l’amore della mia mamma, il suo cibo buonissimo cucinato per sentirci più vicine, il suo modo di amare.

Apro la busta e trovo un contenitore caldo, apro, polpette pugliesi al sugo, esce tutto il profumo della domenica a casa da mia mamma, della famiglia, dell’amore.

Credo sia stato quello il momento del mio crollo di oggi.

Poi forse un po’ anche la musica, io ne ascolto davvero tantissima, da quando mi sveglio a quando chiudo gli occhi, la televisione in muto e la musica a palla, sempre, tutto il giorno.

Ogni giorno ne ascolto di nuova, desiderosa di scoprirne sempre di bellissima, la musica per me é come un’immagine, non mi stanco mai di guardare, forse perché ho un’indole esteta e, non mi stanco mai di ascoltare, perché la musica è amore, è ricordi, é essenziale come l’aria.

Oggi tra tutta la “nuova musica” c’erano parecchie canzoni bellissime, ma anche tristi.

Ma a me piace anche quello, mi piace che la musica che ascolto mi scateni tutte le emozioni, da quelle felici a quelle meno.

Domani sarà un nuovo giorno e sicuro diverso, comunque meglio. Ogni tanto bisogna sfogare e van bene anche i giorni nì, perché comunque so che dopo un giorno no, c’è ne sará un altro meglio.

A proposito di musica bella , ma triste, stasera il mio post il loop lo accompagna questa.

“By this river” di Brian Ero, triste sì, ma il testo mi piace tantissimo e mi ricorda tanto quello che sto vivendo ora, ascoltatela e leggetela.

Vi penso.

 

Here we are
Stuck by this river
You and I
Underneath a sky that’s ever falling down, down, down
Ever falling down
Through the day
As if on an ocean
Waiting here
Always failing to remember why we came, came, came
I wonder why we came
You talk to me
As if from a distance
And I reply
With impressions chosen from another time, time, time
From another time