MI ERO SCORDATA LE GIORNATE PIENE! DAY 50.

Divano e non tappeto.

22.33, oggi sessantesimo giorno, giro di boa.

Stasera scrivo tardi, mille telefonate e poi mi sono messa lo smalto che ormai in sta quarantena “estetista preso me stessa”, ma del resto, “di necessità virtù “!

Oggi é stata una giornata pienissima, ho fatto mille cose come una trottola, tra cui mezza giornata in negozio.

Quando sono arrivata in via Robolotti stamattina, primo giorno della famosa “fase due”, si respirava una bellissima aria di spiraglio di normalità, seppur quella normalità sia ancora lontana, é stato bello.

C’era Arturo che puliva il suo laboratorio, la Katy che sistemava il suo salone, la Simo che finalmente poteva farmi il mio caffè seppur d’asporto… insomma, un pezzettino di normale quotidianità nella nostra via.

In tutto questo periodo, ogni volta che andavo in negozio ero sempre triste, mi faceva male stare lì, ma stamattina la sensazione é stata diversa, sono stata felice.

La felicità di questi tempi te la devi tenere come un tesoro.

È stata una giornata bella, ma anche strana, piena di emozioni, tante e, stasera mi fermo qui, non voglio raccontarle tutte.

Adesso credo che proverò a crollare, stamattina mi sono svegliata alle cinque e non sono più riuscita a dormire, quindi magari stasera crollo finalmente, speriamo!

Oggi ho ascoltato spesso Maria Antonietta e vi lascio con questa canzone che mi ricorda Milano..

Quanto stavo bene quando ascoltavamo wilco in autostrada per casa mia
Ed io ripenso ai giorni del liceo quando studiavo Kant
A quanto mi sentivo sola a quanto lo sono ancora
Ma quanto eri bello io volevo solo portarti a letto
Ma quanto eri bello io volevo solo portarti a lettoIn fondo noi due non ci conosciamo
Allora perché mai ti ho pensato tutta quanta la sera qui a milano
Che nevicava forte su porta ticinese
Avrei voluto solo dirti che la sola cosa al mondo
Che volevo era essere felice ad ogni costo
Era essere felice ad ogni costo
Era essere felice ad ogni costoMa bevo il martini con l’aspirina
Abbracciata a un uomo che non assomiglia a te
Quello che dice e quello che pensa
Quando mi tocca non mi tocca come teMa quanto era bello io volevo solo portarlo a letto
E la sola cosa al mondo
Che volevo era essere felice ad ogni costo

SATURDAY. DAY 58.

Divano, divano e non tappeto.

H 22.05, sono seduta in felpa e gambe nude incrociate sul mio divano, incredibile spostamento dal tappeto stasera.

Oggi mi sono svegliata super produttiva e ho fatto mezza giornata di pulizie di casa, oggi avevo bisogno di un giorno mio.

Poi stasera la solita videochiamata di rito con la mia Chicca è la mia So, seguita da un’altra con la mia Ninetta.

Questo sabato per me e le mie girls.

Stasera mi sono struccata, messa tutte le mie cremine, musica e tisanina, una serata detox tutta per me.

Oggi mi é passata alla fine, veloce veloce questa giornata, ma poi, non so perché succede, dall’inizio di questa quarantena, ogni volta che mi siedo sul divano di sera, mi sento sola, mi è vengono le ansie e le paure e questo mi spaventa tanto.

Voglio le coccole, voglio non sentirmi così sola, così spesso, come mi sono sentita negli ultimi mesi.

C’é una canzone ch dice :” É un mondo fatto per due, come le confezioni dello yogurt….”

Ecco, voglio almeno un’altra metá della confezione.

Stasera va così, non voglio lacrime cosí mi fermo qui, film e poi chissà se riesco a dormire un pochino.

A domani dreamers. Stasera soundtrack è “First love” The Maccabees.

First love, Last love
Only love, it’s only loveFirst love, Last love
Only love, it’s only loveDo you miss home?
Do you miss home?
And are you cool?
Symmetrical?Oh Oh Oh
Let’s get married
And tick the boxes
Oh lets get married
And tick the boxesDo you wanna be alone?
Do you wanna be alone?
And are you cool?
Symmetrical,
Analytical
Hypocritical
So critical
Nothing’s perfect, I’m hoping I’ll doOh nothing’s perfect; I’m hoping I’ll doMy mistake
And no mistake
And I would take it back if I could
So stay with me tonightI’ll make my bed, I’ll lie in it
Enticing with its leopard print
I’ll make my bed, I’ll lie in it
Enticing with its leopard print
And matching velvet duvetFirst love, Last love
Only love, it’s only loveFirst love, Last love
Only love, it’s only love
It’s only love
It’s only love
It’s only love

RICORDA I GIORNI SÌ!DAY 26.

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22.37.
Tappeto, of course.

Oggi giornata sì. Oggi nemmeno una lacrima ha scalfito il mio mascara di Chanel da trentacinque cazzo di euro.

Stamattina sono stata in negozio a fare delle cose, ogni volta che arrivò in via Robolotti ho un misto tra ansia e felicità , una bomba di emozioni.

Ma ad un certo punto, mentre ero dentro al negozio con la saracinesca mezza abbassata, quasi fossi una ladra in casa mia, mi arriva il messaggio della Katy, due vetrine dopo di me, che voleva salutarmi avendo visto la serranda un pò alzata.

Ad un certo punto, situazione surreale, ma che sapeva di tutta quella bella quotidianitá che mi ha riportata a ricordi felici.

Eravamo lì, l’una distante dall’altra, con le nostre mascherine, io, Katy e Simo, a chiaccherare come facciamo di solito ( di solito inteso nella vita “normale”), a ridere e volerci bene come siamo consuete fare.

È stato bello, é stato uno sprazzo di normalità che mi ha portata ad un mese fa, quando tutto era normale, perché seppur con le nostre mascherine a coprire i sorrisi, eravamo semplicemente noi.

Questa normalità non normale, ha reso la mia giornata speciale.

Oggi tutto é andato bene, non ho pianto, al contrario ho sorriso.

La vita é bella, non dimentichiamocelo mai.

Sono passati ventisei giorni senza abbracci, ma poi, porca vacca, appena possibile, voglio sentirli tutti quegli abbracci!

Ora, alzo il culo dal tappeto, tisanina e, spero di dormire, almeno qualche ora di seguito, ma soprattutto voglio una scarica di sogni belli!

Buonanotte lovers, teniamo duro!

Stasera con questa canzone  he ascolto da tutto il giorno, sono andata sotto e, come vi ho già detto, se mi piace una canzone, la consumo.

“Days” , The Drums, testo qui sotto.

La musica é fondamentale nella mia vita, sempre, ma in questo periodo è medicina pura!!

And our days go by
And I never needed you
And our days go by
And I never needed you
And I worked so hard
And I killed myself
And you broke my bones
And I sold my soul
And our days go by
And I never needed you
And our days go by
And I never needed you
And I could have been your other
And I could have been your sister
Be your twin brother
I just wanted to be
And our days go by
And I never needed you
And our days go by
And I never needed you
We were just wasting time
We were just wasting time
We were just wasting

 

VIA ROBOLOTTI.DAY 25.

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H 23.16, tappeto.

Solita postazione insomma.

Oggi é stata una giornata nì, venticinquesimo giorno, venticinquesimoooooo!

Stanotte non ho praticamente dormito,quindi già partita non benissimo, poi solito allenamento WANNABEBELEN con le mie amiche del cuore e sembrava meglio, poi spesa, poi, fanculo, abbiocco emotivo!

Mi son data i miei soliti compiti, divisi tra negozio ed illustrazioni e poi boh, non so che sia successo e BOOM, catastrofe!

Oggi pensavo a via Robolotti, la via di OFICINA, quando sono arrivata lì non conoscevo nessuno, sopra al mio negozio abitava la signora Vittorina, che mi calava la prolunga dal balcone per darmi l’elettricità che ancora non avevo per fare i lavori in negozio, nel frattempo, senza quasi conoscermi mi invitava a pranzo o a cena da lei,  questa signora adorabile che mi aveva presa come una nipote, che mi raccontava la storia della sua vita, lei abile sarta di pellame, che mi faceva vedere il suo laboratorio e le sue creazioni, tra uno spaghetto alle vongole,  vino rosso ed innumerevoli bicchieri di bargnolino fatto in casa da lei, lei che ogni volta mi faceva scendere in negozio sbronza, ma arricchita da una bellissima storia, lei che voleva parlare ed essere ascoltata, lei che se facevo un aperitivo in negozio scendeva con una torta fatta in casa, lei che è stata come una nonna per me e, all’improvviso un’estate non c’era più.

A te, Vittorina, che mi hai viziata, amata come una figlia ed insegnato i tuoi saperi, a te grazie, sei stata un bellissimo pezzo della mia vita.

Mi ricordo ancora quel giorno, dopo essere stata per l’ennesima volta a vedere un negozio al di fuori delle mie possibilità, arrivo in quella via e vedo quel negozio, con scritto “AFFITTASI” sulla vetrina, da privato!

DA PRIVATOOOOOOO!

Tiro giù subito  il numero, mi dico”È un segno!”, in quella via dove c’erano solo liutai, per quanto in centro era una sfida.

Poi il mio destino probabilmente mi voleva lì, perché tutto, nonostante le difficoltà si incastrava come un puzzle.

Lì tutti mi hanno accolta come una famiglia.

Ho conosciuto la Francy, negozio sopra di me, che poi é diventata la mia parrucchiera del cuore non che amica speciale ed unica, la Katy, poche vetrine dopo di me, impossibile non amarla, sincera, brillante e divertente, la Simo, dispensatrice di gioia e caffé, chiacchiere e risate, Marco, liutaio  fidanzato di una delle mie migliori amiche, lì sulla panchina della Simo, costante fissa della “nostra” via, Enrico, che mi diverto sempre ad insultare e trattare “male”, ma che sa che gli voglio bene, Luciana, che sopporta Enrico,  Ema e la Paola, diventati un pò famiglia, che, puntuali alle sette arrivavano in negozio con il mio bicchiere di Lugana, Alessandra, liutatia abilissima  e poi amica, Tosi, con la Greta, mia personale fornitrice di focaccine e crackers handmade stratosferici, la Lisa, mia amica da molto tempo che, per coincidenza, ritrovo a vivere di fonte al negozio, anima bella e sempre presente nelle mie giornate sì ed in quelle no, la Giusi ed Antonio, non proprio in via Robolotti, ma comunque vicini e di insostituibili, lavoratori che ammiro tanto e, per ultimi, ma non per ultimi, i Pesciolini, arrivati in coda, ma che hanno saputo farsi amare ed apprezzare sin dal primo giorno e che per me sono diventati casa…

Oggi via Robolotti mi manca tanto, quando mi chiedono, essendo l’unico negozio di abbigliamento tra i liutai, perché non mi trasferisco, la risposta viene dal cuore. Non puoi andare via da un posto che per te é diventato famiglia, questo é per me dopo quattro anni.

Il mio pensiero stasera va a voi, sperando di potervi “rompere le palle” presto, sperando ancora nelle nostre risate, nel nostro essere via Robolotti sincero, senza “menarcela”, senza paure, senza pretese, senza competizioni, semplicemente noi!

É sempre la solita storia, ti rendi conto di quanto tieni ad una cosa sino a che non ce l’hai e, per quanto scontato, io alla mia via Robolotti tengo tanto e spero di tornarci prima possibile!

Torneremo a splendere, ne sono certa.

Nel frattempo questo post lo dedico a voi e al nostro posto magico!

Stasera la canzone che accompagna questo post me l’ha passata un amico, la ascolto in loop mentre scrivo ed é bellissima, del resto, questa cosa fa parte del famoso dono che é il tempo in questo periodo , del conoscersi!

Stasera, “ Between space” , My Jerusalem, testo qui sotto.

Under your microscope You draw order in life With the razor from your coat

You carry all the time Just in case someday You give up on life And love And sever all your ties Between space and time There must exist a better life Than this one of mine With the toss of a deadly crime Maybe tonight There’ll be no more blood (No more) lies (No more) lonliness (No more) fight (No more) failure (No more) How have I gotten here? (No more) Where did I go wrong? (No more) No singing Ba ba da da ba da da da…

OGGI NO. DAY 14.

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Altra sera, altra cena da sola, altro bicchiere di vino, altra colonna sonora.

Mi dispiace, oggi avrei voluto che fosse una giornata migliore, ma oggi per me è stata una giornata no, altalenante di alti e bassi, forse anticipata da una notte insonne.

Insomma oggi è stata no, una serie di cose, la mancanza dei rapporti umani che oggi più che mai ho sentito, il vedere un secondo la mia amica a distanza come se ci fosse un muro a dividerci.

Oggi é stata dura insomma.

Cerco sempre di distrarmi ed essere forte e cazzuta, di tenere su tutti di morale, poi oggi sono crollata un pochino anche io, ma credo sia normale.

Ne verranno altre di giornate così, ci saranno quelle meglio e quelle peggio, durerà ancora tanto, quindi bisogna farsene una ragione, ma bisogna anche lasciare spazio alle giornate che non vanno bene, in modo da gioire un pochino di più nelle altre.

Mentre scrivo ho il corpicino di Frida, la mia bassotta, attaccato a me, che non mi molla un secondo, per fortuna ho lei, da stringere forte ogni volta che ho un cedimento.

Non é facile sopravvivere a questa situazione, dobbiamo aggrapparci con le unghie e con i denti a tutto, anche alle piccole cose, cercando un pezzettino di felicità lá dove ci fosse, dobbiamo cercare il  raggio di sole o l’arcobaleno dopo la pioggia.

Oggi é primavera, la mia stagione preferita, a questo giro mi é stata rubata, forse anche questo oggi è parte della mia tristezza.

Domani cerco di tornare un pochino più solare, promesso!

Vi lascio qui il testo di questa canzone che ascolto in loop da giorni! “Mi dispiace, mi dispiace “ di Sarajevo Tango.

 

Mi dispiace mi dispiace
Questa notte non mi piace
Fuori tira un vento
Che non mi fa dormire
Mi dispiace mi dispiace
Non essere capace insieme a te
Non averti veramente, saputo dare
Mi dispiace mi dispiace
Questa luna non mi piace
Sarà che non coincide con il tuo ciclo mestruale
E mi dispiace mi dispiace
Sapessi dove andare ti ci porterei
Ma se parlo a voce bassa non ti posso far venire
Mi dispiace mi dispiace
Il buio non mi piace
Preferisco veramente la luce accesa
No, non lo so
Cosa fare non lo so
Non lo so
Dove andare non lo so
Ma c’è una festa stasera my friend
Vieni a vivere con me
Sarà la solita festa mon frere
Vieni a vivere con me
Mi dispiace mi dispiace
Questa stagione non mi piace
Sarà che ho un freddo cane
Sarà la pioggia che rimane
Mi dispiace mi dispiace…

 

 

 

L’ABITUDINE.DAY FIVE.

Processed with VSCO with b1 preset

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Vabbè non ci posso credereeeeee cazzo!

Scusatemi la parolaccia, ma avevo scritto tutto il mio bel consueto articolo, lo stavo rileggendo in anteprima per correggere i miei mille errori di scrittura e noooooo, non l’avevo salvato!

(Itjhtkjbktjbktjbkjfoje9iwhdikrhgithkehf), scusate, due minuti di bestemmie,

Cercherò allora di riassumere in breve quello che avevo scritto, perché ora non c’è la posso fare a riscriverlo tutto, la scrittura poi è di getto, un copia e incolla non va bene.

Quello che volevo dire é che comunque, oggi quinto giorno di questa vita in pausa é stato il giorno della consapevolezza.

Una sorta di nuova routine si impadronisce delle nostre abitudini, ma così è, dobbiamo essere in grado di adattarci.

Comunque, mi sono svegliata alle sette, occhi sbarrati come quando vado a lavoro, caffè xxl, cereali e latte di mandorla, come se fosse un giorno come tanti.

Ma aimé, non é un giorno come tanti.

Comunque, doccia, vestita e truccata, perché sì, come ho già detto non ho nessuna intenzione di passare questa quarantena ad imbruttirmi,  quindi andrò avanti a prendermi cura di me stessa come faccio sempre.

Oggi sono scesa con Frida e ho avuto la consapevolezza che dopo le ulteriori e giuste restrizioni di ieri tutto fosse ancora più surreale. Non potete nemmeno immaginare quanto ho amato i cinque minuti in coda in attesa di entrare al Carrefour, ma del resto le piccole cose le apprezzi solo quando non le hai.

Vi ho già detto dello sguardo della cassiera del Carrefour ogni volta che vado e nella mia spesa ci sono almeno due bottiglie di vino!? Ma signora cassiera, lei lo sa quanto é difficile questa quarantena in casa da solaaa!?

Momento stupidità a parte, oggi mi sono resa conto di quanto sia importante scandire la giornata dandosi dei compiti! Io oggi ho voluto disegnare, disegnare mi fa stare bene, in pace con me stessa, mi rilassa. Playlist del cuore e illustrator alla mano!

Altro giretto con Frida ed é giá l’ora dell’aperitivo in videochiamata con le amiche non ti lasciano mai sola. Grazie Gesù per averci dato internet!

Domani voglio allenarmi, montare un mobile che ho comprato a marzo del 2019 ( si non ridete grazie) e dedicarmi al progetto di e-commerce di OFICINA!

Insomma domani agenda piena, certo, mi manca aver qualcuno con me, mi mancano fottutamente gli abbracci, ma ringrazio anche tanto di aver sempre apprezzato anche la solitudine, mi sta aiutando in questo momento.

Ma, quando tutto questo sará finito, voglio che il primo abbraccio che darò sia lunghissimo.

Ora tisanina, ultima canzone della playlist e poi a nanna.

Stasera tocca a Roads dei Portishead, perfetta colonna sonora da letto e, aimé anche da coccole.

A domani, stesso posto e stessa ora, ovviamente, almeno per un pò.

Forza e coraggio!

 

Oh, can’t anybody see
We’ve got a war to fight
Never found our way
Regardless of what they say
How can it feel, this wrong
From this moment
How can it feel, this wrong
Storm, in the morning light
I feel
No more can I say
Frozen to myself
I got nobody on my side
And surely that ain’t right
And surely that ain’t right
Oh, can’t anybody see
We’ve got a war to fight
Never found our way
Regardless of what they say
How can it feel, this wrong
From this moment
How can it feel, this wrong
How can it feel,…