POST CONTE. DAY 52.

Tappeto, ad usual.

H 22.18, sono due giorni che non scrivo, mi ero ripromessa i scrivere ogni giorno, ma ho avuto il mio crollo anche io, a dir la verità preceduto da una settimana nì.

Stamattina però mi sono alzata positiva, allenata, fatto il bagno purificatore di sale come consigliato dalla mia amica Ninetta, mangiato, pulito casa e disegnato, insomma una giornata positiva, senza lacrime, che di sti tempi é oro.

Poi stasera parla Conte e, mi ricrolla un’angoscia pazzesca, l’unica cosa che continuavo a sentire era la parola “distanziamento sociale”, la più usata, quella che mi fa più paura di tutto,

Bisognerá aspettare ancora, avere pazienza, avere paura, ci saranno ancora lacrime e momenti meno brutti, ma voglio pensare che posso farcela.

Non voglio andare avanti stasera, voglio solo non pensare, scrivere mi farebbe iniziare a piangere ed oggi no, non voglio farlo.

Domani tornerò un pochino meglio, me lo auguro,

Mai canzone che sta suonando nella mia playlist fu più appropriata, “Think I wanna die’ dei Pershing!

Buonanotte dreamers.

Think I wanna die if you don’t stay

Drop dead in place, you can forget it

Carry a torch for days,

I’m gonna let it burn

I remember watching as you slowly loaded up the loom.

On repeat: Caravan and we danced around the room.

Once insecure about your scar but I think you got over it. (So right)

Dreamt of marimbas made from the bones of our relatives,

Who never live as long as we think that they oughta live.

You dreamt of sex with tigers

I tried to get my head around that one! (So right)