L’AMICIZIA. DAY FOUR.

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Ed eccomi ancora qui, dal mio divano, playlist del cuore attivata, bicchierino di vino sul tavolo del salotto.

Giorno quattro dal delirio ufficiale.

Oggi il mio post é dedicato alle amiche, quelle vere, quelle di una vita, quelle che conti sulle dita di una mano,  io sono fortunata, di amiche vere e belle ne ho tante, ma queste cinque della foto, più il mio “Toffolo”, che aimé per cause di forza maggiore non era presente, beh, loro sono la mia famiglia, quella che ti scegli.

Loro sono quelle che, nonostante abbia abitato tanti anni a Milano e magari siamo riuscite a vederci meno in quel pezzo della mia vita, ci sono sempre state.

E quando dico sempre non è una frase fatta eh, ma sempre nel vero senso della parola.

Loro sono quelle che ci sono quando piango e quando rido, quando sono disperata ed in lacrime alla fine di una relazione, sono quelle che mi supportano quando ho un nuovo progetto, come é stato per Oficina, che ti dicono di non andare in banca a chiedere soldi per iniziare il tuo sogno, ma che ti aiutano loro, quelle che ti “cazziano” quando é necessario, quelle che ti raccolgono con il cucchiaino quando lo necessiti, quelle che ti dicono che non sarai mai sola.

E, nei tempi del corona virus sono quelle che ti comprano la vitamina c in farmacia, che ti fanno videochiamate perché sanno che vivi sola e la quarantena te la devo smazzare  tutta sola, ma che non vogliono che tu cada in depressione, perché sì, io mi sento super forte e “cazzuta” e lo so, ma parliamoci chiaro, questo isolamento se lo vivi sola in casa può farti tanto male!

Le amiche sono una parte fondamentale di questo gran casino in cui ci siamo trovati all’improvviso, le amiche sono ossigeno puro, un antidoto, un grande dono.

Ad oggi ringrazio di averle, quella saggia, che nei viaggi o nelle cose serie é un punto di riferimento, quella che mi fa ridere come una matta, quella che é come un fidanzato mancato, quella che la pensa come te in tante cose, quella a distanza ma sempre presente,  quella sempre solare e sorridente, ognuna con il suo speciale dono, le mie “evergreen”.

Questo cavolo di virus é anche il virus della solitudine, al di lá delle conseguenze fisiche oppure economiche, ti mette davanti a te stesso, ti obbliga a stare solo e a metterti in discussione, nel bene e nel male, ti obbliga a guardarti dentro, che tu lo voglia o no.

Voglio pensare che quando tutto questo sará finito, saremo tutti più consapevoli dell’importanza delle piccole cose che abbiamo sempre dato per scontate, dell’importanza del tempo, che ad oggi é l’unico dono in mezzo a tutto questo schifo, voglio sperare che passato tutto non ci dimenticheremo in tre, due, uno tutto quello che abbiamo vissuto,

Io non lo voglio fare, anche per questo ho deciso di scrivere nel mio blog tutti i miei stati d’animo, la mia piccola terapia d’urto!

E mentre, la mia playlist suona Pakistan dei Coma Cose, penso che mai testo fu più azzeccato! Me ne vado a dormire, domani nuovo giorno di questa vita in “pausa”, domani voglio disegnare!

“Uh
E mentre fisso il vuoto e cerco
Nuove cure per l’ansia
Seduta su un divano che c’è fuori da un portone
Con su scritto “per l’AMSA”
Non mi ero mai resa conto del silenzio che c’è
A quest’ora della notte qua
Con in sottofondo solo il ventolone della Pam“