21 GRAMMI.DAY 53.

Tappeto, musica, pigiamino estivo.

21.13, stesso posto.

Stasera pensavo al peso dell’anima, a quei famosi ventun grammi che ora mi sembrano diecimila volte più pesanti, come se la mia anima rinchiusa in queste quattro mura avesse assunto un peso diverso.

Sono cinquantatré giorni di cose mancate che ora iniziano tutte a farsi sentire. Sono fortunata sì, sto bene, (aspetta che faccio le corna), le persone a cui voglio bene stanno bene e questo è tanto, ma ho così voglia di persone, di vita, di attimi.

Tutto ormai si riduce dietro ad uno schermo, che, ringrazio il cielo di avere, ma ora questo schermo mi fa sentire le distanze così forti, senza poter toccare nessuno, nemmeno per sbaglio.

Ennesimo decreto, ennesime distanze confermate.

E allora lì ti senti ancora un pò più sola, non ho mai provato questa sensazione così, anche quando ho avuto storie, fidanzati, coniugi, come volete chiamarli e, poi son finite, ho sempre avuto mille persone vicino a me, non mi sono mai sentita sola.

Ad oggi, a quanto pare, non avere un “coniuge” con cui ricongiungerti il quattro maggio fa sentire ancora di più tutta questa situazione una merda totale, abbonatemi la parolaccia, ma comincio a non farcela davvero più.

Io non sono così, io voglio tornate ad essere super positiva ed a vedere sempre il bicchiere mezzo pieno, come sempre, ma qui, l’unico bicchiere che vedo lo svuoto la sera quando faccio l’aperitivo in videochiamata con le mie amiche, sorelle, il dono più bello che potessi avere vicino in questo momento, seppur da uno schermo.

In questi giorni ho come la sensazione che le cose belle da qui dentro poi pian piano si esauriscano e, magari poi non le ritrovi più.

Tutto quello che voglio è questo, persone. Io ho sempre ascoltato tanta musica, tutto il giorno, in negozio, a casa quando mi sveglio, in macchina… in questo momento della mia vita ogni giorno nel cerco bramosa di nuova, come se la musica in qualche modo colmasse quei vuoti lasciati dalle persone.

Rileggo il post e mi rendo conto di aver scritto cose di getto senza un preciso senso, o forse il senso è mio e lo capisco solo io perché é quello che ho dentro.

Vabbè, anche questa frase non proprio chiarissima, ma insomma, io mi son capita!!! Del resto scrivo questo blog con un diario per ricordarmi tutto una volta passato. Per sfogarmi come se parlassi con qualcuno.

Stasera pensavo che questa canzone di Calcutta ha proprio il testo azzeccato per quello che sto sentendo!

Quando a casa tornerai vienimi a trovar
Io ti posso offrire il pane
Quando a casa tornerai vienimi a trovar
Io ti posso offrire il pane
E vorrei vederti un po’ più da vicino
E darti un bel morso sul collo davvero
Toccarti una mano
Toccarti due mani
E darti un bel morso sul braccio davvero
Quando a casa tornerai vienimi a trovar
Io ti posso offrire il pane
Quando a casa tornerai vienimi a trovar
Io ti posso offrire il pane
E se dovessi rinunciar non dimenticar
Io ti posso offrire il pane
E vorrei vederti un po’ più da vicino
E darti un bel morso sul collo davvero
Toccarti due mani
Toccarti due mani
E darti un bel bacio sul volto davvero