Una giornata perfetta!

“E’ una giornata perfetta
accendo la prima sigaretta
camicia a quadrettino
modello tabacchino
pettine al taschino
bacio un caffè Tubino
La vita è un ricciolo leggero
nel vapore un filo
cielo color mattino
color cestino…”

Perchè a volte basta poco…ed è una giornata perfetta!

Jalla Jalla!

“Jalla Jalla”, “compra bella”… questo è quello che si sente se ti addentri al Mercatino di San Donato che si svolge ogni domenica mattina, in quel di Milano, dalle sei alle due del pomeriggio! Metropolitana gialla, fermata San Donato! Io questa domenica ci son andata e , subito mi son trovata catapultata in un miscuglio di colori, odori, razze e musiche! Tra le urla dei venditori ambulanti, che fanno a gara per invitarti a spendere alla loro bancarella mi son ritrovata come se avessi aperto il forziere di un tesoro! Cianfrusaglie ammassate sulla strada e sulle bancarelle qua e là, gente ammassata ovunque, tanto che è consigliato tenersi stretta la borsa davanti a sè!

blogMa se siete fanatici di mercatini come me, beh, vi garantisco che questo vale davvero la pena di essere visto! Rimboccatevi le maniche e tuffatevi tra gli ammassi di cose, vestiti, vecchie polaroid, super 8, cappelli, occhiali… c’è di tutto e di più, misti agli odori di spezie della cucina di un’altra cultura!

Io ho girato per più di due ore, contrattando, rovistando e uscendone con le mani nere! Ma la soddisfazione di spendere soli 3 euro per: una lougette di jeans original style ’80 di pop84, una t-shirt di fred perry, una canotta Lacoste original ’70 ed un foulard… beh non è minimamente paragonabile al facile shopping che fai nei negozi tutti i giorni!

P1020790Quindi, se una domenica mattina  vi tirate su dal letto e  non  come al solito, vi consiglio di farci un bel giro e, son certa che tornerete con il vostro personale tesoro! Mentre ero sulla metro, al ritorno, sorridendo per la bella mattina passata, ascoltavo “Orfani ora“, bellissima poesia di Vinicio Capossela, che mi rimandava al pensieri di una persona speciale, prolungando il sorriso sul mio volto! Ascolate bene le parole… questa è poesia scritta semplicemente con il cuore!

Sogno fluttuante…

Questa volta “parlo di me”,nel senso di qualcosa che ho “creato” io.Forse è arrivato adesso il momento perchè mai come ora mi sto così guardando dentro.Oggi stavo riguardando “Dollsfilm di Takeshi Kitano creativo regista giapponese che tempo fa mi ha ispirata a disegnare e realizzare questi abiti.Nel film,la realizzazione dei costumi è lasciata nelle mani di un altro grande artista giapponese Yohji Yamamoto,gli abiti dello stilista si confondono e si sciolgono dentro all’ambiente di questo bellissimo capolavoro,che narra tra le sue storie,quella dell’amore tra Sawako,che perde la ragione e Matsumoto che abbandona la propria condizione sociale per seguire la sua amata lungo il percorso della sua follia.Il tutto tra un’ambientazione fantastica,quasi onirica,tra fiori di ciliegio che cadono come pioggia.Vale la pena di vedere questo film anche per la fantastica e surreale fotografia.

“Il freddo è acuminato
Bacio un fiore di prugno
In sogno”
 
(Sôseki)

 

Tre versi e diciassette sillabe racchiudono il candore dell’Haiku.

Tre storie che compongono un film fatto di Haiku.


Attraverso la scelta dei tessuti,delle forme e dei colori ho cercato di riprodurre abiti che riconducessero a tutto questo,al sogno,alla follia,alla ricerca instancabile dell’amore,che tanto è narrata proprio nel film di Kitano.E che forse tanto inseguo io adesso.

Il mondo dell’ukiyoe e dei  suoi protagonisti, mondo che con le sue note esili ma di fascino indiscutibile mi ha ispirata a creare degli abiti che fossero omaggio, in chiave moderna, di quella propulsione alla ricerca della bellezza trasognante che dalle rive di Edo nel settecento ha influenzato, e influenza tutt’ oggi l’occidente.

Vorrei che i miei abiti fossero come moderne cortigiane, esili e dai colori che invitano caldamente all’abbraccio, leggeri, pronti a prendere le forme del vento che li sfiora, delicatamente ammiccanti e deliziosamente abili nel sedurre, tessuti dal fascino femminile stesso, resi unici dalla contaminazione delle forme e dei colori, ma destinati, come gli amori di Edo, a fluire e svanire nel tempo rubato ad un sogno.”(dalla mia tesi di laurea “Edo,sogno fluttuante”).

Come in ogni mio articolo,anche a questo lego una canzone,che mi rimanda ad un pensiero.In questo caso sto ascoltando “Lanterne rosse” di Vinicio Capossela.