FRIDAY. DAY 70.

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Tappeto, venerdì, h 21.13.

Sono cinque giorni che non scrivo il blog, sono stati giorni pienissimi in vista della riapertura di lunedì.

È stato un susseguirsi di emozioni, l’idea della riapertura di lunedî mi fa sentire come se inaugurassi OFICINA una seconda volta.

Ieri ho fatto la vetrina, dopo due mesi, oggi vedere tutto allestito e non coperto è stata un’emozione fortissima, difficile da spiegare,.

Solo una parola, FELICITÁ.

Amo il mio lavoro, a volte lo sfanculo, ma lo amo e poterci tornare é la cosa più bella.

Voglio solo dire grazie a questo nuovo inizio, ci metterô tutta me stessa senza mai mollare!

Le piccole cose, oh quanto ho imparato ad apprezzare le piccole cose di sti tempi.

Canzone stasera!? “No surprise” dei Radiohead.

Ciao dreamers.

A heart that’s full up like a landfill
A job that slowly kills you
Bruises that won’t heal
You look so tired, unhappy
Bring down the government
They don’t, they don’t speak for us
I’ll take a quiet life
A handshake of carbon monoxideWith no alarms and no surprises
No alarms and no surprises
No alarms and no surprises
Silent, silentThis is my final fit
My final bellyacheWith no alarms and no surprises
No alarms and…

HAPPY MOTHER’S DAY.DAY 65.

Tappeto, 21.55, festa della mamma.

Indubbiamente la festa della mamma che mi ricorderò per tutta la vita, oggi ho rivisto la mia mamma dopo quasi tre mesi.

Sí, lo so che non sono l’unica e che c’è chi ancora deve farlo, ma per me oggi é stata una sensazione indescrivibile, non sono mai stata così tanti mesi senza , nemmeno quando non abitavo qui. A lei che é la mia roccia, a lei che mi ha insegnato tutto, a lei che mi ha insegnato ad essere cazzuta, umile e forte devo tutto, a lei devo anche l’avercela fatta a sostenere questo periodo, a lei che mi ha resa così determinata, sempre.

Vedere tua madre dopo un distacco forzato fa un efffetto strano, ma posso sicuramente dire che questa giornata finirà alla top ten dei giorni più belli della mia vita.

Spaghetti alle vongole e baccalá mantecato il menù e, per quanto in questa distanza lei sia sempre riuscita a farmi recapitare il suo cibo, mangiarlo live da lei ha tutto un altro sapore, quello di mamma, quello di casa

Grazie.

Grazie è l’unica parola che mi viene in mente, oggi sono solo tanto grata.

La vita è bella, anche quando sembra che non funzioni.

Stasera questo post lo accompagnano i miei amati Radiohead, con “High and dry”

Two jumps in a week
I bet you think that’s pretty clever, don’t you boy?
Flying on your motorcycle
Watching all the ground beneath you dropKill yourself for recognition
Kill yourself to never ever stop
You broke another mirror
You’re turning into something you are notDon’t leave me high
Don’t leave me dry
Don’t leave me high
Don’t leave me dryDrying up in conversation
You will be the one who cannot talk
All your insides fall to pieces
You just sit there wishing you could still make loveThey’re the ones who’ll hate you
When you think you’ve got the world all sussed out
They’re the once who’ll spit at you
You’ll be the one screaming outDon’t leave me high
Don’t leave me dry
Don’t leave me high
Don’t…

LA FELICITÀ STA NELLE PICCOLE COSE.DAY 64.

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Tappeto, 21.57.

Stasera sarô breve che sono ko dalla giornata.

Stasera voglio solo fare un appunto, scontato, ma ci tengo a farlo.

Non ci accorgiamo di quanto siano importanti certe cose sino a quando non ci vengono negate,

Oggi, dopo due mesi, sono uscita dal centro per fare una camminata sugli argini con Frida.

Vi assicuro, che, vedere la natura, camminare in mezzo al verde è stata quasi come una prima volta,

Mi ero dimenticata di come fosse bello sentirsi liberi camminando in mezzo al verde.

Questo oggi mi ha resa felice, quindi tutto qui, mi andava di condividerlo.

Domani rivedrò la mia mamma dopo tre mesi, sarà una giornata piena di emozioni, voglio andare a letto, riposarmi e godermela tutta fino alla fine.

Buonanotte dreamers.

Stasera suona “you and I” di Wilco.

You and I, we might be strangers
However close we get sometimes
It’s like we never metBut you and I, I think we can take it
All the good with the bad
Make something that no one else has butYou and I, you and IMe and you, what can we do
When the words we use sometimes
Are misconstruedWell, I won’t guess, what’s coming next
I can’t ever tell you
The deepest well I’ve ever fallen intoOh, I don’t wanna know
Oh, I don’t wanna know
Oh, I don’t need to know
Everything about youOh, I don’t wanna know
And you, don’t need to know
That much about meYou and I, we might be…

WAITING.DAY 63.

Venerdì, giorno sessantatré, h 21.19 di una sera strana.

Dicono che in questi giorni la luna sia gigante, ma io da qui non riesco a vederla. Serata strana, come di attese.

Oggi é stata una bella giornata, mi sono sentita super carica per il lavoro, ho fatto mille cose, mi sono sentita produttiva ed utile, é stato bello.

Stasera sono qui sul tappeto come se fossi in attesa di qualcosa, ascolto i Current Joyce da tutto il giorno, mi sento in pace, ma come se mi mancasse qualcosa, non so esattamente cosa o, forse lo so e faccio finta di non saperlo.

Se tutto va bene, manca meno di una settimana all’apertura di OFICINA, al ritorno a lavoro, ad un pezzettino di normalità.

Sono una via di mezzo tra felicità e paura, difficile descriverlo.

Credo che stasera mi fermerò qui, sono in quel limbo tra felicità e crollo in tre, due, uno e, oggi non voglio crollare.

Lascio la soundtracks, oggi rigorosamente Current Joyce, con “Too hard”

It seems like
Everybody is crazy
It seems like no one wants to be lazy
With me
With me

It seems like
Everybody is crying
It seems like
Everybody is trying
Too hard
Too hard

GROUPIES VINTAGE.DAY 63.

Ok, tappeto, ore 22.27, di una quarantena infinita.

Avevo scritto questo articolo mezz’ora fa ma poi, porca vacca, mi si é cancellato.

Ma siccome ci tengo assai, lo riscrivo, cercando di rendere esattamente le parole di prima.

Stasera voglio parlare di cose belle , stasera voglio parlavi di Groupies vintage, negozio di via Gian Giacomo Mora 7 a Milano.

Ma voglio prenderla un pochino più larga e fare una premessa.

Ho vissuto a Milano un grande pezzo della mia vita e, questo negozio ne fa un po’ parte.

Groupies raccoglie quella magia di essere catapultata in uno di quei negozi della Londra di nicchia, dove scopri pezzoni unici ed introvabili.

L’ultima volta che ci sono stata é stato a febbraio, prima della quarantena, prima di questa vita in pausa!

Groupies rappresenta per me una tappa fissa, a volte ho trovato Alice, sua proprietaria, anzi sua mamma, a volte no, ma comunque la sensazione appena entrata era quella bellissima di entrare in un mondo dove cercare tesori unici e solo tuoi.

Eh cavolo, in tutta questa “moda di massa” degli ultimi anni, con le catene low cost e tutto il resto, questo é sì un “cazzo” di tesoro dove far emergere tutta la tua personalitá!

Poi, è arrivato il lock down e tutto é cambiato!

Lì, qualcosa è successo, premetto che conosco Alice di Groupies di vista, andando nl suo negozio, ma mai personalmente.

Ma poi, all’inizio di questa quarantena, probabilmente perché entrambe proprietarie di negozi che sentiamo come figli, dai social, ci siamo avvicinate ed abbiamo cominciato a scriverci e supportarci, conoscendoci ogni giorno un pezzettino di più.

Lei è stata un bellissimo punto di riferimento.

Di mio, ho scoperto un’anima bella, con la stessa dedizione e lo stesso amore che io provo per Oficina, ci siamo supportate, fatte forza, consigliate e capite.

Questa è una cosa bellissima e voglio raccontarla perché penso che da ogni situazione di crisi venga sempre fuori del bello, questa cosa fa parte di quel bello, un po’ come quando dall’asfalto spunta un fiore!

Mentre scrivo suonano i mie amati The Smiths e penso che mai colonna sonora fu più azzeccata.

Io voglio dire grazie ad Alice, per le parole, gli abbracci virtuali ed il supporto, un grazie a te che in qualche modo hai contribuito a non farmi mollare.

Come le ho detto non vedo l’ora di tornare nel suo negozio e anche di stringerla fortissimo!

Alice è un’anima bella che mette tutta la sua passione nel suo lavoro e questo traspare ed é bellissimo.

Se non ci siete ancora passare,beh, Groupies Vintage deve diventare una tappa fissa, nel frattempo Alice sta producendo delle mascherine bellissime che potete acquistare direttamente dai suoi canali social, che vi lascio qui sotto insieme al mio pezzone del cuore, ovviamente, The Smiths!

fb: groupiesvintagemilano

Take me out tonight 
Where there’s music and there’s people 
And they’re young and alive 
Driving in your car 
I never never want to go home 
Because I haven’t got one 
Anymore Take me out tonight 
Because I want to see people and I 
Want to see life 
Driving in your car 
Oh, please don’t drop me home 
Because it’s not my home, it’s their
Home, and I’m welcome no more And if a double-decker bus 
Crashes into us 
To die by your side 
Is such a heavenly way to die 
And if a ten-ton truck 
Kills the both of us 
To die by your side 
Well, the pleasure – the privilege is mine Take me out tonight 
Take me anywhere, I don’t care 
I don’t care, I don’t care 
And in the darkened underpass 
I thought oh God, my chance has come at last
(but then a strange fear gripped me and I 
Just couldn’t ask) Take me out tonight 
Oh, take me anywhere, I don’t care 
I don’t care, I don’t care 
Driving in your car 
I never never want to go home 
Because I haven’t got one, da… 
Oh, I haven’t got one And if a double-decker bus 
Crashes into us 
To die by your side 
Is such a heavenly way to die 
And if a ten-ton truck 
Kills the both of us 
To die by your side 
Well, the pleasure – the privilege is mine Oh, there is a light and it never goes out 
There is a light and it never goes out 
There is a light and it never goes out 
There is a light and it never goes out 
There is a light and it never goes out 
There is a light and it never goes out 
There is a light and it never goes out 
There is a light and it never goes out 

LIMBO. DAY62.

Tappeto, 22.02, mega super pigiamino estivo e mille cose per la testa,

Altra giornata passata, in qualche modo, stamattina ero in giro per commissioni e salutavo gente a caso che mi salutava sotto la mascherina e gli occhiali, chi fossero, beh, non saprei, ma questa é un’altra storia, i miei genitori mi hanno insegnato ad essere educata e salutare, quindi, così faccio!

Detto questo, un volta essermi allenata ed aver aspettato il corriere, ormai unico uomo imprescindibile della mia vita, sono andata in negozio, per fare foto e continuare a sistemare.

Bevuto caffè, rigorosamente d’asporto dalla mia Simo, due chiacchere con vicini vari e che non vedevo da tanto, ero quasi felice di una parvenza di vita reale, arrivo a casa,posto foto del negozio giornaliere e poi mi metto a tagliare una nuova borsa da “provare” a cucire.

Poi chiamata del commercialista, gelo, chettelodicoaffare, manco voglio stare qui ad aprire una polemica, unica nota positiva vedere quella bonazza di mia nipote dieci minuti.

Stasera credo di fermarmi qui, le alternative sono o tirarvi pezza sul commercialista o bestemmiare, meglio che mi fermo.

Stasera voglio lasciarvi con una canzone di No Name, un anno fa ero al suo concerto a Milano ed é stato bellissimo, di nicchia e figo a livelli estremi. lascio qui “Shadow man”.

How do you see me?
How do you love me?
How to do you remember me?
Amaurotic nightingale
I hope that darkness keeps you well
When I can’t fall asleep at night
I blindly taught myself to fight
Aw shadow man shadow box, please keep your hands up
And if you get knocked down don’t forget to stand up
Bless the nightingale
Darkness keep you well
Bless the nightingale (I pray it keep you well)
Darkness keep you wellShadow man shadow box, dance in the dark with me
This resurrected agony there’s apathy for caskets
Everything I ever loved I lost in the magic
I claim by the river, my body delivered
When I die there’s 27 rappers at my funeral
Moses wrote my name in gold and Kanye did the eulogy
Remember all the bashfulness, understand the truancy
Here I stand in front of…

LE COSE CHE TI SENTI. DAY 61.

21.47, tappeto, calice di vino e pancia piena.

Domani 2738748748 mila squat per redimermi! Scherzo, chissenefrega, evviva il cibo.

In questa quarantena ho imparato anche questo, per quanto la mia teoria sia sempre stata, nella vita normale, “mangia bene a casa e poi a cena fuori mangia quello che ti pare”, in questa quarantena gli equilibri si rovesciano, quindi va bene tutto, aperitivo ogni sera con le amiche e cibo da tappeto!

Stasera mi sono fermata dopo una giornata super intensa in negozio e, sembra una cavolata, ma non ero più abituata a questi ritmi e tutto é strano, per quanto bello perché un pochino sá di normalità.

Comunque, mi sono fermata, stasera a casa, sul mio compagno tappeto di questi due mesi e ho pensato questa casa, che le sensazioni, quando le hai, così forti, difficilmente sbagliano e all’improvviso tutto quello che credevi in un modo, ecco, che diventa in un altro e, non lo sai bene il perché, ma accade e , nella mia vita il mio istinto mi ha sempre portata nelle direzioni giuste, quindi ora mi trovo a capire se devo seguirlo ancora o, data la situazione anomala, “sfanculare” tutto e quel che sará, sará.

Difficile, perché in questi due mesi tutto é stato così amplificato che ora sono destabilizzata e non sicura e lucida di fare le scelte giuste.

Quindi, cuore o testa!? Cosa scegliere!?

Non lo so, porca pupazza ed io odio, fortemente odio non sapere come comportarmi.

L’unica certezza di questo momento è la leggerezza, vorrei avere la stessa leggerezza con cui affrontavo le scelte pochi mesi fa, questo mi manca assai,

Stasera la mia soundtrack é questa, “Il mondo” di Jimmy Fontana, che il mio papà mi ha suonato tante e tante volte.

No
Stanotte amore non ho più pensato a te 
Ho aperto gli occhi per guardare intorno a me 
E intorno a me 
Girava il mondo come sempre Gira, il mondo gira 
Nello spazio senza fine 
Con gli amori appena nati 
Con gli amori già finiti 
Con la gioia e col dolore 
Della gente come me Un mondo 
Soltanto adesso, io ti guardo 
Nel tuo silenzio io mi perdo 
E sono niente accanto a te Il mondo 
Non si è fermato mai un momento 
La notte insegue sempre il giorno 
Ed il giorno verrà 
Oh mondoIl mondo 
Non si è fermato mai un momento 
La notte insegue sempre il giorno 
Ed il giorno verrà VerràVerrà

MI ERO SCORDATA LE GIORNATE PIENE! DAY 50.

Divano e non tappeto.

22.33, oggi sessantesimo giorno, giro di boa.

Stasera scrivo tardi, mille telefonate e poi mi sono messa lo smalto che ormai in sta quarantena “estetista preso me stessa”, ma del resto, “di necessità virtù “!

Oggi é stata una giornata pienissima, ho fatto mille cose come una trottola, tra cui mezza giornata in negozio.

Quando sono arrivata in via Robolotti stamattina, primo giorno della famosa “fase due”, si respirava una bellissima aria di spiraglio di normalità, seppur quella normalità sia ancora lontana, é stato bello.

C’era Arturo che puliva il suo laboratorio, la Katy che sistemava il suo salone, la Simo che finalmente poteva farmi il mio caffè seppur d’asporto… insomma, un pezzettino di normale quotidianità nella nostra via.

In tutto questo periodo, ogni volta che andavo in negozio ero sempre triste, mi faceva male stare lì, ma stamattina la sensazione é stata diversa, sono stata felice.

La felicità di questi tempi te la devi tenere come un tesoro.

È stata una giornata bella, ma anche strana, piena di emozioni, tante e, stasera mi fermo qui, non voglio raccontarle tutte.

Adesso credo che proverò a crollare, stamattina mi sono svegliata alle cinque e non sono più riuscita a dormire, quindi magari stasera crollo finalmente, speriamo!

Oggi ho ascoltato spesso Maria Antonietta e vi lascio con questa canzone che mi ricorda Milano..

Quanto stavo bene quando ascoltavamo wilco in autostrada per casa mia
Ed io ripenso ai giorni del liceo quando studiavo Kant
A quanto mi sentivo sola a quanto lo sono ancora
Ma quanto eri bello io volevo solo portarti a letto
Ma quanto eri bello io volevo solo portarti a lettoIn fondo noi due non ci conosciamo
Allora perché mai ti ho pensato tutta quanta la sera qui a milano
Che nevicava forte su porta ticinese
Avrei voluto solo dirti che la sola cosa al mondo
Che volevo era essere felice ad ogni costo
Era essere felice ad ogni costo
Era essere felice ad ogni costoMa bevo il martini con l’aspirina
Abbracciata a un uomo che non assomiglia a te
Quello che dice e quello che pensa
Quando mi tocca non mi tocca come teMa quanto era bello io volevo solo portarlo a letto
E la sola cosa al mondo
Che volevo era essere felice ad ogni costo

LA DOMENICA È NO. DAY 59.

Ok, domenica, cinquantanovesimo giorno.

Tappeto, felpa e gambe nude. Quella temperatura perfetta, che vorresti viverla fuori e, invece no.

Ormai ho capito che in questa quarantena la domenica é il mio giorno no, quello che mi sa più di tutto di mancanze.

Domani però, dopo due mesi e mezzo, seppur con mascherina, guanti e distanze, potrò rivederle la mia mamma, senza riabbracciarla, ma almeno vederla.

Un piccolissimo passettino verso la normalità, voglio vederlo così.

Oggi ho fatte mille cose pur di non pensare, mi sono allenata, ho cucinato, ho guardato una serie tv, ho cucito e infine ho ricominciato a leggere un libro di poesie, basta non pensare.

In tutta la giornata oggi mi ha accompagnata quella gran voce di Lauren Hill e stasera voglio lasciare qui una delle mie canzoni preferite, “I find I had to say”, testo direi anche adattissimo al momento.

Buonanotte sognatori…

Okay, yeah, alright
I find it hard to say, that everything is alright
Don’t look at me that way, like everything is alright
‘Cause my own eyes can see, through all your false pretenses
But what you fail to see, is all the consequences
You think our lives are cheap, and easy to be wasted
As history repeats, so foul you can taste itAnd while the people sleep, too comfortable to face it
His life so incomplete, and nothing can replace it
And while the people sleep, too comfortable to face it
Your lives so incomplete, and nothing can replace itFret not thyself I say, against these laws of man
‘Cause like the bible says, His blood is on their hands
And what I gotta say, and what I gotta say, is rebel
While today is still today, choose well
And what I gotta say, is rebel, it can’t go down this way
Choose well, choose well, choose well
Choose well, choose well, choose well
And while the people sleep, too comfortable to face it
Your lives are so incomplete, and nothing, and no one, can replace it
No, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no, noAnd what I gotta say, and what I gotta say
And what I gotta say, and what I gotta say
And what I gotta say, and what I gotta say
And what I gotta say, and what I gotta sayAnd what I gotta say is rebel, rebel, rebel, rebel, rebel, rebel, rebel
Rebel, rebel, rebel, rebel, rebel
Repent, the day is far too spent, rebel, rebel
Wake up, wake up, wake up, wake up, wake up, wake up, wake up and rebel
We must destroy in order to rebuild Wake up, you might as well
Oh are you oh are you satisfied
Oh are you satisfied?
Rebel oh rebel
Why don’t you rebel, why don’t you rebel?
Why don’t you rebel?
I’m fading myself down now

SATURDAY. DAY 58.

Divano, divano e non tappeto.

H 22.05, sono seduta in felpa e gambe nude incrociate sul mio divano, incredibile spostamento dal tappeto stasera.

Oggi mi sono svegliata super produttiva e ho fatto mezza giornata di pulizie di casa, oggi avevo bisogno di un giorno mio.

Poi stasera la solita videochiamata di rito con la mia Chicca è la mia So, seguita da un’altra con la mia Ninetta.

Questo sabato per me e le mie girls.

Stasera mi sono struccata, messa tutte le mie cremine, musica e tisanina, una serata detox tutta per me.

Oggi mi é passata alla fine, veloce veloce questa giornata, ma poi, non so perché succede, dall’inizio di questa quarantena, ogni volta che mi siedo sul divano di sera, mi sento sola, mi è vengono le ansie e le paure e questo mi spaventa tanto.

Voglio le coccole, voglio non sentirmi così sola, così spesso, come mi sono sentita negli ultimi mesi.

C’é una canzone ch dice :” É un mondo fatto per due, come le confezioni dello yogurt….”

Ecco, voglio almeno un’altra metá della confezione.

Stasera va così, non voglio lacrime cosí mi fermo qui, film e poi chissà se riesco a dormire un pochino.

A domani dreamers. Stasera soundtrack è “First love” The Maccabees.

First love, Last love
Only love, it’s only loveFirst love, Last love
Only love, it’s only loveDo you miss home?
Do you miss home?
And are you cool?
Symmetrical?Oh Oh Oh
Let’s get married
And tick the boxes
Oh lets get married
And tick the boxesDo you wanna be alone?
Do you wanna be alone?
And are you cool?
Symmetrical,
Analytical
Hypocritical
So critical
Nothing’s perfect, I’m hoping I’ll doOh nothing’s perfect; I’m hoping I’ll doMy mistake
And no mistake
And I would take it back if I could
So stay with me tonightI’ll make my bed, I’ll lie in it
Enticing with its leopard print
I’ll make my bed, I’ll lie in it
Enticing with its leopard print
And matching velvet duvetFirst love, Last love
Only love, it’s only loveFirst love, Last love
Only love, it’s only love
It’s only love
It’s only love
It’s only love

ALLA SO E CIPPO. DAY 56.

Tappeto,21.57.

Stasera si festeggia l’amore.

Questo post è per due amici di una vita, per due personcine speciali che festeggiamo diciotto (cazzo) di anni insieme e, a loro va il mio “chapeau”, perché nonostante non sia facile, non sia sempre tutto rosa e fiori, ovviamente, sono comunque ancora qui, a festeggiare questo traguardo, oggi insolito, ma loro sono stati capaci di farlo al meglio e, credetemi sulla parola quando ve lo dico.

Le relazioni sono difficilissime, ogni giorno, passata la famosissima “FASE A”, quella stupenda in cui tutto é bellissimo e faresti l’amore quindici volte al giorno, poi subentra tutto il resto e, la vera ricchezza poi alla fine é quella, andare avanti, supportarti e sopportarti sempre, nonostante tutto, gli scleri, la vita, gli scazzi e le incomprensioni.

Ma se nonostante quello si é ancora lì,beh, vuol dire che qualcosa di magico comunque c’è, e mai come ora, in questa super prova del nove che é la quarantena, tanto di cappello, che stare soli é difficilissimo sì, ma anche in due non sempre facile.

Quindi stasera il mio super love va a voi, So e Cippo, che nonostante cazzi e mazzi siete ancora qui e bellissimi così, vi voglio bene.

A voi questo post amici…

Soundtrack…

Oh, I can hear it when that old song starts to play

Cutting through my body in a familiar ways

Well, is it me or is it you who can’t relate

‘Cause I can feel it when those warm jets take me away

The useless seems to matter more and more

All my life is just something I can’t ignore

Consumed and enthused by all that came before

‘Cause I can feel it when those warm jets start to roar

Give me everything I ever need

Or just enough so I can go to sleep

Well, is it me or is it you who came to see

The scene, when all those warm jets swallow me

QUASI GIRO DI BOA. DAY 55.

Tappeto, 21.43.

Stasera ho anche incredibilmente cenato, asparagi preparati preventivamente prima delle birrette da videochiamata.

Dalla foto del post di oggi si evince che forse dovrei spostarmi da questo tappeto prima o poi, ma ormai é il mio background da quarantena, io e lui, lui ed io.

Altra giornata tutto sommato passata, ho fatto parecchie cose, sono stata in negozio e poi a fare altre commissioni e quando è così è bello, perché il testo del tempo poi finalmente vola.

Oggi mi sento bene, una giornata da bicchiere mezzo pieno insomma, come non accadeva da tempo, questo poco me lo faccio bastare al momento, ogni piccola felicità me la custodisco come un tesoro.

Oggi ho iniziato a cucire la mia prima borsa e , per quanto sará imprecisa, arrangiata e tutto il resto, mi ha reso felice creare qualcosa.

Poi con il tempo, diventerô più brava, si spera, nel frattempo di tornare a scuola di “ cucito” ad ottobre.

Questo tempo mi sta insegnando a darmi tempo per le cose che mi piace fare, ma che normalmente non ho mai tempo di fare, questa é una cosa bella di tutto sto casino.

Adesso smetto, finisco la birretta aperta prima, poi credo che inizierò una nuova serie sperando di crollare prima o poi.

Buonanotte dreamers, ricordiamoci i giorni con il sorriso quando verranno quelli meno belli,

Stasera soundtrack e dei Pixies, con “Wawe on mutilation”.

Cease to resist, giving my goodbye
Drive my car into the ocean
You’ll think I’m dead, but I sail away
On a wave of mutilation
A wave of mutilation
Wave of mutilation
Wave
WaveI’ve kissed mermaids, rode the El Nino
Walked the sand with the crustaceans
Could find my way to Mariana
On a wave of mutilation
Wave of mutilation
Wave of mutilation
Wave
WaveWave of mutilation
Wave of mutilation
Wave of mutilation
Wave 
Wave

ALLA CHICCA E ALLA SO.QUI, QUO E QUA.DAY 54.

Tappeto,22.28.

Stasera il mio post è dedicato a due amiche,anzi no, a due sorelle.

Sia chiaro e messo agli atti che io amo tutte le mie evergreen allo stesso modo, la So, la Chicca, la Giò, la Marta, la Mi e Toffolo.

Ma io, la So e la Chiccaci troviamo al momento nella stessa città e quindi, anche in questa fine del mondo, per quanto distanti, sempre vicine.

Dall’inizio di tutto lo sfacelo, ogni cavolo di giorno, a parte uno, ogni sera alle sette appuntamento fisso, a raccontarci la giornata, a sostenerci i pianti, un giorno per uno é toccato a tutte e tre.

Questa è la ricchezza delle amiche di una vita, del resto, tutte le “evergreen”,come le amiche di una vita che si rispettino ne abbiamo passate tante, ci siamo coperte a sedici anni con le mamme per fare le cazzate, e, ne abbiamo veramente fatte d’ogni noi eh,magari adesso meglio non star qui a raccontarle.

Ma dall’inizio di tutto, questo appuntamento serale per me é stata la mia casa, il mio non sentirmi mai sola, il mio sentirmi amata e capita, anche cazziata se necessario, ma sempre supportata.

Poi stasera, dopo cinquantaquattro cazzo dì giorni di reclusione, dall’inizio della nostra videochiamata é stato un susseguirsi di risate da “mal di mandibola”. dalla chiamata del 112 che non sto qui a raccontare, dalle confessioni, dalla stupidera incalzante, insomma, era quasi come una serata di primavera noi sedute ai tavolini della Malintesa, felici dell’aria bella e del poter stare sedute fuori, a sparare cavolate davanti ad una bottiglia di vino e ad un tagliere di salumi, ridendo come pazze fino a farci scendere le lacrime.

Stasera questa serata aveva quel sapore di libertà che era da tanto tempo che non provavo, seppur seduta sul mio tappeto in casa, questa serata ha avuto quella magia che quasi mi ero dimenticata.

La mia So è quella sempre forte e che ti sorregge in ogni caduta, che viene sempre e dico sempre in tuo aiuto se ne hai bisogno, punto di riferimento imprescindibile e che quanto ci alleniamo in questa quarantena mi ammazza di risate con le sue lamentele, ma che alla fine l’allenamento se lo porta a casa tutto, la mia Chicca, + 1, è quella che si sbatte sempre se hai bisogno, che hai un problema e ok, che problema c’è, lo risolviamo, quella che si preoccupa se non ti sente per un giorno, quella che ti fa sentire una sorella.

Le amiche, le mie evergreen, vicine o lontane, sono la mia ricchezza, sono parte di me, ad oggi io sono io anche grazie a loro. In questo momento super mega difficile sono il mio ossigeno, a dir la verità lo sono sempre, ma oggi, oh oggi, senza di loro non sarebbe stata la stessa cosa.

I miei grazie non basteranno mai, sono fortunata ad avere le mie evergreen, e lo so, cazzo se lo so!

Stasera tutte le mie smancerie sono dedicate a loro, colonna portante di ogni singolo momento della mia vita, anche quando sono stata lontana.

Del resto, com’era quella frase!? “Le amiche sono le sorelle che ti scegli” ed io, mi sa che ho scelto bene.

Ok, ora soundtrack di questo post, come ogni sera in stile “gira la ruota” metto la canzone della playlist che accompagna le mie parole.

Stasera tocca a “Fool” di Frankie Cosmos.

Your name is a triangle
Your heart is a square
I’d love to see you
Way over there
Once I was happy
You found it intriguing
Then you got to me
Left me bleeding
You make me feel like a fool
Waiting for you
You make me feel like a fool
Waiting for you
I thought we could eat bread
I thought we could talk
On darker days
With our boots kicked off
You look to me
And I look away
Though I had been
Looking
You make…

21 GRAMMI.DAY 53.

Tappeto, musica, pigiamino estivo.

21.13, stesso posto.

Stasera pensavo al peso dell’anima, a quei famosi ventun grammi che ora mi sembrano diecimila volte più pesanti, come se la mia anima rinchiusa in queste quattro mura avesse assunto un peso diverso.

Sono cinquantatré giorni di cose mancate che ora iniziano tutte a farsi sentire. Sono fortunata sì, sto bene, (aspetta che faccio le corna), le persone a cui voglio bene stanno bene e questo è tanto, ma ho così voglia di persone, di vita, di attimi.

Tutto ormai si riduce dietro ad uno schermo, che, ringrazio il cielo di avere, ma ora questo schermo mi fa sentire le distanze così forti, senza poter toccare nessuno, nemmeno per sbaglio.

Ennesimo decreto, ennesime distanze confermate.

E allora lì ti senti ancora un pò più sola, non ho mai provato questa sensazione così, anche quando ho avuto storie, fidanzati, coniugi, come volete chiamarli e, poi son finite, ho sempre avuto mille persone vicino a me, non mi sono mai sentita sola.

Ad oggi, a quanto pare, non avere un “coniuge” con cui ricongiungerti il quattro maggio fa sentire ancora di più tutta questa situazione una merda totale, abbonatemi la parolaccia, ma comincio a non farcela davvero più.

Io non sono così, io voglio tornate ad essere super positiva ed a vedere sempre il bicchiere mezzo pieno, come sempre, ma qui, l’unico bicchiere che vedo lo svuoto la sera quando faccio l’aperitivo in videochiamata con le mie amiche, sorelle, il dono più bello che potessi avere vicino in questo momento, seppur da uno schermo.

In questi giorni ho come la sensazione che le cose belle da qui dentro poi pian piano si esauriscano e, magari poi non le ritrovi più.

Tutto quello che voglio è questo, persone. Io ho sempre ascoltato tanta musica, tutto il giorno, in negozio, a casa quando mi sveglio, in macchina… in questo momento della mia vita ogni giorno nel cerco bramosa di nuova, come se la musica in qualche modo colmasse quei vuoti lasciati dalle persone.

Rileggo il post e mi rendo conto di aver scritto cose di getto senza un preciso senso, o forse il senso è mio e lo capisco solo io perché é quello che ho dentro.

Vabbè, anche questa frase non proprio chiarissima, ma insomma, io mi son capita!!! Del resto scrivo questo blog con un diario per ricordarmi tutto una volta passato. Per sfogarmi come se parlassi con qualcuno.

Stasera pensavo che questa canzone di Calcutta ha proprio il testo azzeccato per quello che sto sentendo!

Quando a casa tornerai vienimi a trovar
Io ti posso offrire il pane
Quando a casa tornerai vienimi a trovar
Io ti posso offrire il pane
E vorrei vederti un po’ più da vicino
E darti un bel morso sul collo davvero
Toccarti una mano
Toccarti due mani
E darti un bel morso sul braccio davvero
Quando a casa tornerai vienimi a trovar
Io ti posso offrire il pane
Quando a casa tornerai vienimi a trovar
Io ti posso offrire il pane
E se dovessi rinunciar non dimenticar
Io ti posso offrire il pane
E vorrei vederti un po’ più da vicino
E darti un bel morso sul collo davvero
Toccarti due mani
Toccarti due mani
E darti un bel bacio sul volto davvero

POST CONTE. DAY 52.

Tappeto, ad usual.

H 22.18, sono due giorni che non scrivo, mi ero ripromessa i scrivere ogni giorno, ma ho avuto il mio crollo anche io, a dir la verità preceduto da una settimana nì.

Stamattina però mi sono alzata positiva, allenata, fatto il bagno purificatore di sale come consigliato dalla mia amica Ninetta, mangiato, pulito casa e disegnato, insomma una giornata positiva, senza lacrime, che di sti tempi é oro.

Poi stasera parla Conte e, mi ricrolla un’angoscia pazzesca, l’unica cosa che continuavo a sentire era la parola “distanziamento sociale”, la più usata, quella che mi fa più paura di tutto,

Bisognerá aspettare ancora, avere pazienza, avere paura, ci saranno ancora lacrime e momenti meno brutti, ma voglio pensare che posso farcela.

Non voglio andare avanti stasera, voglio solo non pensare, scrivere mi farebbe iniziare a piangere ed oggi no, non voglio farlo.

Domani tornerò un pochino meglio, me lo auguro,

Mai canzone che sta suonando nella mia playlist fu più appropriata, “Think I wanna die’ dei Pershing!

Buonanotte dreamers.

Think I wanna die if you don’t stay

Drop dead in place, you can forget it

Carry a torch for days,

I’m gonna let it burn

I remember watching as you slowly loaded up the loom.

On repeat: Caravan and we danced around the room.

Once insecure about your scar but I think you got over it. (So right)

Dreamt of marimbas made from the bones of our relatives,

Who never live as long as we think that they oughta live.

You dreamt of sex with tigers

I tried to get my head around that one! (So right)

SENSAZIONI. DAY49.

Oggi é un n pò un giorno così.

In realtá è stata decisamente tutta una settimana così, sull’altalena. Non ho ancora ben capito come sto, mi sento quasi una pazza, ho sti cambi d’umore repentini che non mi riconosco più, odio questa sensazione, odio non avere il controllo di me stessa, odio non riconoscermi.

Passo da momenti in cui mi sento una roccia a momenti di debolezza così forte che mi spaventano, non sono io cazzo, questa non sono io.

A tratti mi sento com se avessi perso la bussola e non sapessi dove sto andando e, tutto questo mi spaventa. Sono sempre stata una persona sicura di tutto, anche delle mie debolezze e adesso a tratti sento di avere paura.

Forse sono le mancanze a farmi provare questa sensazione o, forse sono io che mi sono persa.

Odio scrivere mentre piango, la vista appannata, la musica del cuore che suona e il mio tappeto, ormai parte di me in questo periodo infinito.

Ieri ho visto un film, diceva questo:

“Qualsiasi cosa che tu faccia, sará insignificante, ma è molto importante che tu la faccia, perché nessun altro la farà, come quando qualcuno entra nella tua vita e la metá di te ti dice:” non sei assolutamente pronto”, mentre l’altra metà dice “falla tua per sempre”.

Così è esattamente come mi sento io ora.

È come s mi sentissi persa senza sapere dove andare, odio questa sensazioni, perché, nonostante le cadute, l’inciampare, io nella mia vita sono sempre stata dove volevo stare o,dove il destino aveva scelto che fossi.

Ma forse di base questo mio perdermi così forte é determinato dalle mancanze.

Non voglio più sentirmi così, voglio essere io, scema, ironica, leggera,ma anche impegnata, cazzuta, forte, indipendente, voglio anche piangere sì, ma solo quando lo decido io, non quando è qualcosa che non posso controllare ad impormelo, che cazzo!

Oggi sono stata tanto in negozio a sistemare per ripartire, ma mi sentivo come in un limbo, a metá tra la voglia di fare e rinascere e la paura di quel che sará, forse é questo che mi destabilizza, l’incertezza.

Dall’altra parte però penso anche che la mia vita è sempre stata un’enorme salto nel vuoto e, alla fine, me la sono sempre cavata, quindi forse dovrei pensare a quello e basta, a quante cose ho fatto da sola e a dove posso arrivare.

Tiro un sospiro fortissimo, mi asciugo le lacrime ed il mascara ormai arrivato alle ginocchia e provo a pensare positivo, perché io alla fin sono così.

Voglio pensare che arriverà il momento della rinascita ed io sarò lì pronta, forte e pronta!

Mi fermo qui, stasera ho bisogno di “imbruttirmi” ancora un pochino, domani andrà meglio comunque io ci proverò.

Menomale che ci sono le amiche, la famiglia e le persone che in qualche modo sai che ci saranno sempre.

Crollo, ogni tanto, ma non mollo, giuro!

Soundtrack di stasera é “Figure 8” dei Peach Pit, che Io adoro.

Come to think of it, she said
Would you help me lace ‘em up instead
The weed I had is workin’From the shoreline in the snow
I can tell you want me out there so
Riding ‘til it’s hurtingYou’ve set me up now
Watch her as she pirouettes
Watch her figure 8
With that style
All good things of it
Are most likely gonna go
Watch her skate awayWhy am I your baby
As though you wanna play me away like that
Said you’re never cold on the dark side of the road
It’s your fave there, in fact
Would you wanna know if I’d say 
You’ll never go in at full impact
Always on the break as your calming a mistake
With your slow pacing backCome to think of it, he said
You preferred if I would just pretend
To hold you there as babyFrom the photos of you though
I’ve a longing to go back… Traduci in italiano

FINALLY, THE SUN.DAY 48.

Tappetolandia, ore 22.10.

Stasera musica altissima, non voglio sentire i miei pensieri e nemmeno le ambulanze.

Frida portata giù, tisanina sul fuoco e pigiamino rosa stasera.

Oggi è tornato il sole ed anche il mio umore lo ha sentito… ho dormito ben sei ore di seguito, seiiiii, svegliata presto, guardato Kiss me Licia, docciata e vestita sono andata in negozio a fare foto e ad iniziare a sistemare pian piano tutto.

Non so se sia dipeso dal sole e dal cielo blu che di un blu così non mi ricordo di averlo mai visto, sará il minor inquinamento forse, ma oggi i colori erano quelli della tavolozza di un pittore che dipinge un panorama limpido e sereno, fatto sta che arrivo nella magica via Robolotti, la via di OFICINA, vado a stampare da Maurizio, come faccio spesso nelle mie giornate “normali” di lavoro, poi esco e vado Melissa dei Pesciolini Innamorati, ristorante vicino al mio negozio che é lì a pulire con Matteo, oggi iniziavano il delivery, non li vedevo da quasi due mesi, poi mi sposto e arriva Paola del Coccinella, il bar a fianco a me, facciamo due chiacchiere , ovviamente a distanza e con mascherina, poi mentre fotografo i vestiti arriva Francy, la mia Francy,mia parrucchiera, ma prima di tutto amica, che gioia vederla, poi faccio pausa e vado dalla Simo, bar/tabacchi all’inizio della via e compro sigarette e chiacchiero anche con lei, insomma, tutta questa premessa lunga , lunga per dirvi che in tutta questa anormalità, oggi, per la prima volta dopo quarantotto giorni, nonostante ancora sia tutto così in forse, nonostante ancora so che sará lunga, ho avuto uno sprazzo di normalità, di mia giornata tipo, rappresentata dalle persone che animano quella fantastica via, con i negozi, le botteghe dei liutai, con tutto ciò che rende via Robolotti una piccola Montmartre, mi piace sempre pensarla così, perché alla fine in quella via ogni arrivitá è fatta di artisti!

Mi manca così tanto, ma oggi è stata gioia pura vederla un pochino più attiva, so che sará ancora lunga e dura e che la normalità non é ancora vicina, ma l’idea di poter pian piano ricominciare, seppur in modo diverso per un pó, mi rende tanto felice.

Oggi quindi tiro le somme e posso dire per certo che dopo qualche giorno di buio é stata una giornata migliore e, di sti tempi, ogni piccolo passo fa bene all’anima, alla testa ed al cuore.

Abbiamo tutti bisogno di ritrovarci, di ritrovare quella routine che prima tanto ci pesava e che forse dopo, spero, non daremo così per scontata.

Tu sai già la prima cosa che vorrai fare quando potrai uscire!? Io sì, sicuro salirò in macchina( non appena cambiata la batteria) e andrò… andrò!

Ok, la mia tisanina è pronta, cercherò un film da guardarmi, ieri ho visto “La febbre del cemento”, fiochissimo e consigliatissimo!

La soundtrack di stasera è “Off you” di The Breeders.

Notte dreamers.

I’ve laid this island sun a 1000 times
I’m on it
But I’m going strange
This island’s chills and shell cover me
With winded rock
And skies I’ve got yet to see
I tried
I even sent in friends
They did it as a favor
Cause I’m not that way
I am the autumn in the scarlet
I am the make-up on your eyesI land to sail
Island sail
Yeah, we’re movin
Yeah, we’re movin
This island’s sun I’ve laid 1000 times…

PLACE TO BE. DAY 47.

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22.33.
Tappeto.

L’immagine scelta stasera non è a caso ovviamente.

Diciamo che vorrei tirare fuori anche io la mia faccia sorridente che da qualche giorno mi sento come se me l’avessero portata via.

Voglio tornare a non aver paura di vivere, di vivere tutto quanto, cose belle e cose brutte.

Oggi é andata tutto sommato un pochino meglio, ma mi sono dovuta sforzare a non intristirmi e, sono stufa di sforzarmi, di credere che tutto tornerá come prima.

I giorni che passano accentuano le mancanze, esasperano le sensazioni e portano via quella “magia”.

Tutto diventa un rituale, ma non come nella vita normale con la routine scandita dal lavoro, dagli amici e dalla famiglia. Questa routine é diversa, perché imposta, perché spaventa, perché non l’abbiamo scelta noi.

Mi domando quindi fino a che punto potremo lasciar decidere della nostra vita altre persone che dicono di saperne di più, come credere che sia giusto se, dopo quasi due mesi non si vede uno spiraglio!? O almeno così ci dicono.

La sensazione di questi giorni é che mi state portando via i mei pensieri belli, la mia “stupidità” e, un pezzettino della mia vita che mai tornerá.

Ma ancora una volta, voglio provarci, voglio provare a sperare e pensare che dopo questa famosa data qualcosa possa in qualche modo, anche solo pezzettino per pezzettino, migliorare,

Ho solo bisogno di un piccolo cenno.

Ho bisogno di abbracci.

Sorrisi.

Persone.

Amore.

Risate.

Spensieratezza.

Ostacoli da superare per migliorarmi.

Ho anche un fottuto bisogno di vedere il mare.

Questa lista, che in qualche modo penso sia un pochino simile a quella di ognuno di noi potrebbe essere infinita.

Spero presto di tornare a metterci delle spunte!

Stasera ascolto ancora The Veils, come spesso in questa quarantena, stasera tocca a “Sun gangs”.

Some say you’ll never be gone forever
Some say there’s music where you go
I’ve no faith in my heart, tell two apart
Ocean above from sky below
Where I am going you can’t save me
Don’t wake me honey for love nor money
I have no more I can pay ‘til we’re here alone
And the seeds have been sown
And night returns to break the day
Where I am going you can’t save me
Where I am going you can’t save me, yeah
Seed a dreamin’, boxed a screamin’
The world to love, the right to know
Now I hear violence out from the silence
Don’t want me love? Then let me go
Where I am going you can’t save me
Where I am going you can’t save me
Where I am going you can’t save me, yet

 

INCAZZATAMEMTE. DAY 46.

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Tappeto, as usual, sì lo so che ieri avevo scritto che oggi sarebbe andata meglio, ma oggi non saprei, oggi é un misto tra depressione, mancanze ed un’icazzatura tremenda.

Oggi sono incazzata con me stessa, per questi due giorni di down emotivo che non mi scrollo dalle spalle.

Mi sento come svuotata ed impotente, perché davanti ad una cosa che non dipende da me mi trovo inerte e non riesco a reagire e, non mi riconosco e ,non mi sento io e, mi fa incazzare, sì, lo so che l’ho già detto, ma ho bisogno di ribadirlo!

In questi due giorni ho la sensazione di non essere me stessa e, non voglio essere presuntuosa, ma mi sono sempre ritenuta orgogliosamente una persona super combattiva, capace di ottenere quello che vuole con il sacrificio, anche quando sono caduta, in qualsiasi modo mi sono rialzata e sono andata avanti e questo mi  rende orgogliosa di me.

Fottutamente orgogliosa di me, aggiungerei.

Ma mai come in questi due giorni mi sono sentita vuota e spenta, incapace di reagire, a piangere ascoltando la mia musica ogni giorno, mi sono estraniata dalla persone che mi fanno stare bene per paura di contagiarle con i cattivi pensieri e questo mi fa male, perché non sono io, non voglio sentirmi così.

Poi stasera, parlando con la mia Erica, punto fermo ed imprescindibile della mia vita, ovunque si sia trovata in tutta la nostra amicizia, mi ha detto tante cose belle e vere, non scontate che, avevo bisogno di sentirmi dire da qualcuno che mi conosce e che sa quello che sto provando in questo preciso momento, senza bisogno di essere fisicamente qui, lei mi sá, lei conosce il mio cuore.

Mi sono rotta le palle di farmi buttare giù e domani voglio provare a tornare la Paoli combattiva e cazzuta di cui sono orgogliosa.

Io ci provo, promesso, speriamo ci sia il sole, che ho bisogno anche di quello, seppur visto dalla finestra.

Voglio circondarmi delle mie persone preferite seppur da uno schermo al momento, ma ho bisogno di qualsiasi forma di amore, anche di questa così strana a cui non eravamo abituati e, che malgrado tutto, ora dobbiamo imparare a farci bastare.

Stasera sto ascoltando un sacco di musica nuova su Spotify, ora, visto che ovviamente non ho sonno e non voglio stare sul divano in silenzio che mi mette tristezza, andrò avanti ad ascoltarla disegnando un pochino.

A domani dreamers, sperando di tornare cazzutissima!

Stasera lascio qui “Holes” di Mercury Lev.

Time
All the long red lines
That take control
Of all the smoke like streams
That flow into your dreams
That big blue open sea
That can’t be crossed
That can’t be climbed
Just born between
Oh, the two white lines
Distant gods and faded signs
Of all those blinking lights
You had to pick the one tonight
Holes
Dug by little moles
Angry jealous spies
Got telephones for eyes
Come to you as friends
All those endless ends
That can’t be tied
Oh, they make me laugh
And always…

SUNDAY.DAY 45.

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Domenica, domenica un pochino dal sapore di malinconia.

Sono appena scesa con Frida ed ha iniziato a piovere, oggi giornata a nì, non so nemmeno descrivere il mio stato d’animo, forse oggi mi sento asettica di emozioni.

Quarantacinque giorni iniziano a farsi sentire e, mi mancano tantissimo i contatti umani.

La mia vita é fatta di quelli del resto, dalla famiglia, al mio lavoro stesso, mi manca tutto, mi mancano le persone.

Oggi come ieri sono un pò giù.

Oggi mi sento un pò vuota, avrei così bisogno di un abbraccio lungo ore.

Odio scrivere quando sto così, mi sento pesante, mi sento vuota, mi sento inutile.

Allora anche stasera mi fermo qui, mi scendono le lacrime e non ho voglia di scrivere un post condito da pensieri tristi.

Lo so che l’ho detto anche ieri, ma domani andrâ meglio, voglio pensarlo.

Spero stasera da di riuscire a dormire almeno un’ora in più e, spero di tornare a sognare, non ci riesco più e questa cosa mi fa incazzare!

Stasera vi lascio con uno dei miei gruppi del cuore, che sto ascoltando da tutto il giorno, i Portishead , con “All mine”.

All the stars may shine bright
All the clouds may be white
But when you smile
Ohh how I feel so good
That I can hardly wait
To hold you
Enfold you
Never enough
Render your heart to me
All mine…
You have to be
From that cloud, number nine
Danger starts the sharp incline
And such sad regrets
Ohh as those starry skies
As they swiftly fall
Make no mistake
You shan’t escape…

 

OGGI NO! DAY 44.

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Oggi mi manca tutto.

Oggi mi mancano tutti.

Forse la videochiamata a due giorni dal ciclo con madre in lacrime che ti dice ch le manchi non aiuta.

Oggi non ho voglia nemmeno di scrivere, forse per la prima volta dal’inixio di tutto.

Oggi voglio solo ascoltare musica, imbruttirmi e piangere.

Domani andrà meglio, ormai lo so, per tot giorni sì, arriva sempre quello no. É una legge ormai.

Quindi stasera mi fermo qui.

Ma la soundtrack ve la lascio come sempre, stasera tocca a “I didn’t know”  di Skinshape.

I didn’t know about those other things
I could’ve been there but now it’s too late
But only here for one hour, you want it till it’s gone
Try to find the best, I know you
I didn’t know that you would leave so soon
I tried a little harder to make you smile once more
One day I’ll come to find you, wherever you may be
Only time was kinder, you would still be here

 

BEST DAY EVER! DAY 43!

Processed with VSCO with f2 preset
Porca vacca,00.16,ho il singhiozzo, tappeto.

Ieri sera insegnavo a mia nipote in videochiamata come far passare il singhiozzo, stasera non ci riesco, sono una zia pessima!

Ma, fottesega, oggi é stata una giornata super, una di quelle memorabili, una di quelle che cancella tutte le giornate no.

Oggi dopo quarantadue giorni ho visto mia nipote, mia sorella doveva portarla dal papá e prima hanno fatto tappa da me, non lo so se sia giusto o sbagliato, crocefiggetemi, ma questo momemto di famiglia per me, oggi, dopo quarantadue giorni di nulla, è stato ossigeno puro.

Oggi ho rivisto mia nipote così cresciuta che ho pensato subito a tutto quello che mi sto perdendo, a questi momenti che mai torneranno, ma, abbracciarla, sentire lei che mi diceva quanto le fossi mancata, beh, non potrei descrivere quello che ho provato, ma di sicuro posso dire che é stata la giornata più bella in assoluto della mia vita.

Sorella, nipote, famiglia, non devo aggiungere altro, solo l’infinito amore di quel momento.

Come sará, quando potremo riabbracciarci tutti,  famiglia ed amici, se solo oggi questa cosa mi ha così destabilizzata!?

Oggi mi sono sentita fortunata ad aver provato tutto questo.

Oggi sono quarantatré giorni di isolamento ed oggi sono rinata, abbracciare mia nipote vince su tutto, ma proprio tutto.

Potrei continuare per ore, lo sapete!? Potreste dirmi che é sbagliato e forse si, lo è, ma io avevo un bisogno estremo di famiglia e oggi mia sorella e mia nipote l’hanno colmato!

le cose belle di tutto questo, mai dare nulla per scontato.

E allora, grazie.

Soundtrack di questo post, “sea of love” di Cat Power, ded to my family!

 

Come with me
My love
To the sea
The sea of love
I wanna tell you
How much
I love you
Do you remember
When we met
That’s the day
I knew you were my pet
I wanna tell you
How much
I love you
Come with me
My love
To the sea
The sea of love
I wanna tell you
How much
I love you

I GIORNI DIFFICILI. DAY 42.

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Tappeto. 22.22.

L’illustrazione è di Lorraine Sorlet, una delle mie illustratrici preferite, tratto semplice e pulito, pochi colori, la adoro!

Ma, non voglio parlare di questo stasera, nemmeno vorrei parlarvi ancora del mio preciclooooo ma a sto giro é LA MUERTE!

Oggi poi in maniera sconsiderevole e so che le donnine all’ascolto possono capirmi! Passo davvero da attimi emotivi di schizzofrenia assoluta, menomale che sono a casa da sola in questi giorni!!!!

Oggi ho comunque fatto duemila cose, tra negozio e casa, cose da iniziare e da finire.

Certe volte mi domando quando questo tempo finirà e ricomincerà la solita vita frenetica com’è farò a riabituarmi. In questo momento mi sveglio alle sette ogni cavolo di giorno e, faccio così tante cose che mi sembra di non avere tempo, quando il tempo davvero non ce l’avrò più ancora, come sarà!?

Ricominceremo e non sará comunque la vita di prima, ma un limbo di mezzo, poi forse torneremo alla vita precedente, anche se cambiati, anche se dovremo riabituarci ancora e ancora.

Poco importa, io mi adatto a tutto, cado e cerco di rialzarmi, non demordo, combatto e così farò anche dopo.

Voglio vivere tutto del resto, ho sempre voluto farlo!

Sento che sto diventando troppo profonda e potrei inciampare in discorsi lunghi ed infiniti, quindi mi fermo qui!

Stasera non c’é testo che accompagna il mio post ma solo una canzone strumentale di Aphex Twin, “Avril 14th”, altro pezzone di questa mia soundtrack da quarantena!

Buonanotte dreamers, sempre vi auguro sogni senza confini.

INPS DAY TUTTO OK! DAY 41.

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Tappeto.

21.52, diario di bordo ( la foto di oggi solo per restare in tema sintomi!)

Vorrei iniziare con il dire che mai e poi mai e dico mai e ripeto mai, avrei mai pensato di ricevere questi famosi seicento euro dallo stato, seppur miseri, ma comunque non ci avrei mai contato.

Stamattina ero giù con Frida quando ho ricevuto il messaggio dell’Inps e quasi stramazzo al suolo! Come siamo messi aimé!

Fatto sta che come arrivati sono anche andati per pagare cose, ma questa é un’altra storia.

Ma la cosa che sicuro mi rende più felice in questi giorni è che lo shop online del negozio sta funzionando un pochino ed i messaggi che mi arrivano dalle mie lovers sono bellissimi e mi rendono davvero felice, mi danno la sensazione di aver creato qualcosa di bello in questi quattro anni ed alla fine se semini bene, qualcosa raccogli.

Ho come l’impressione di aver creato una piccola famiglia e, questo è bello!

Oggi quindi tutto sommato, nonostante quarantun giorni di carcere é stata una buona giornata.

Ora credo che finirò quest’illustrazione che ho davanti e poi mi butterò sul divano!

Solito posto, solita ora domani!?

Stasera soundtrack è “E invece niente” di MariaAntonietta, che in questa quarantena ascolto tanto!

Notte dreamers!

 

Quanti giorni tutti uguali, sono stata io che li ho spesi male
Sdraiata sulla schiena dicevo, “faccio gli esercizi per la bara”
E parlavo troppo svelto, pensavo troppo svelto
Credevo di sapere molte cose invece niente
Parlavo troppo svelto, pensavo troppo svelto
Credevo di sapere molte cose e invece niente
Invece niente, invece niente
Invece niente, invece niente
Avrei dovuto congelarmi, farmi spedire nello spazio interstellare
Sacrificarmi per non vedere il nostro oceano che diventa un mare
Ma parlavo troppo svelto, pensavo troppo svelto
Credevo di sapere molte cose invece niente
Parlavo troppo svelto, pensavo troppo svelto
Credevo di sapere molte cose e invece niente
Invece niente, invece niente
Invece niente, invece niente
E da lì, da quel punto lontano
Se avessi voluto ti avrei salutato con la mano, baby
Bye bye, baby
Bye bye, baby, bye bye, baby
E da lì, da quel punto lontano
Se avessi voluto ti avrei salutato con la mano, baby
Bye bye, baby
Bye bye, baby, bye bye, baby
Bye bye bye, baby

QUARANTA, VINCO QUALCOSA!? DAY 40.

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Quaranta, quaranta cazzo di giorni.

Tappeto, 22.02, preciclo a livelli power estremi ,vorrei mangiare anche la Nutella con le patatine, passo da attimi di pazzia felice a piangere guardando la mia pianta, unica pianta che forse mi sta abbandonando pure lei!

Non c’è la faccio più!

Quaranta giorni persi di cose belle che possono succederti all’improvviso, quaranta giorni senza famiglia, amici, persone, lavoro, mini vacanzine, fughe del weekend che tanto aspettavamo bramosi tutta la settimana.

É una merda sì, diciamocelo chiaro, concedetemi tutte le parolacce del caso in questo post, ne ho bisogno.

Sì ok, non tutta questa quarantena é uno schifo assoluto, per quanto mi riguarda ho avuto anche sprazzi di cose belle, a volte anche decisamente belle, ma ora basta, voglio vivere, fare, sbagliare, inciampare, abbracciare, cadere, vincere e fallire, ma voglio fare qualcosa.

É la seconda volta che scrivo in preciclo in questa quarantena, é passato un mese e manco me ne sono accorta, assuefatta in una realtá non reale.

Non vorrei diventare troppo filosofico/pesante quindi mi fermerò qui, mi preparerò la mia tisanina e poi quando mai riuscirò ad addormentarmi mi preparerò ad affrontare un nuovo giorno, spero in qualche modo non uguale.

Spero anche che i miei vicini stacchino quel cartello sulla porta con scritto CORONA TIME,che ogni volta che esco e lo vedo mi vengono i cinque minuti del sicario!

Buonanotte dreamers, che ci siano sogni, almeno quelli, senza confini!

A domani, per un’altra fantastica puntata del fantastico mondo del preciclo in quarantena!!!

Questa sera la sounndtrack é di quel geniaccio di Mark Ronson, “True blue”.

 

We were alone, we were to blame
Alive with the same blood in our veins
I never thought to find a way here
Well, you can’t plan for this one, it’s nothing compared
To the fate of the thing searching forward to me
All the world to be seen as it’s all passing by
Fucking around, I’m falling in love
Saying goodbye ‘cause you’re giving it up
All that you were, all that you lost
Who ever thought it came with a cost?
I ran to you, I ran to you
I ran to you and you know why
I ran to you, I ran to you
I ran to you and you know why
Love the way you read my eyes
I love the way you read my eyes
To the fate of the thing searchin’ forward to me
When it’s finally seen all the love in your eyes
Well, I should’ve known it, how the world disappeared
When you came around, when…