PRENDITI CURA DI TE. DAY 34.

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Arieccomi, tappeto, 21.29, felpa grigia pigiama, gambe nude incrociate sul tappeto e playlist del cuore che ogni giorno freme di musica nuova.

Oggi tutto sommato è stata una buona giornata, ho dormito cinque ore di seguito, senza svegliarmi ogni mezz’ora come ormai mi succede, sveglia automatica alle 5.40 e un’ora di cazzeggio sul divano, cereali e latte di “sorprendente” soia, caffè, Kiss me Licia in televisione e poi secondo caffè.

Poi mi sono preparata, la mia solita routine, ma oggi mi sono fatta un pochino più bella perché andavo dalla mia bambina OFICINA a scattare le foto della collezione che ho in negozio, per cercare di non fermarmi, per tenere vivo tutto, perché questa sará pur una pausa dalla vita, ma non dai sogni, ci ho messo troppo a costruirlo e, concedetemi l’espressione, col cazzo che me li faccio portare via.

Sono arrivata in via Robolotti con lo stesso entusiasmo di ogni mattina di una giornata di lavoro qualunque e, nonostante la vetrina ferma ormai a più di un mese fa, i vestiti coperti dalla plastica e la polvere, ogni volta é un’emozione alzare la serranda, vedere il tempo fermo lì, all’ultima domenica di lavoro e con il cuore pieno di speranza.

Avró scattato trecento foto, voglio che tutto il bello che ho creato in questi quattro anni continui a splendere e, così farò, nonostante le difficoltà, le paure, le ansie, io continuo a credere che tutto tornerà come prima, anzi no, meglio, perché ne verremo fuori migliori, diversi, ma sicuro migliori.

Le mie giornate alla fine scorrono, mi impongo mille cose da fare, tra queste anche quelle di ballare scalza in mutande in salotto almeno mezz’ora al giorno, mi fa sentire libera, mi fa sentire meno questa prigione imposta!

Forse posso sembrare matta, ma mai come in questa quarantena io sono io, faccio tutto quello che in quell’esatto momento mi sento di fare, da un gesto che può sembrare “sorprendente”, al mettermi i mei vestiti migliori per sentirmi bella, al piangere se necessario, al ridere con le mie amiche senza poterle toccare, al bermi una birra alle sei del pomeriggio, se mi va, senza sentirmi in difetto.

Voglio fare tutto quello che mi fa sentire libera e me stessa, nonostante costretta in una “scatola”

Voglio sentirmi viva, punto.

Così farò fino alla fine ed oltre.

Mentre suona “Where is my mind” dei Pixies, mi bevo quest’ultimo sorsetto di rosato e me ne rimango qui con le chiappe sul tappeto a sentire ancora un pó di musica, questa canzone mi ricorda momenti bellissimi di taaaaanti anni fa, questo é il dono della musica…

Vi penso lovers.

 

Ooh, stop
With your feet on the air and your head on the ground
Try this trick and spin it, yeah
Your head will collapse
But there’s nothing in it
And you’ll ask yourself
Where is my mind?
Where is my mind?
Where is my mind?
Way out in the water
See it swimmin’
I was swimmin’ in the Caribbean
Animals were hiding behind the rock
Except the little fish
But they told me, he swears
Tryin’ to talk to me koi koy
Where is my mind?
Where is my mind?
Where is my mind?
Way out in the water
See it swimmin’
With your feet on the air and your head on the ground
Try this trick and spin it, yeah
Your head will collapse
If there’s nothing in it
And you’ll ask yourself
Where is my mind?
Where is my mind?
Where is my

Ooh, stop
With your feet on the air and your head on the ground
Try this trick and spin it, yeah
Your head will collapse
But there’s nothing in it
And you’ll ask yourself
Where is my mind?
Where is my mind?
Where is my mind?
Way out in the water
See it swimmin’
I was swimmin’ in the Caribbean
Animals were hiding behind the rock
Except the little fish
But they told me, he swears
Tryin’ to talk to me koi koy
Where is my mind?
Where is my mind?
Where is my mind?
Way out in the water
See it swimmin’
With your feet on the air and your head on the ground
Try this trick and spin it, yeah
Your head will collapse
If there’s nothing in it
And you’ll ask yourself
Where is my mind?
Where is my mind?
Where is my mind?
Way out in the water
See it swimmin’
Ooh
With your feet on the air and your head on the ground
Ooh
Try this trick and spin it, yeah
Ooh
Ooh
Ooh
Ooh
Ooh
 

 

VIA ROBOLOTTI.DAY 25.

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H 23.16, tappeto.

Solita postazione insomma.

Oggi é stata una giornata nì, venticinquesimo giorno, venticinquesimoooooo!

Stanotte non ho praticamente dormito,quindi già partita non benissimo, poi solito allenamento WANNABEBELEN con le mie amiche del cuore e sembrava meglio, poi spesa, poi, fanculo, abbiocco emotivo!

Mi son data i miei soliti compiti, divisi tra negozio ed illustrazioni e poi boh, non so che sia successo e BOOM, catastrofe!

Oggi pensavo a via Robolotti, la via di OFICINA, quando sono arrivata lì non conoscevo nessuno, sopra al mio negozio abitava la signora Vittorina, che mi calava la prolunga dal balcone per darmi l’elettricità che ancora non avevo per fare i lavori in negozio, nel frattempo, senza quasi conoscermi mi invitava a pranzo o a cena da lei,  questa signora adorabile che mi aveva presa come una nipote, che mi raccontava la storia della sua vita, lei abile sarta di pellame, che mi faceva vedere il suo laboratorio e le sue creazioni, tra uno spaghetto alle vongole,  vino rosso ed innumerevoli bicchieri di bargnolino fatto in casa da lei, lei che ogni volta mi faceva scendere in negozio sbronza, ma arricchita da una bellissima storia, lei che voleva parlare ed essere ascoltata, lei che se facevo un aperitivo in negozio scendeva con una torta fatta in casa, lei che è stata come una nonna per me e, all’improvviso un’estate non c’era più.

A te, Vittorina, che mi hai viziata, amata come una figlia ed insegnato i tuoi saperi, a te grazie, sei stata un bellissimo pezzo della mia vita.

Mi ricordo ancora quel giorno, dopo essere stata per l’ennesima volta a vedere un negozio al di fuori delle mie possibilità, arrivo in quella via e vedo quel negozio, con scritto “AFFITTASI” sulla vetrina, da privato!

DA PRIVATOOOOOOO!

Tiro giù subito  il numero, mi dico”È un segno!”, in quella via dove c’erano solo liutai, per quanto in centro era una sfida.

Poi il mio destino probabilmente mi voleva lì, perché tutto, nonostante le difficoltà si incastrava come un puzzle.

Lì tutti mi hanno accolta come una famiglia.

Ho conosciuto la Francy, negozio sopra di me, che poi é diventata la mia parrucchiera del cuore non che amica speciale ed unica, la Katy, poche vetrine dopo di me, impossibile non amarla, sincera, brillante e divertente, la Simo, dispensatrice di gioia e caffé, chiacchiere e risate, Marco, liutaio  fidanzato di una delle mie migliori amiche, lì sulla panchina della Simo, costante fissa della “nostra” via, Enrico, che mi diverto sempre ad insultare e trattare “male”, ma che sa che gli voglio bene, Luciana, che sopporta Enrico,  Ema e la Paola, diventati un pò famiglia, che, puntuali alle sette arrivavano in negozio con il mio bicchiere di Lugana, Alessandra, liutatia abilissima  e poi amica, Tosi, con la Greta, mia personale fornitrice di focaccine e crackers handmade stratosferici, la Lisa, mia amica da molto tempo che, per coincidenza, ritrovo a vivere di fonte al negozio, anima bella e sempre presente nelle mie giornate sì ed in quelle no, la Giusi ed Antonio, non proprio in via Robolotti, ma comunque vicini e di insostituibili, lavoratori che ammiro tanto e, per ultimi, ma non per ultimi, i Pesciolini, arrivati in coda, ma che hanno saputo farsi amare ed apprezzare sin dal primo giorno e che per me sono diventati casa…

Oggi via Robolotti mi manca tanto, quando mi chiedono, essendo l’unico negozio di abbigliamento tra i liutai, perché non mi trasferisco, la risposta viene dal cuore. Non puoi andare via da un posto che per te é diventato famiglia, questo é per me dopo quattro anni.

Il mio pensiero stasera va a voi, sperando di potervi “rompere le palle” presto, sperando ancora nelle nostre risate, nel nostro essere via Robolotti sincero, senza “menarcela”, senza paure, senza pretese, senza competizioni, semplicemente noi!

É sempre la solita storia, ti rendi conto di quanto tieni ad una cosa sino a che non ce l’hai e, per quanto scontato, io alla mia via Robolotti tengo tanto e spero di tornarci prima possibile!

Torneremo a splendere, ne sono certa.

Nel frattempo questo post lo dedico a voi e al nostro posto magico!

Stasera la canzone che accompagna questo post me l’ha passata un amico, la ascolto in loop mentre scrivo ed é bellissima, del resto, questa cosa fa parte del famoso dono che é il tempo in questo periodo , del conoscersi!

Stasera, “ Between space” , My Jerusalem, testo qui sotto.

Under your microscope You draw order in life With the razor from your coat

You carry all the time Just in case someday You give up on life And love And sever all your ties Between space and time There must exist a better life Than this one of mine With the toss of a deadly crime Maybe tonight There’ll be no more blood (No more) lies (No more) lonliness (No more) fight (No more) failure (No more) How have I gotten here? (No more) Where did I go wrong? (No more) No singing Ba ba da da ba da da da…

AMICI.DAY 24.

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Amici, oggi voglio parlare degli amici di una vita, quelli che sono scappati di vista, quelli lontani e che rimangono, quelli che vedi poco, ma ci sono.

Oggi ho alzato il cassetto sotto al letto, ehmmmm, non so da quanto tempo non facevo questa operazione, ma ora che il tempo non manca, perché no!?

Ovviamente la prima cosa trovata sono state le scatole delle foto, quando ancora si stampavano ed io, ne facevo tante giá allora!

Sono passata per mille periodi bellissimi della mia vita, dai più belli e spensierati , pieni di amici e sorrisi, a quelli della famiglia e, anche un pò a quelli di vecchi fidanzati, tutti lì a guardarmi da quelle foto stampate.

Non si ha mai tempo per i ricordi così lontani, é stato bello spendere qualche ora a sorridere a pettinature imbarazzanti, outfit ancora peggio, vino bevuto dentro le angurie con ì boccaglio della maschera sulla spiaggia, le prime sbronze fatte di intrugli a poco costo che il giorno seguente ti facevamo maledire di averlo fatto, i primi amori, le delusioni ed i pianti, una scatola piena di emozioni insomma.

E lì mi sono resa conto di quanto sono fortunata, di quante persone sono passate, ma di quante ancora oggi siano rimaste nella mia vita, tutte importanti, tutte che hanno contribuito un pochino a farmi essere quella che son oggi.

Questo post quindi lo dedico a voi, amici lontani e vicini, amici ancora presenti o meno, ma sicuramente persone importanti che hanno segnato tanti momenti belli.

L’importanza ancora una volta di accorgersi delle cose scontate solo quando ci si ferma, come in questo momento, in questa pausa da tutto, dove siamo tutti chiamati a guardarci un pochino dentro.

Un’altra cosa che sto imparando in questo periodo, a non dare più nulla per scontato.

E allora ancora un volta grazie, tempo.

Stasera dal mio tappeto postazione forevaaaa sto ascoltando Beirut, chi mi conosce sa.

Postcard from Italy.

 

The times we had
Oh, when the wind would blow with rain and snow
Were not all bad
We put our feet just where they had, had to go
Never to go
The shattered soul
Following close but nearly twice as slow
In my good times
There were always golden rocks to throw
At those who
Those who admit defeat too late
Those were our times, those were our times
And I will love to see that day…

PROSPETTIVE. DAY 19.

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Divano.

H 21.47, stranamente stasera scrivo dal divano e non dalla mia ormai fissa postazione tappeto.

Tisanina della sera bollente sul tavolino, Frida che limona con Fenny, il suo fenicottero di peluche, beata lei che limona!!!! Segue foto di Frida e Fenny.

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Pensavo a tal proposito a quanto sono fortunata ad averla, in generale sí, ma in questa quarantena ancora di più lei é amore, è abbracci, é famiglia.

Oggi é stata una giornata nì, strana, il grigio fuori, il freddo, qualche pensiero e problemino legato al lavoro, mi ha catapultata nel pensare al dopo di tutto questo, alle prospettive del futuro, a quello che sará.

Per un pochino ho avuto brutti pensieri, mi sono scoraggiata, poi non so esattamente cosa sia successo, ma ho pensato che non volevo essere quella persona, quella che si piange addosso, quella che getta la spugna. Questo é sicuramente il momento più difficile che ho vissuto sino ad ora nella mia vita, ma non l’unico, ne ho affrontate tante di cose brutte, ma alla fine sono quelle che mi hanno anche resa la persona che sono, ed io sono felice di come sono, con pregi e difetti, ma orgogliosa di me.

Tutto questo periodo chiusa in casa mi sta facendo scavare sotto sotto me stessa, fino a quell’angolino nascoso che magari nella vita frenetica di ogni giorno mi limitavo ad ignorare,

Per questo sono convinta che in qualche modo questo tempo sia un dono.

Detto questo, stasera voglio cercare di dormire, magari cinque ore di seguito senza svegliarmi sarebbe bellissimo, ma se proprio non ci riuscissi, ti prego fammi svegliare per le sette che ho scoperto che su Italia uno la mattina presto c’è KISS ME LICIA!

Stasera concludo così, senza tirare pipponi introspettivi, stasera sono felice perché nonostante tutto oggi, nella mia giornata, ho avuto vicino le persone cui mi andava davvero di condividere il mio stato d’animo, questo é bello, questo è magia.

Solito momento soundtrack del mio post, stasera accompagnato da  “Sleeping in”, The Postal Service…

A proposito, sono una divoratrice di musica, avrei bisogno di nuova musica da ascoltare, me la mandate!?

Buonanotte ai sognatori…

 

Last week I had the strangest dream
where everything was exactly how it seemed
where there was never any mystery
of who shot John F Kennedy
It was just a man with something to prove,
slightly bored and severely confused
He steadied his rifle with his target in the center
and became famous on that day in November
Don’t wake me, I plan on sleeping in
Don’t wake me, I plan on sleeping in
Don’t wake me, I plan on sleeping in
Don’t wake me, I plan on sleeping in
Again last night I had that strange dream
where everything was exactly how it seemed
concerns about the world getting warmer
people thought that they were just being rewarded
for treating others as they’d like to be treated
for obeying stop signs and curing

 

PANZEROTTI. DAY 18.

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Diciotto giorni, diciotto giorni di questa pausa dalla vita, di questa chiusura tra le mura. Diciotto giorni quando sei in vacanza passano sembrando due ore, a malapena, ma tutto questo no.

A volte mi sembra come uno di quei film in cui il personaggio vive la giornata, poi si addormenta e, il giorno dopo ricomincia tutto da capo.

Per fortuna però, ci sono anche le cose belle di tutto questo.

Ci sono le amiche, la famiglia e, le persone che stavi imparando a conoscere e che, per assurdo, stai conoscendo ogni giorno di più, pezzettino per pezzettino. Questo é il regalo di questo assurdo periodo, questo é il dono del tempo.

Oggi ho fatto i panzerotti, da cremonese ibrida e per metà pugliese, i panzerotti sono quel sapore che sá di memoria di casa, di ricordi felici, di condivisione con le persone che ami,

I panzerotti per me sono Campomarino, le mie estati in quel posto che è magia, limbo di felicità assoluta.

Stamattina ho impastato, ho atteso che la pasta fosse pronta, ho seguito tutto il procedimento del caso e poi ho iniziato a confezionare quel pezzettino di amore sotto forma di panzerotto da dare alle persone che amo, per sentirci un pochino più vicini, per farci sapere che ci siamo, l’uno per l’altro.

Cucinare del resto é un atto d’amore e, questo penso proprio di averlo ereditato dalla mia mamma, che ogni domenica con i suoi manicaretti mette in scena il suo atto d’amore, intenso, sincero e puro.

Mai come ora abbiamo bisogno di ogni centimetro di quel’amore, da tenerci stretto fino a quando potremo stringerci ancora.

Ieri Erica, una delle mie migliori amiche, sorella e pezzo indivisibile della mia vita, mi ha detto che sarebbe arrivata la luna nuova, a cui chiedere cosa aspettarci dal tempo che verrá.

Beh, io ci ho pensato, voglio i sorrisi, voglio i pianti forti, gli abbracci stretti, la paura e subito dopo la gioia, voglio tornare a sbagliare per poi fare meglio, voglio vivere, voglio condividere, voglio fare il solletico, voglio camminare a piedi scalzi sull’erba, sulla sabbia, voglio ballare sotto la pioggia, voglio cantare stonata in macchina mentre vado a raggiungere qualcuno che voglio vedere così tanto da non aver pazienza di guidare,voglio fare l’amore,  voglio emozionarmi per una canzone suonata live ad un concerto, voglio il rumore dei grilli d’estate, voglio l’odore della domenica a casa della mia mamma, voglio innamorarmi, voglio esser amata e massì, voglio anche che mi spezzino il cuore se questo vuol dire poi innamorarsi ancora… questa lista potrebbe essere infinita e, lo sará, c’é una vita davanti del resto no!?

Ma, quando potrò finalmente essere libera, la prima cosa che voglio per certo ed in assoluto é veder il mare, qualunque mare sia.

Non smettiamo mai di credere nelle cose belle e soprattutto nelle infinite possibilità…

Stasera sto ascoltando live dal mio tappeto i miei adorati Smashing Pumpkins e, siccome di luna si parlava, eccola qui!

What moon songs
Do you sing your babies?
What sunshine do you bring?
Who belongs
Who decides who’s crazy
Who rights wrongs where others cling?
I’ll sing for you
If you want me to
I’ll give to you
And it’s a chance I’ll have to take
And it’s a chance I’ll have to break
I go along
Just because I’m lazy
I go along to be with you
And those moon songs
That you sing your babies
Will be the songs to see you through
I’ll hear your song
If you want me to
I’ll sing along
And it’s a chance I’ll have to take
And it’s a chance I’ll have to break
I’m in love with…

OGGI NO. DAY 14.

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Altra sera, altra cena da sola, altro bicchiere di vino, altra colonna sonora.

Mi dispiace, oggi avrei voluto che fosse una giornata migliore, ma oggi per me è stata una giornata no, altalenante di alti e bassi, forse anticipata da una notte insonne.

Insomma oggi è stata no, una serie di cose, la mancanza dei rapporti umani che oggi più che mai ho sentito, il vedere un secondo la mia amica a distanza come se ci fosse un muro a dividerci.

Oggi é stata dura insomma.

Cerco sempre di distrarmi ed essere forte e cazzuta, di tenere su tutti di morale, poi oggi sono crollata un pochino anche io, ma credo sia normale.

Ne verranno altre di giornate così, ci saranno quelle meglio e quelle peggio, durerà ancora tanto, quindi bisogna farsene una ragione, ma bisogna anche lasciare spazio alle giornate che non vanno bene, in modo da gioire un pochino di più nelle altre.

Mentre scrivo ho il corpicino di Frida, la mia bassotta, attaccato a me, che non mi molla un secondo, per fortuna ho lei, da stringere forte ogni volta che ho un cedimento.

Non é facile sopravvivere a questa situazione, dobbiamo aggrapparci con le unghie e con i denti a tutto, anche alle piccole cose, cercando un pezzettino di felicità lá dove ci fosse, dobbiamo cercare il  raggio di sole o l’arcobaleno dopo la pioggia.

Oggi é primavera, la mia stagione preferita, a questo giro mi é stata rubata, forse anche questo oggi è parte della mia tristezza.

Domani cerco di tornare un pochino più solare, promesso!

Vi lascio qui il testo di questa canzone che ascolto in loop da giorni! “Mi dispiace, mi dispiace “ di Sarajevo Tango.

 

Mi dispiace mi dispiace
Questa notte non mi piace
Fuori tira un vento
Che non mi fa dormire
Mi dispiace mi dispiace
Non essere capace insieme a te
Non averti veramente, saputo dare
Mi dispiace mi dispiace
Questa luna non mi piace
Sarà che non coincide con il tuo ciclo mestruale
E mi dispiace mi dispiace
Sapessi dove andare ti ci porterei
Ma se parlo a voce bassa non ti posso far venire
Mi dispiace mi dispiace
Il buio non mi piace
Preferisco veramente la luce accesa
No, non lo so
Cosa fare non lo so
Non lo so
Dove andare non lo so
Ma c’è una festa stasera my friend
Vieni a vivere con me
Sarà la solita festa mon frere
Vieni a vivere con me
Mi dispiace mi dispiace
Questa stagione non mi piace
Sarà che ho un freddo cane
Sarà la pioggia che rimane
Mi dispiace mi dispiace…

 

 

 

LE “RELAEMOZIONI”.DAY12.

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Ieri avevo deciso che stasera non avrei scritto nulla, ma che avrei messo solo una serie di mie illustrazioni che sto facendo in questo periodo di quarantena.

Ma in realtà oggi é stata una giornata assurda e piena di emozioni, belle e brutte, assurdo no, come una casa, quattro pareti in cui siamo chiusi da tempo ormai, possa racchiudere un susseguirsi di emozioni così forti e contrastanti, stiamo davvero sconvolgendo il nostro metro di misura.

Ma forse era così che doveva andare, forse é davvero un “rimettere a posto” le cose che non andavano bene, una seconda occasione.

Stanotte alle tre ero ancora sveglia, sul divano, solitamente quando lavoro, alle dieci e mezza di sera sono “secca sul divano”,  ma ora é come se avessi un fuso orario, alle tre sveglia, ma la mattina comunque in piedi presto, come se andassi a lavoro( no buono per le mie occhiaie, delle quali potrei scriverci un pezzo intero, ma ve lo risparmio!).

Torno seria, stanotte appunto, ad un certo punto pensavo questa cosa( e, quando penso di notte annotto tutto sul mio telefono, che é pieno di sensazioni dettate dall’attimo che scrivo con la speranza di ricordarmele il giorno dopo),comunque pensavo questo: tutta questa situazione in cui ci siamo trovati catapultati é come se, ad un certo punto della nostra vita fossimo diventati ciechi, cioè se tu lo diventi e non lo sei dalla nascita, quando all’improvviso non vedi più è molto peggio, perché sai benissimo come é fatto il mondo, ma non lo vedi più, ecco, ora noi, sappiamo benissimo cosa sono gli abbracci, i baci, i contatti umani, il fare l’amore, ma non possiamo farlo e, questo ci fa stare male e c’è lo fa mancare tantissimo, questa é la cosa brutta.

Ma, come in ogni cosa brutta , siccome io sono una persona estremamente positiva, c’é sempre il risvolto della medaglia.

In tutto questo “mancare” ci sono i piccoli gesti, quelli di cui normalmente non ti cureresti e che fanno così bene all’anima, sia che tu li faccia oli riceva, valore indistinto.

Io oggi mi sento felice,nonostante gli alti e bassi della mia giornata in quarantena, perché ne ho dati e ne ho ricevuti, ed è stato bello così, non ti aspetti nulla, ma poi quando succede ti sconvolge l’anima.

Ed in questo momento, questo scuotere di anima è un respiro fortissimo ed intenso in un mare di affanno.

Così, oggi alla fine é finita che sono così, tutta “love”, ma del resto, anche questo fa parte di me( scombussolamenti da preciclo a parte, vedi articolo precedente).

Stasera vi lascio ancora una volta con The Smiths, mio gruppo del cuore e che ascolterei fino a consumarmi l’anima, stasera questo post lo accompagna “Some girls are bigger than others”.

Some girls are bigger than others
Some girls are bigger than others
Some girl’s mothers are bigger than
Other girl’s mothers
Some girls are bigger than others
Some girls are bigger than others
Some girl’s mothers are bigger than
Other girl’s mothers
As Anthony said to Cleopatra
As he opened a crate of ale :
Oh, I say :
Some girls are bigger than others
Some girls are bigger than others
Some girl’s mothers are bigger than
Other girl’s mothers
Some girls are…

GIORNATA TIPO E CONSIDERAZIONI. DAY TEN.

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Oggi é una di quelle giornate in cui mi mancano assai gli abbracci.

Ma siccome non voglio ne imbruttirmi ne intristirmi, mi sono attivata per distrarmi.

Oggi sono uscita per la spesa settimanale con annessa scorta di vino ovviamente.

Sono stata fuori più o meno un’oretta tra coda al supermercato e pescheria, mi sembrava di esser stata fuori dodici ore, come cambia la percezione del tempo quando ti viene negato!? Pazzesco!

Comunque, dopo aver fatto tutto quello che dovevo, dritta dritta me ne sono andata a casa, premetto che tutti i miei spostamenti prevedevano massimo un raggio di un chilometro, ho trasportato forse venti chili di roba tra acqua, vino( necessario alla sopravvivenza) e cibo.

Torno, sistemo, mi alleno, intanto metto il branzino nel forno, mi fermo e mi dico che stavo ottimizzando i tempi come se fosse la mia pausa pranzo di lavoro, ma in realtá il tempo é l’unica cosa che non manca di sti tempi, ma forse é ancora difficile abituarsi.

Detto questo è senza troppe pippe  mentali,vorrei spendere ancora cinque minuti a parlar delle relazioni a tempi del Corona Virus, perché sì, di qualsiasi natura siano, mi stanno stupendo alla grande! Non so bene spiegare esattamente da cosa tutto questo derivi, ma le relazioni di qualsiasi natura siano, seppur distanti , sono diventate belle e mi fanno avvicinare più alle persone

Forse questa vita in pausa ha il suo risvolto positivo, ci permette di guardarci dentro ed il tempo ci permette di farci vedere davvero da chi ci sta accanto. Non mi era mai capitato prima così intensamente.

Per questo voglio concludere dicendo, non ci sono io n questo periodo giornate sì e giornate no, ma ore sì ed ore no, o forse attimi, ma l’importante é portare con se alla fine della giornata solo quelli  che ci ha fatto stare davvero bene, solo così anche la solitudine diventa un pochino meno “sola”.

Voglio continuare così, tra alti e bassi sì, ma fatti di pure emozioni, perché il tempo questo riesce a regalarvelo!

Ora vi saluto che devo spararmi la sesta puntata di “On my block” su Netflix, stasera questo post lo accompagna “Time” di  Angelo De Augustine.

Time keeps on coming I’ve been all around I’ll keep on running’Till time catches on I’ve been on the run Now you’re back in your hideout Never gave it all for free Everyone was talking to ya To ya Time keeps on learning About you and me I’ll keep on loving Someday she’ll love me I’ll love you for free Now your heart has been broken And you’re mise off away Now you can’t find the right words to say Once uphill you’ll be fine But your love’s lost down the line Hate to say I was wrong Came into this life on my own And I’ll try Yes I’ll try Hope for love Turn out the light And I gave my own life My own life My own life He’ll treat you unkindly If that’s what you want But you’ll stay inside me Inside of my heart Unbound at the start Now your heart has been broken And you’re miles off away Now you can’t find the right words to say Once uphill you’ll be fine But your love’s lost down the line Hate to say I was wrong Came into this life on my own And I’ll try Yes I’ll try Hope for love Turn out the light And I gave my own life My own life My own life

ANDRÁ TUTTO BENE. TRANNE L’IVA.DAY NINE.

Processed with VSCO with b1 preset Eccomi qui ancora, a svuotare la mia giornata  in questa “scatola”

Terapia d’urto by me.

Stasera sarò davvero brevissima, é stata una giornata intensa di “arrabbiature”, a metá tra litigate per pagamento iva e massaia.

Voglio solo dire questo. Ho mille pensieri ogni giorno per quello che ne sará del mio lavoro, del mio negozio. Ma aimé, ci sará un tempo per tutto.

Questo é il tempo di stare a casa e combattere prima di tutto il virus, dopo verrà la battaglia economica.

Una battaglia per volta del resto, o non possiamo farcela.

Oggi ho pensato che quando riaprirò Oficina, probabilmente sará come quattro anni fa, come riaprire da capo, dovrò andare in banca, riaprire un nuovo prestito e ricominciare, ma mi sono anche detta che, come l’ho fatto anni fa, lo farò ancora. Punto.

Credo che stasera le mie parole si esauriscano qui, ho la testa stanca ed ora voglio solo farmi la mia tisanina e perdermi nei miei pensieri.

Domani tornerò logorroica, è una minaccia.

Ma comunque vi lascio l’immancabile canzone della serata che ha accompagnato questo post! Stasera tocca a “Asleep” una delle mie preferite, The smiths, chi mi conosce bene lo sa!

 

Sing me to sleep
Sing me to sleep
I’m tired and I
I want to go to bed
Sing me to sleep
Sing me to sleep
And then leave me alone
Don’t try to wake me in the morning
‘Cause I will be gone
Don’t feel bad for me
I want you to know
Deep in the cell of my heart
I will feel so glad to go
Sing me to sleep
Sing me to sleep
I don’t want to wake up
On my own anymore
Sing to me
Sing to me
I don’t want to wake up
On my own anymore
Don’t feel bad for me
I want you to…