Venerdì 23 io e la mia compagna di viaggio MrsWallas siamo partite…direzione Frankfurt! Zainetto in spalla e via!E, quando dico zainetto intendo davvero con una piccola piccolissima valigia e, chi mi conosce sa che è una cosa impossibile, tanto che nemmeno io ci potevo credere! Ma dovevamo viverla più “hardcore”, stavamo partendo per il Bright, la fiera di skateboarding, streetwear, sneaker and fashion che si svolge due volte all’anno a Francoforte. Quest’anno in particolare mi hanno raccontato che la fiera si è allargata, molti brand anche non appartenenti prettamente al mondo dello skateboarding sono emigrati dal famoso e conosciuto Bread&Butter al Bright.
Sabato mattina, ore 10.30, dopo una sosta di rifornimento di caffeina e ciambelle da Starbucks, necessaria visto che la sera prima siam rimasti fino alle 5 in un’improbabile birreria tedesca a bere birra dove sembrava andar molto di moda il karaoke (ma di questa storia parlerò magari un’altra volta!) ci siam diretti verso la fiera. Nel tragitto son andata alla ricerca di un coltello per tagliare del salame! Sì, lo so che detta così fa strano, ma nel leggere il mio racconto capirete anche il perchè di questa cosa!
Il palazzo dove si svolge il Bright è collocato proprio al centro della città dentro ad un ex comando della polizia! La prima impressione che ho avuto nell’entrare è stata subito positiva! Io ero stata in precedenza già al bread&butter, ma questa fiera è una cosa completamente diversa. In tre parole la definirei così: stilosa, “nostrana”, punk! Il palazzo porta con se il segno di tutte le precedenti esposizioni, come se crescesse di anno in anno con la fiera stessa, come una persona che cresce e cambia con lo scorrere del tempo…A differenza del b&b dove tutto è piuttosto curato e pettinato, qua si respirava un’aria molto più “free”, tutto molto meno impostato, come se il concetto di base fosse “hey, stai easy, curiosa qua e là, chiedi informazioni, ma soprattutto…divertiti!”.
Entrate alla fiera, io e la mia “compagna di viaggio” ci siamo dirette allo stand dei nostri amici della Bastard, che si collocava al piano terra. Arrivate là, al di là che fossero amici si percepiva subito un’aria familiare, un bell’ambiente dove era impossibile sentirsi fuori posto! Lì ho consegnato il “famoso coltello”! E’ sì perchè ad un certo punto, si affettava salame, si mangiava grana padano e si cercava di aprire bottiglie con improvvisati cavatappi, il tutto in perfetto “italian style!”. Decisa che quella sarebbe stata la casa base, armata di carta penna e macchinetta fotografica mi son diretta alla scoperta del Bright!
In giro per il palazzo gente di vario genere. La cosa che mi ha copita subito è che, per qualsiasi motivo le persone fossero lì, dallo skater, al semplice curioso come me, a chi fosse lì per lavoro, l’aria che si respirava era quella di una festa. “Chi lo dice che il lavoro deve essere per forza uno stress mentale!?”…dovrebbe essere sempre così! Mi son girata tutti i piani, tutti gli stand anche più volte, tra un caffè e una birretta, soffermandomi di tanto in tanto alla mini-bowl collocata al secondo piano, o a vedere un video di skate proiettato su qualche parete, fino ad arrivare alla mostra di scarpe da skate, dove si potevano trovare i più improbabili cimeli al riguardo, che si trovava subito all’entrata, mostra allestita da Titus, personaggio che sicuramente ha contribuito alla storia dello skate.
Presenti all’appello quest’anno anche brand più legati al fashion, ovviamente streetwear e ne ho trovati alcuni molto interessanti. Per citarne qualcuno, ho trovato “Alternative“, marchio americano assolutamente basico nel suo genere, come una cosa “no logo”che ,in questo momento in cui lo streetwear è così saturo, trovare un brand così colpisce di sicuro, mi è piaciuto l’uso di questo cotone organico a mio parere molto bello, colorato da tinte pastello. Citando questo marchio vorrei aprire una parentesi sulla collezione “Concrete”, prodotta da Bastard,ma assolutamente distaccata dal consueto stile di questo marchio. Questa collezione anch’essa quasi”no logo”, gioca molto sulla qualità dei materiali, sulle forme e sui pochi colori. Io l’ho vista di persona, “toccata con mano” e la trovo davvero interessante, prodotta quasi interamente in Italia, dettaglio non trascurabile direi! Vi consiglio di tenerla sott’occhio! Altra marchio che mi ha colpita per il suo stile eccentrico-folk è “Blutsgeschwister” ed infine, beh non potevo non citare “Insight“, brand già conosciuto, che mi colpisce sempre molto per tutto quello che fa, dalle collezioni, alle campagne pubblicitarie. All’interno del Bright presenti riviste di ogni genere, dalla moda allo skate me le son “acaparrate” quasi tutte e voglio citare “J’n’c” magazine che fa da contenitore al fashion, alla cultura, ai brands e che trovo molto interessante, all’interno di questo numero una “styleguide” su kopenhagen che vale la pena di leggere!
Ci sarebbero ancora mille sfumature da raccontare su questo Bright, ma, al di là che poi mi dilungo troppo(mia pecca nello scrivere forse!)come farei ad incuriosirvi tutti per far si che andate a darci un occhio alla prossima edizione, quella estiva che dicono che sia anche più interessante! Io ci torno di sicuro! E’ stata una bellissima esperienza, divertente e ho imparato qualcosa di più su questo matto mondo dello skate e non solo!
Come di consueto associo sempre una canzone, questa è la volta di “Elephant gun” del già più volte citato nel mio blog Beirut, perchè, camminando tra le varie stanzette delle fiera, ad un certo punto da uno stand usciva proprio questa canzone ed io, sorridendo, mi son fermata ad ascoltarla! Chi lo dice che anche il mondo dello skate non può essere accompagnato da note dolci?!