UMANITÀ. DAY TWO.

 

F527A506-FF7B-40EE-B285-1F2DDD9BD7F3Eccomi ancora qua. Secondo giorno da quando tutto é cambiato.

Oggi avrei voluto fare un post simpatico, la mia idea era di scrivere questi articoli alternando racconti seri e descrittivi di questa situazione, a post più leggeri ed “ironici”, perché nonostante tutto, abbiamo bisogno anche di un pó di leggerezza.

Ma aimè, oggi non ci riesco.

È stata una giornata strana, mi sono alzata in questo nuovo giorno, sono andata in negozio, ho pulito tutto come faccio ogni lunedì, a differenza degli altri lunedì oggi ho pulito così a fondo che anche gli abiti avevano “ sapor di Amuchina”, ho cercato di vedere il buono comunque come sono solita fare.

Poi sono uscita per andare dal commercialista, per poi rinchiudermi in casa una volta sbrigato tutte le cose che aimè dovevo fare per forza, perché sì, se hai la partita iva in Italia, come quando ti ammali, non puoi permetterti il lusso di fermarti del tutto.

Mentre andavo a piedi dal commercialista mi sono accorta di non avere nessuno vicino a me, la città era deserta, difficile spiegare la sensazione che ho provato, ma credo che a questo punto é la stessa cosa che proviamo tutti ormai da giorni.

Da un lato mi sono sentita sollevata, forse finalmente la gente ha capito la gravità della cosa e sta davvero in casa, dall’altra ho pensato che se da commerciante, non mi fanno chiudere, ma ovviamente nessuno esce di casa, come farò io a farcela!?

Sono arrivata a casa e da lì é stato un susseguirsi di paure e pensieri, di paura di crollare e di non farcela, di dovermi trovare a decidere se chiudere la mia attività, rischiando poi di non riuscire a farcela o, se rischiare la mia salute e quella di tutte le persone che passano dal mio negozio.

Certe volte le scelte vengono fatte scegliendo il male minore, ma in questo caso qual’é il mal minore!? Ho lasciato aperto questo articolo tutto il giorno,  per finirlo entro la sera, aggiornandomi sugli eventi ora per ora.

sono le 22.24, ho pianto tanto oggi, pianto per la paura di non farcela con la mia attività, per la paura di quello che sta succedendo e che mai mi sono trovata ad affrontare, per la paura di sentirmi impotente.

Poi é successa una cosa che mi ha fatto piangere ancora di più, ma questa volta sa un pianto liberatorio di gioia, quasi di liberazione. Mi sono arrivati tantissimi, ma proprio tantissimi messaggi da mie clienti, da quelle più vicine a quelle più lontane.

C’era chi mi dava conforto, chi mi diceva di non mollare, chi addirittura si offriva di aiutarmi economicamente, anche chi quasi non mi conosce affatto ha speso un minuto della sua giornata per darmi forza!

Voglio raccontare tutto questo perché come in ogni grande tragedia della storia dell’umanità, quando succedono cose particolarmente brutte, ci sono tanti sciacalli, ma anche tante anime belle, come quando dopo un incendio rinascono i fiori dalla terra.

Non esiste problema che non abbia soluzione, esiste il coraggio, siate la forza e la voglia di farcela tutti insieme. Siamo chiamati tutti a fare di sacrifici, é arrivato il momento di “tirare fuori le palle”, tutti insieme però.

Adesso mi asciugo le lacrime, con un fazzoletto cercando di non toccarmi troppo la faccia, voglio andare a letto, mettere della bella musica vicino all’orecchio e sognare solo cose belle.

Prometto domani di svegliarmi combattiva e di essere più forte, perché so che posso farlo.

 

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