LUNEDÌ.

Mi sento come in una centrifuga.

Ci sono i pensieri belli e quelli brutti che viaggiano insieme in questi giorni.

Dolce e salato insomma.

Caos e quiete.

Sono tutto ed il contrario di tutto.

É un continuo mettermi in discussione, che poi alla fine mi piace anche non accontentarmi mai.

Sto ascoltando i Verdena da tutto il giorno, che mi riportano ad anni fa, a periodi spensierati e felici,

Ah la musica, che bela invenzione é!? Non potrei vivere senza.

Buonanotte lovers, stasera suona “Luna” dei Verdena!

ASPETTATIVE VS REALTÁ

Casa, ore di sonno totali: due.

Stanchezza incalzante, ma allo stesso tempo felicità.

Son stata a Milano, posto del cuore, con le persone del cuore con cui volevo stare, avevo bisogno di sorrisi e spensieratezza.

Ho dormito due ore sì, ma stamattina ero felice di passeggiare presto nella mia amata Milano, di prendermi il tempo per me, di guardarmi intorno alla ricerca di cose belle.

Sono una “divoratrice di immagini” del resto, per questo i miei occhi hanno bisogno di fotografare ogni cosa.

Oggi mentre guidavo per tornare verso casa, in autostrada c’era questo cielo azzurro interrotto da sofficissime nuvole bianche, la mia musica del cuore che suonava ed i miei pensieri in fila uno dopo l’altro.

Oggi ho pensato alle aspettative.

Non voglio più aspettarmi nulla, forse per difendermi, forse per non stare male ancora.

In tutto il lockdown ho fatto un enorme lavoro su me stessa, mi sono cercata bene in fondo è mi sono scoperta forte, molto forte.

Non voglio tornare fragile, quindi ho deciso che aspettarmi cose dalle persone mi porta solo a rimanerci male quando poi le persone cambiano e, non voglio che accada più.

Son circondata di persone che mi vogliono bene e voglio concentrarmi solo su quelle.

Non voglio più aspettarmi nulla, ma voglio ancora farmi sorprendere, ah si, questo lo voglio tanto.

Voglio sognare e stupirmi.

Da domani ricomincio da me, da quel pezzettino un po’ ammaccato che devo rimettere a posto.

Come questo libro che sto leggendo, come il “kintsukuroi”, l’arte giapponese di curare le ferite dell’anima.

KINTSUKUROI SIGNIFICA “RIPARARE CON L’ORO”,É CIÒ CHE CHE POSSIAMO FARE QUANDO QUALCOSA SI ROMPE NELLA VITA. IMPARIAMO A CURARE LE NOSTRE FERITE PER FARNE LA NOSTRA BELLEZZA.

Ricomincio da me.

Punto e a capo.

Colonna sonora di stasera: “Queen of mosquitos”, Harlem, il mio personal tormentone di questa settimana.

PAURE. DAY BY DAY.

Casa, finalmente casa, pensa te.

Divano, non tappeto, ho il colore sui capelli perché, la mia parrucchiera lo sa il perché, la mia playlist LOVERS che suona come ogni sera e intanto che aspetto i venti minuti dello shampo con un sacco della spazzatura sulle spalle come mantellina da parrucchiera, mi sentivo di scrivere.

Sì lo so che non è una bella immagine, ma tanto per fortuna mi vede solo Frida!

Sono giornate lunghe e piene in cui non riesco a scrivere ogni giorno come in quarantena, ma oggi mi andava così.

Sono tornata dal negozio in questa nuova e strana routine di vita, lanciato i vestiti alla velocità della luce, canotta, mutande, bicchiere di vino e musica e, mi sono seduta sul davanzale della finestra a luce spenta con gli occhi chiusi, avevo bisogno solo di quello.stare lí al buio con il “silenzio” della mia musica, avevo bisogno di sentirmi protetta e di avere quel momento solo per me.

Da quando ho ricominciato a lavorare ho vissuto così tante emozioni senza fermare un secondo cuore e testa che avevo bisogno solo di questo.

Non so ancora bene descrivere come mi sento, ho mille paure, ho paura ad uscire e nel momento stesso vorrei non averle, ho paura a fare cose che prima mi sembravano normali, ho paura che da un momento all’altro tutto possa ricadere all’improvviso.

Per questo ho bisogno di fare piccoli passi.

Poi nello stesso momento bramo quella normalità a cui tanto ho pensato nei mesi d isolamento, dove per assurdo ne ho creata una “nuova”, dove sentivo il disperato bisogno di comunicare alle persone a cui tengo ogni mio stato d’animo.

Sicuramente il lockdown mi ha cambiata, penso sempre in meglio, mi sono sentita spesso forte ed orgogliosa di me, dall’altra parte penso quasi che per me sia più difficile ora, mi porto dietro quello strascico di paure, inaspettatamente.

Ma, nella mia vita sono stata tutto quello che volevo ed ho superato ogni cosa, facile o meno, quindi questo non é un post triste, solo un post riflessivo, un nuovo confronto con me stessa in una nuova fase.

Mi servirá in qualche modo anche questo.

Sta suonando questa canzone nella mia playlist del lockdown dove ho ascoltato così tanta musica spaziando ovunque, ascoltando musica che non conoscevo o che magari non avrei mai ascoltato, ma che adesso mi porto dietro sorridendo e pensando ad ogni attimo di questo isolamento a cui ogni singolo brano era legato.

Del resto ho detto mille volte ch la musica é parte di ogni mia giornata, sempre, a lavoro, per strada, a casa, quando mi addormento… insomma in ogni gesto della mia giornata.

Ho questo continuo bisogno di esprimermi, di esternare quello che sono e che penso, con una foto, con un disegno, con delle parole e , anche sì, con la musica.

Come dice sempre una delle migliori amiche”. Se avessi avuto una bella voce sarei stata una cantante!”, beh, se anche io avessi avuto una bella voce avrei forse cantanto i miei pensieri in tutto questo periodo!

Ma ognuno deve trovare il suo modo, io sono più brava con parole ed immagini forse.

Vabbè, finisco il mio pippone con questa canzone appunto, che forse non avrei mai ascoltato, ma che una sera di ascolti solitari di tappeto su Spotify é arrivata ed é finita dritta dritta nella mia playlist!

Si chiama “Femmina” di Viola Violi.

FRIDAY. DAY 70.

Processed with VSCO with f2 preset

Tappeto, venerdì, h 21.13.

Sono cinque giorni che non scrivo il blog, sono stati giorni pienissimi in vista della riapertura di lunedì.

È stato un susseguirsi di emozioni, l’idea della riapertura di lunedî mi fa sentire come se inaugurassi OFICINA una seconda volta.

Ieri ho fatto la vetrina, dopo due mesi, oggi vedere tutto allestito e non coperto è stata un’emozione fortissima, difficile da spiegare,.

Solo una parola, FELICITÁ.

Amo il mio lavoro, a volte lo sfanculo, ma lo amo e poterci tornare é la cosa più bella.

Voglio solo dire grazie a questo nuovo inizio, ci metterô tutta me stessa senza mai mollare!

Le piccole cose, oh quanto ho imparato ad apprezzare le piccole cose di sti tempi.

Canzone stasera!? “No surprise” dei Radiohead.

Ciao dreamers.

A heart that’s full up like a landfill
A job that slowly kills you
Bruises that won’t heal
You look so tired, unhappy
Bring down the government
They don’t, they don’t speak for us
I’ll take a quiet life
A handshake of carbon monoxideWith no alarms and no surprises
No alarms and no surprises
No alarms and no surprises
Silent, silentThis is my final fit
My final bellyacheWith no alarms and no surprises
No alarms and…

WAITING.DAY 63.

Venerdì, giorno sessantatré, h 21.19 di una sera strana.

Dicono che in questi giorni la luna sia gigante, ma io da qui non riesco a vederla. Serata strana, come di attese.

Oggi é stata una bella giornata, mi sono sentita super carica per il lavoro, ho fatto mille cose, mi sono sentita produttiva ed utile, é stato bello.

Stasera sono qui sul tappeto come se fossi in attesa di qualcosa, ascolto i Current Joyce da tutto il giorno, mi sento in pace, ma come se mi mancasse qualcosa, non so esattamente cosa o, forse lo so e faccio finta di non saperlo.

Se tutto va bene, manca meno di una settimana all’apertura di OFICINA, al ritorno a lavoro, ad un pezzettino di normalità.

Sono una via di mezzo tra felicità e paura, difficile descriverlo.

Credo che stasera mi fermerò qui, sono in quel limbo tra felicità e crollo in tre, due, uno e, oggi non voglio crollare.

Lascio la soundtracks, oggi rigorosamente Current Joyce, con “Too hard”

It seems like
Everybody is crazy
It seems like no one wants to be lazy
With me
With me

It seems like
Everybody is crying
It seems like
Everybody is trying
Too hard
Too hard

GROUPIES VINTAGE.DAY 63.

Ok, tappeto, ore 22.27, di una quarantena infinita.

Avevo scritto questo articolo mezz’ora fa ma poi, porca vacca, mi si é cancellato.

Ma siccome ci tengo assai, lo riscrivo, cercando di rendere esattamente le parole di prima.

Stasera voglio parlare di cose belle , stasera voglio parlavi di Groupies vintage, negozio di via Gian Giacomo Mora 7 a Milano.

Ma voglio prenderla un pochino più larga e fare una premessa.

Ho vissuto a Milano un grande pezzo della mia vita e, questo negozio ne fa un po’ parte.

Groupies raccoglie quella magia di essere catapultata in uno di quei negozi della Londra di nicchia, dove scopri pezzoni unici ed introvabili.

L’ultima volta che ci sono stata é stato a febbraio, prima della quarantena, prima di questa vita in pausa!

Groupies rappresenta per me una tappa fissa, a volte ho trovato Alice, sua proprietaria, anzi sua mamma, a volte no, ma comunque la sensazione appena entrata era quella bellissima di entrare in un mondo dove cercare tesori unici e solo tuoi.

Eh cavolo, in tutta questa “moda di massa” degli ultimi anni, con le catene low cost e tutto il resto, questo é sì un “cazzo” di tesoro dove far emergere tutta la tua personalitá!

Poi, è arrivato il lock down e tutto é cambiato!

Lì, qualcosa è successo, premetto che conosco Alice di Groupies di vista, andando nl suo negozio, ma mai personalmente.

Ma poi, all’inizio di questa quarantena, probabilmente perché entrambe proprietarie di negozi che sentiamo come figli, dai social, ci siamo avvicinate ed abbiamo cominciato a scriverci e supportarci, conoscendoci ogni giorno un pezzettino di più.

Lei è stata un bellissimo punto di riferimento.

Di mio, ho scoperto un’anima bella, con la stessa dedizione e lo stesso amore che io provo per Oficina, ci siamo supportate, fatte forza, consigliate e capite.

Questa è una cosa bellissima e voglio raccontarla perché penso che da ogni situazione di crisi venga sempre fuori del bello, questa cosa fa parte di quel bello, un po’ come quando dall’asfalto spunta un fiore!

Mentre scrivo suonano i mie amati The Smiths e penso che mai colonna sonora fu più azzeccata.

Io voglio dire grazie ad Alice, per le parole, gli abbracci virtuali ed il supporto, un grazie a te che in qualche modo hai contribuito a non farmi mollare.

Come le ho detto non vedo l’ora di tornare nel suo negozio e anche di stringerla fortissimo!

Alice è un’anima bella che mette tutta la sua passione nel suo lavoro e questo traspare ed é bellissimo.

Se non ci siete ancora passare,beh, Groupies Vintage deve diventare una tappa fissa, nel frattempo Alice sta producendo delle mascherine bellissime che potete acquistare direttamente dai suoi canali social, che vi lascio qui sotto insieme al mio pezzone del cuore, ovviamente, The Smiths!

fb: groupiesvintagemilano

Take me out tonight 
Where there’s music and there’s people 
And they’re young and alive 
Driving in your car 
I never never want to go home 
Because I haven’t got one 
Anymore Take me out tonight 
Because I want to see people and I 
Want to see life 
Driving in your car 
Oh, please don’t drop me home 
Because it’s not my home, it’s their
Home, and I’m welcome no more And if a double-decker bus 
Crashes into us 
To die by your side 
Is such a heavenly way to die 
And if a ten-ton truck 
Kills the both of us 
To die by your side 
Well, the pleasure – the privilege is mine Take me out tonight 
Take me anywhere, I don’t care 
I don’t care, I don’t care 
And in the darkened underpass 
I thought oh God, my chance has come at last
(but then a strange fear gripped me and I 
Just couldn’t ask) Take me out tonight 
Oh, take me anywhere, I don’t care 
I don’t care, I don’t care 
Driving in your car 
I never never want to go home 
Because I haven’t got one, da… 
Oh, I haven’t got one And if a double-decker bus 
Crashes into us 
To die by your side 
Is such a heavenly way to die 
And if a ten-ton truck 
Kills the both of us 
To die by your side 
Well, the pleasure – the privilege is mine Oh, there is a light and it never goes out 
There is a light and it never goes out 
There is a light and it never goes out 
There is a light and it never goes out 
There is a light and it never goes out 
There is a light and it never goes out 
There is a light and it never goes out 
There is a light and it never goes out 

LIMBO. DAY62.

Tappeto, 22.02, mega super pigiamino estivo e mille cose per la testa,

Altra giornata passata, in qualche modo, stamattina ero in giro per commissioni e salutavo gente a caso che mi salutava sotto la mascherina e gli occhiali, chi fossero, beh, non saprei, ma questa é un’altra storia, i miei genitori mi hanno insegnato ad essere educata e salutare, quindi, così faccio!

Detto questo, un volta essermi allenata ed aver aspettato il corriere, ormai unico uomo imprescindibile della mia vita, sono andata in negozio, per fare foto e continuare a sistemare.

Bevuto caffè, rigorosamente d’asporto dalla mia Simo, due chiacchere con vicini vari e che non vedevo da tanto, ero quasi felice di una parvenza di vita reale, arrivo a casa,posto foto del negozio giornaliere e poi mi metto a tagliare una nuova borsa da “provare” a cucire.

Poi chiamata del commercialista, gelo, chettelodicoaffare, manco voglio stare qui ad aprire una polemica, unica nota positiva vedere quella bonazza di mia nipote dieci minuti.

Stasera credo di fermarmi qui, le alternative sono o tirarvi pezza sul commercialista o bestemmiare, meglio che mi fermo.

Stasera voglio lasciarvi con una canzone di No Name, un anno fa ero al suo concerto a Milano ed é stato bellissimo, di nicchia e figo a livelli estremi. lascio qui “Shadow man”.

How do you see me?
How do you love me?
How to do you remember me?
Amaurotic nightingale
I hope that darkness keeps you well
When I can’t fall asleep at night
I blindly taught myself to fight
Aw shadow man shadow box, please keep your hands up
And if you get knocked down don’t forget to stand up
Bless the nightingale
Darkness keep you well
Bless the nightingale (I pray it keep you well)
Darkness keep you wellShadow man shadow box, dance in the dark with me
This resurrected agony there’s apathy for caskets
Everything I ever loved I lost in the magic
I claim by the river, my body delivered
When I die there’s 27 rappers at my funeral
Moses wrote my name in gold and Kanye did the eulogy
Remember all the bashfulness, understand the truancy
Here I stand in front of…

SATURDAY. DAY 58.

Divano, divano e non tappeto.

H 22.05, sono seduta in felpa e gambe nude incrociate sul mio divano, incredibile spostamento dal tappeto stasera.

Oggi mi sono svegliata super produttiva e ho fatto mezza giornata di pulizie di casa, oggi avevo bisogno di un giorno mio.

Poi stasera la solita videochiamata di rito con la mia Chicca è la mia So, seguita da un’altra con la mia Ninetta.

Questo sabato per me e le mie girls.

Stasera mi sono struccata, messa tutte le mie cremine, musica e tisanina, una serata detox tutta per me.

Oggi mi é passata alla fine, veloce veloce questa giornata, ma poi, non so perché succede, dall’inizio di questa quarantena, ogni volta che mi siedo sul divano di sera, mi sento sola, mi è vengono le ansie e le paure e questo mi spaventa tanto.

Voglio le coccole, voglio non sentirmi così sola, così spesso, come mi sono sentita negli ultimi mesi.

C’é una canzone ch dice :” É un mondo fatto per due, come le confezioni dello yogurt….”

Ecco, voglio almeno un’altra metá della confezione.

Stasera va così, non voglio lacrime cosí mi fermo qui, film e poi chissà se riesco a dormire un pochino.

A domani dreamers. Stasera soundtrack è “First love” The Maccabees.

First love, Last love
Only love, it’s only loveFirst love, Last love
Only love, it’s only loveDo you miss home?
Do you miss home?
And are you cool?
Symmetrical?Oh Oh Oh
Let’s get married
And tick the boxes
Oh lets get married
And tick the boxesDo you wanna be alone?
Do you wanna be alone?
And are you cool?
Symmetrical,
Analytical
Hypocritical
So critical
Nothing’s perfect, I’m hoping I’ll doOh nothing’s perfect; I’m hoping I’ll doMy mistake
And no mistake
And I would take it back if I could
So stay with me tonightI’ll make my bed, I’ll lie in it
Enticing with its leopard print
I’ll make my bed, I’ll lie in it
Enticing with its leopard print
And matching velvet duvetFirst love, Last love
Only love, it’s only loveFirst love, Last love
Only love, it’s only love
It’s only love
It’s only love
It’s only love

ALLA SO E CIPPO. DAY 56.

Tappeto,21.57.

Stasera si festeggia l’amore.

Questo post è per due amici di una vita, per due personcine speciali che festeggiamo diciotto (cazzo) di anni insieme e, a loro va il mio “chapeau”, perché nonostante non sia facile, non sia sempre tutto rosa e fiori, ovviamente, sono comunque ancora qui, a festeggiare questo traguardo, oggi insolito, ma loro sono stati capaci di farlo al meglio e, credetemi sulla parola quando ve lo dico.

Le relazioni sono difficilissime, ogni giorno, passata la famosissima “FASE A”, quella stupenda in cui tutto é bellissimo e faresti l’amore quindici volte al giorno, poi subentra tutto il resto e, la vera ricchezza poi alla fine é quella, andare avanti, supportarti e sopportarti sempre, nonostante tutto, gli scleri, la vita, gli scazzi e le incomprensioni.

Ma se nonostante quello si é ancora lì,beh, vuol dire che qualcosa di magico comunque c’è, e mai come ora, in questa super prova del nove che é la quarantena, tanto di cappello, che stare soli é difficilissimo sì, ma anche in due non sempre facile.

Quindi stasera il mio super love va a voi, So e Cippo, che nonostante cazzi e mazzi siete ancora qui e bellissimi così, vi voglio bene.

A voi questo post amici…

Soundtrack…

Oh, I can hear it when that old song starts to play

Cutting through my body in a familiar ways

Well, is it me or is it you who can’t relate

‘Cause I can feel it when those warm jets take me away

The useless seems to matter more and more

All my life is just something I can’t ignore

Consumed and enthused by all that came before

‘Cause I can feel it when those warm jets start to roar

Give me everything I ever need

Or just enough so I can go to sleep

Well, is it me or is it you who came to see

The scene, when all those warm jets swallow me

QUASI GIRO DI BOA. DAY 55.

Tappeto, 21.43.

Stasera ho anche incredibilmente cenato, asparagi preparati preventivamente prima delle birrette da videochiamata.

Dalla foto del post di oggi si evince che forse dovrei spostarmi da questo tappeto prima o poi, ma ormai é il mio background da quarantena, io e lui, lui ed io.

Altra giornata tutto sommato passata, ho fatto parecchie cose, sono stata in negozio e poi a fare altre commissioni e quando è così è bello, perché il testo del tempo poi finalmente vola.

Oggi mi sento bene, una giornata da bicchiere mezzo pieno insomma, come non accadeva da tempo, questo poco me lo faccio bastare al momento, ogni piccola felicità me la custodisco come un tesoro.

Oggi ho iniziato a cucire la mia prima borsa e , per quanto sará imprecisa, arrangiata e tutto il resto, mi ha reso felice creare qualcosa.

Poi con il tempo, diventerô più brava, si spera, nel frattempo di tornare a scuola di “ cucito” ad ottobre.

Questo tempo mi sta insegnando a darmi tempo per le cose che mi piace fare, ma che normalmente non ho mai tempo di fare, questa é una cosa bella di tutto sto casino.

Adesso smetto, finisco la birretta aperta prima, poi credo che inizierò una nuova serie sperando di crollare prima o poi.

Buonanotte dreamers, ricordiamoci i giorni con il sorriso quando verranno quelli meno belli,

Stasera soundtrack e dei Pixies, con “Wawe on mutilation”.

Cease to resist, giving my goodbye
Drive my car into the ocean
You’ll think I’m dead, but I sail away
On a wave of mutilation
A wave of mutilation
Wave of mutilation
Wave
WaveI’ve kissed mermaids, rode the El Nino
Walked the sand with the crustaceans
Could find my way to Mariana
On a wave of mutilation
Wave of mutilation
Wave of mutilation
Wave
WaveWave of mutilation
Wave of mutilation
Wave of mutilation
Wave 
Wave

21 GRAMMI.DAY 53.

Tappeto, musica, pigiamino estivo.

21.13, stesso posto.

Stasera pensavo al peso dell’anima, a quei famosi ventun grammi che ora mi sembrano diecimila volte più pesanti, come se la mia anima rinchiusa in queste quattro mura avesse assunto un peso diverso.

Sono cinquantatré giorni di cose mancate che ora iniziano tutte a farsi sentire. Sono fortunata sì, sto bene, (aspetta che faccio le corna), le persone a cui voglio bene stanno bene e questo è tanto, ma ho così voglia di persone, di vita, di attimi.

Tutto ormai si riduce dietro ad uno schermo, che, ringrazio il cielo di avere, ma ora questo schermo mi fa sentire le distanze così forti, senza poter toccare nessuno, nemmeno per sbaglio.

Ennesimo decreto, ennesime distanze confermate.

E allora lì ti senti ancora un pò più sola, non ho mai provato questa sensazione così, anche quando ho avuto storie, fidanzati, coniugi, come volete chiamarli e, poi son finite, ho sempre avuto mille persone vicino a me, non mi sono mai sentita sola.

Ad oggi, a quanto pare, non avere un “coniuge” con cui ricongiungerti il quattro maggio fa sentire ancora di più tutta questa situazione una merda totale, abbonatemi la parolaccia, ma comincio a non farcela davvero più.

Io non sono così, io voglio tornate ad essere super positiva ed a vedere sempre il bicchiere mezzo pieno, come sempre, ma qui, l’unico bicchiere che vedo lo svuoto la sera quando faccio l’aperitivo in videochiamata con le mie amiche, sorelle, il dono più bello che potessi avere vicino in questo momento, seppur da uno schermo.

In questi giorni ho come la sensazione che le cose belle da qui dentro poi pian piano si esauriscano e, magari poi non le ritrovi più.

Tutto quello che voglio è questo, persone. Io ho sempre ascoltato tanta musica, tutto il giorno, in negozio, a casa quando mi sveglio, in macchina… in questo momento della mia vita ogni giorno nel cerco bramosa di nuova, come se la musica in qualche modo colmasse quei vuoti lasciati dalle persone.

Rileggo il post e mi rendo conto di aver scritto cose di getto senza un preciso senso, o forse il senso è mio e lo capisco solo io perché é quello che ho dentro.

Vabbè, anche questa frase non proprio chiarissima, ma insomma, io mi son capita!!! Del resto scrivo questo blog con un diario per ricordarmi tutto una volta passato. Per sfogarmi come se parlassi con qualcuno.

Stasera pensavo che questa canzone di Calcutta ha proprio il testo azzeccato per quello che sto sentendo!

Quando a casa tornerai vienimi a trovar
Io ti posso offrire il pane
Quando a casa tornerai vienimi a trovar
Io ti posso offrire il pane
E vorrei vederti un po’ più da vicino
E darti un bel morso sul collo davvero
Toccarti una mano
Toccarti due mani
E darti un bel morso sul braccio davvero
Quando a casa tornerai vienimi a trovar
Io ti posso offrire il pane
Quando a casa tornerai vienimi a trovar
Io ti posso offrire il pane
E se dovessi rinunciar non dimenticar
Io ti posso offrire il pane
E vorrei vederti un po’ più da vicino
E darti un bel morso sul collo davvero
Toccarti due mani
Toccarti due mani
E darti un bel bacio sul volto davvero

POST CONTE. DAY 52.

Tappeto, ad usual.

H 22.18, sono due giorni che non scrivo, mi ero ripromessa i scrivere ogni giorno, ma ho avuto il mio crollo anche io, a dir la verità preceduto da una settimana nì.

Stamattina però mi sono alzata positiva, allenata, fatto il bagno purificatore di sale come consigliato dalla mia amica Ninetta, mangiato, pulito casa e disegnato, insomma una giornata positiva, senza lacrime, che di sti tempi é oro.

Poi stasera parla Conte e, mi ricrolla un’angoscia pazzesca, l’unica cosa che continuavo a sentire era la parola “distanziamento sociale”, la più usata, quella che mi fa più paura di tutto,

Bisognerá aspettare ancora, avere pazienza, avere paura, ci saranno ancora lacrime e momenti meno brutti, ma voglio pensare che posso farcela.

Non voglio andare avanti stasera, voglio solo non pensare, scrivere mi farebbe iniziare a piangere ed oggi no, non voglio farlo.

Domani tornerò un pochino meglio, me lo auguro,

Mai canzone che sta suonando nella mia playlist fu più appropriata, “Think I wanna die’ dei Pershing!

Buonanotte dreamers.

Think I wanna die if you don’t stay

Drop dead in place, you can forget it

Carry a torch for days,

I’m gonna let it burn

I remember watching as you slowly loaded up the loom.

On repeat: Caravan and we danced around the room.

Once insecure about your scar but I think you got over it. (So right)

Dreamt of marimbas made from the bones of our relatives,

Who never live as long as we think that they oughta live.

You dreamt of sex with tigers

I tried to get my head around that one! (So right)

SENSAZIONI. DAY49.

Oggi é un n pò un giorno così.

In realtá è stata decisamente tutta una settimana così, sull’altalena. Non ho ancora ben capito come sto, mi sento quasi una pazza, ho sti cambi d’umore repentini che non mi riconosco più, odio questa sensazione, odio non avere il controllo di me stessa, odio non riconoscermi.

Passo da momenti in cui mi sento una roccia a momenti di debolezza così forte che mi spaventano, non sono io cazzo, questa non sono io.

A tratti mi sento com se avessi perso la bussola e non sapessi dove sto andando e, tutto questo mi spaventa. Sono sempre stata una persona sicura di tutto, anche delle mie debolezze e adesso a tratti sento di avere paura.

Forse sono le mancanze a farmi provare questa sensazione o, forse sono io che mi sono persa.

Odio scrivere mentre piango, la vista appannata, la musica del cuore che suona e il mio tappeto, ormai parte di me in questo periodo infinito.

Ieri ho visto un film, diceva questo:

“Qualsiasi cosa che tu faccia, sará insignificante, ma è molto importante che tu la faccia, perché nessun altro la farà, come quando qualcuno entra nella tua vita e la metá di te ti dice:” non sei assolutamente pronto”, mentre l’altra metà dice “falla tua per sempre”.

Così è esattamente come mi sento io ora.

È come s mi sentissi persa senza sapere dove andare, odio questa sensazioni, perché, nonostante le cadute, l’inciampare, io nella mia vita sono sempre stata dove volevo stare o,dove il destino aveva scelto che fossi.

Ma forse di base questo mio perdermi così forte é determinato dalle mancanze.

Non voglio più sentirmi così, voglio essere io, scema, ironica, leggera,ma anche impegnata, cazzuta, forte, indipendente, voglio anche piangere sì, ma solo quando lo decido io, non quando è qualcosa che non posso controllare ad impormelo, che cazzo!

Oggi sono stata tanto in negozio a sistemare per ripartire, ma mi sentivo come in un limbo, a metá tra la voglia di fare e rinascere e la paura di quel che sará, forse é questo che mi destabilizza, l’incertezza.

Dall’altra parte però penso anche che la mia vita è sempre stata un’enorme salto nel vuoto e, alla fine, me la sono sempre cavata, quindi forse dovrei pensare a quello e basta, a quante cose ho fatto da sola e a dove posso arrivare.

Tiro un sospiro fortissimo, mi asciugo le lacrime ed il mascara ormai arrivato alle ginocchia e provo a pensare positivo, perché io alla fin sono così.

Voglio pensare che arriverà il momento della rinascita ed io sarò lì pronta, forte e pronta!

Mi fermo qui, stasera ho bisogno di “imbruttirmi” ancora un pochino, domani andrà meglio comunque io ci proverò.

Menomale che ci sono le amiche, la famiglia e le persone che in qualche modo sai che ci saranno sempre.

Crollo, ogni tanto, ma non mollo, giuro!

Soundtrack di stasera é “Figure 8” dei Peach Pit, che Io adoro.

Come to think of it, she said
Would you help me lace ‘em up instead
The weed I had is workin’From the shoreline in the snow
I can tell you want me out there so
Riding ‘til it’s hurtingYou’ve set me up now
Watch her as she pirouettes
Watch her figure 8
With that style
All good things of it
Are most likely gonna go
Watch her skate awayWhy am I your baby
As though you wanna play me away like that
Said you’re never cold on the dark side of the road
It’s your fave there, in fact
Would you wanna know if I’d say 
You’ll never go in at full impact
Always on the break as your calming a mistake
With your slow pacing backCome to think of it, he said
You preferred if I would just pretend
To hold you there as babyFrom the photos of you though
I’ve a longing to go back… Traduci in italiano

FINALLY, THE SUN.DAY 48.

Tappetolandia, ore 22.10.

Stasera musica altissima, non voglio sentire i miei pensieri e nemmeno le ambulanze.

Frida portata giù, tisanina sul fuoco e pigiamino rosa stasera.

Oggi è tornato il sole ed anche il mio umore lo ha sentito… ho dormito ben sei ore di seguito, seiiiii, svegliata presto, guardato Kiss me Licia, docciata e vestita sono andata in negozio a fare foto e ad iniziare a sistemare pian piano tutto.

Non so se sia dipeso dal sole e dal cielo blu che di un blu così non mi ricordo di averlo mai visto, sará il minor inquinamento forse, ma oggi i colori erano quelli della tavolozza di un pittore che dipinge un panorama limpido e sereno, fatto sta che arrivo nella magica via Robolotti, la via di OFICINA, vado a stampare da Maurizio, come faccio spesso nelle mie giornate “normali” di lavoro, poi esco e vado Melissa dei Pesciolini Innamorati, ristorante vicino al mio negozio che é lì a pulire con Matteo, oggi iniziavano il delivery, non li vedevo da quasi due mesi, poi mi sposto e arriva Paola del Coccinella, il bar a fianco a me, facciamo due chiacchiere , ovviamente a distanza e con mascherina, poi mentre fotografo i vestiti arriva Francy, la mia Francy,mia parrucchiera, ma prima di tutto amica, che gioia vederla, poi faccio pausa e vado dalla Simo, bar/tabacchi all’inizio della via e compro sigarette e chiacchiero anche con lei, insomma, tutta questa premessa lunga , lunga per dirvi che in tutta questa anormalità, oggi, per la prima volta dopo quarantotto giorni, nonostante ancora sia tutto così in forse, nonostante ancora so che sará lunga, ho avuto uno sprazzo di normalità, di mia giornata tipo, rappresentata dalle persone che animano quella fantastica via, con i negozi, le botteghe dei liutai, con tutto ciò che rende via Robolotti una piccola Montmartre, mi piace sempre pensarla così, perché alla fine in quella via ogni arrivitá è fatta di artisti!

Mi manca così tanto, ma oggi è stata gioia pura vederla un pochino più attiva, so che sará ancora lunga e dura e che la normalità non é ancora vicina, ma l’idea di poter pian piano ricominciare, seppur in modo diverso per un pó, mi rende tanto felice.

Oggi quindi tiro le somme e posso dire per certo che dopo qualche giorno di buio é stata una giornata migliore e, di sti tempi, ogni piccolo passo fa bene all’anima, alla testa ed al cuore.

Abbiamo tutti bisogno di ritrovarci, di ritrovare quella routine che prima tanto ci pesava e che forse dopo, spero, non daremo così per scontata.

Tu sai già la prima cosa che vorrai fare quando potrai uscire!? Io sì, sicuro salirò in macchina( non appena cambiata la batteria) e andrò… andrò!

Ok, la mia tisanina è pronta, cercherò un film da guardarmi, ieri ho visto “La febbre del cemento”, fiochissimo e consigliatissimo!

La soundtrack di stasera è “Off you” di The Breeders.

Notte dreamers.

I’ve laid this island sun a 1000 times
I’m on it
But I’m going strange
This island’s chills and shell cover me
With winded rock
And skies I’ve got yet to see
I tried
I even sent in friends
They did it as a favor
Cause I’m not that way
I am the autumn in the scarlet
I am the make-up on your eyesI land to sail
Island sail
Yeah, we’re movin
Yeah, we’re movin
This island’s sun I’ve laid 1000 times…

PLACE TO BE. DAY 47.

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22.33.
Tappeto.

L’immagine scelta stasera non è a caso ovviamente.

Diciamo che vorrei tirare fuori anche io la mia faccia sorridente che da qualche giorno mi sento come se me l’avessero portata via.

Voglio tornare a non aver paura di vivere, di vivere tutto quanto, cose belle e cose brutte.

Oggi é andata tutto sommato un pochino meglio, ma mi sono dovuta sforzare a non intristirmi e, sono stufa di sforzarmi, di credere che tutto tornerá come prima.

I giorni che passano accentuano le mancanze, esasperano le sensazioni e portano via quella “magia”.

Tutto diventa un rituale, ma non come nella vita normale con la routine scandita dal lavoro, dagli amici e dalla famiglia. Questa routine é diversa, perché imposta, perché spaventa, perché non l’abbiamo scelta noi.

Mi domando quindi fino a che punto potremo lasciar decidere della nostra vita altre persone che dicono di saperne di più, come credere che sia giusto se, dopo quasi due mesi non si vede uno spiraglio!? O almeno così ci dicono.

La sensazione di questi giorni é che mi state portando via i mei pensieri belli, la mia “stupidità” e, un pezzettino della mia vita che mai tornerá.

Ma ancora una volta, voglio provarci, voglio provare a sperare e pensare che dopo questa famosa data qualcosa possa in qualche modo, anche solo pezzettino per pezzettino, migliorare,

Ho solo bisogno di un piccolo cenno.

Ho bisogno di abbracci.

Sorrisi.

Persone.

Amore.

Risate.

Spensieratezza.

Ostacoli da superare per migliorarmi.

Ho anche un fottuto bisogno di vedere il mare.

Questa lista, che in qualche modo penso sia un pochino simile a quella di ognuno di noi potrebbe essere infinita.

Spero presto di tornare a metterci delle spunte!

Stasera ascolto ancora The Veils, come spesso in questa quarantena, stasera tocca a “Sun gangs”.

Some say you’ll never be gone forever
Some say there’s music where you go
I’ve no faith in my heart, tell two apart
Ocean above from sky below
Where I am going you can’t save me
Don’t wake me honey for love nor money
I have no more I can pay ‘til we’re here alone
And the seeds have been sown
And night returns to break the day
Where I am going you can’t save me
Where I am going you can’t save me, yeah
Seed a dreamin’, boxed a screamin’
The world to love, the right to know
Now I hear violence out from the silence
Don’t want me love? Then let me go
Where I am going you can’t save me
Where I am going you can’t save me
Where I am going you can’t save me, yet

 

INCAZZATAMEMTE. DAY 46.

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Tappeto, as usual, sì lo so che ieri avevo scritto che oggi sarebbe andata meglio, ma oggi non saprei, oggi é un misto tra depressione, mancanze ed un’icazzatura tremenda.

Oggi sono incazzata con me stessa, per questi due giorni di down emotivo che non mi scrollo dalle spalle.

Mi sento come svuotata ed impotente, perché davanti ad una cosa che non dipende da me mi trovo inerte e non riesco a reagire e, non mi riconosco e ,non mi sento io e, mi fa incazzare, sì, lo so che l’ho già detto, ma ho bisogno di ribadirlo!

In questi due giorni ho la sensazione di non essere me stessa e, non voglio essere presuntuosa, ma mi sono sempre ritenuta orgogliosamente una persona super combattiva, capace di ottenere quello che vuole con il sacrificio, anche quando sono caduta, in qualsiasi modo mi sono rialzata e sono andata avanti e questo mi  rende orgogliosa di me.

Fottutamente orgogliosa di me, aggiungerei.

Ma mai come in questi due giorni mi sono sentita vuota e spenta, incapace di reagire, a piangere ascoltando la mia musica ogni giorno, mi sono estraniata dalla persone che mi fanno stare bene per paura di contagiarle con i cattivi pensieri e questo mi fa male, perché non sono io, non voglio sentirmi così.

Poi stasera, parlando con la mia Erica, punto fermo ed imprescindibile della mia vita, ovunque si sia trovata in tutta la nostra amicizia, mi ha detto tante cose belle e vere, non scontate che, avevo bisogno di sentirmi dire da qualcuno che mi conosce e che sa quello che sto provando in questo preciso momento, senza bisogno di essere fisicamente qui, lei mi sá, lei conosce il mio cuore.

Mi sono rotta le palle di farmi buttare giù e domani voglio provare a tornare la Paoli combattiva e cazzuta di cui sono orgogliosa.

Io ci provo, promesso, speriamo ci sia il sole, che ho bisogno anche di quello, seppur visto dalla finestra.

Voglio circondarmi delle mie persone preferite seppur da uno schermo al momento, ma ho bisogno di qualsiasi forma di amore, anche di questa così strana a cui non eravamo abituati e, che malgrado tutto, ora dobbiamo imparare a farci bastare.

Stasera sto ascoltando un sacco di musica nuova su Spotify, ora, visto che ovviamente non ho sonno e non voglio stare sul divano in silenzio che mi mette tristezza, andrò avanti ad ascoltarla disegnando un pochino.

A domani dreamers, sperando di tornare cazzutissima!

Stasera lascio qui “Holes” di Mercury Lev.

Time
All the long red lines
That take control
Of all the smoke like streams
That flow into your dreams
That big blue open sea
That can’t be crossed
That can’t be climbed
Just born between
Oh, the two white lines
Distant gods and faded signs
Of all those blinking lights
You had to pick the one tonight
Holes
Dug by little moles
Angry jealous spies
Got telephones for eyes
Come to you as friends
All those endless ends
That can’t be tied
Oh, they make me laugh
And always…

SUNDAY.DAY 30.DAY 30, CAZZO.

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Tappeto, h 21.35, domenica, di una domenica che manco so più quale sia.

Oggi meglio di ieri, ho capito che la domenica è il mio giorno no perché é quello che mi ricorda i pranzi della mamma, allora, invece di mettere in forno le cose fatte da lei, questa volta mi sono preparata il pranzo io, il mio primo pollo arrosto, cioè pollo, cosce, ma di pollo, tempestate di patate!

Così oggi mi é venuta un pochino meno la nostalgia della mamma!

Poi, per la prima domenica dall’inizio di tutto, ho deciso di fermarmi, ho voluto che questa domenica fosse come quelle che precedono il lunedì, il lavoro.

Sino ad ora non era mai successo, mi sembrava di sprecare ancora di più la giornata, ma questa, avevo bisogno di uno stop, forse più mentale che fisico e mi sono messa sul divano a guardare la seconda puntata della Casa di carta.

Nella vita “normale”, mi sarei vista tutta la stagione in due o tre pause pranzo dal negozio, ma ora non riesco nemmeno a guardare una puntata di seguito ch mi sembra di buttare via il tempo, assurdo.

Così dopo una puntata e mezzo sul divano, mi sono messa a sistemare una scatola piena di album da disegno, piena di ricordi, di disegni fatti a mano, di quando ero pischella o di quando lavoravo da Lele, fratellino e “capo” per diversi anni quando vivevo a Milano. Quando volevo imparare a tatuare, quando vivevo cn Bianca, best coinquilina ever, ma questa storia la lascio per un’altra puntata perché sì, merita un post tutto suo!

Quindi, tutto sommato, oggi é stata una domenica migliore, cose sto imparando i miei limiti in questa vita in pausa e mi sto adattando ad essi.

Ora finisco questo bicchiere di vino rosso che mi ha comprato mia sorella, che di vini ne sa un sacco e, finisco di ascoltare questa canzone che accompagna il mio post e poi, forse, mi guardo un’altra puntata.

Oppure mi perdo via nei pensieri sul divano cn la mia playlist del cuore, ancora non ho deciso, facciamo che improvviso.

Stasera il mio post lo accompagna “Sea of love” di Cat Power, forse perché il mare è la prima cosa che voglio vedere, non appena libera!

Vi penso, testo qui sotto!

Come with me
My love
To the sea
The sea of love
I wanna tell you
How much
I love you
Do you remember
When we met
That’s the day
I knew you were my pet
I wanna tell you
How much
I love you
Come with me
My love
To the sea
The sea of love
I wanna tell you
How much
I love you