PRIMO SETTEMBRE.

Processed with VSCO with g3 preset

Ma porca di quella vacca, ci ho messo mesi a riaccedere al mio blog, non riuscivo a trovare la password, stavo impazzendo, tutto un casino insomma, un pochino come sono io forse, ma io alla fine mi vedo bene così, un po’ precisina, un pò maldestra, un pò incasinata.

Sono come un fritto misto insomma!


In questo periodo scrivo ovunque, scrivo note, scrivo su un quaderno o diario, chiamalo come ti pare, scrivo qui stasera, ma scrivo.

Che ormai si sa che scrivere mi fa stare bene no!?
Riscrivere qui stasera mi riporta a quel lockdown stile carcerata peso dove ogni sera era diventato un rito, tappeto, musica e bicchiere di vino, o forse due.

Il tutto intervallato da videochiamate spumeggianti e chiacchere a fottutissima distanza! Quanto mi ha cambiato questo periodo!? Quanto ci ha cambiati tutti.

Vaaaaabene, ma non sono qui per tirare pipponi su questo, sono qui per parlare di questo agosto.

Ad un agosto che ha avuto il sapore di casa, di famiglia, di amici nuovi, di amici “confermati”, di amici ritrovati, cazzo sì se é stata l’estate degli amici ritrovati, di quelli di una vita, che sono sempre stati lì, un pochino più distanti forse, ma sempre lì.

Quelli che sembrava ieri che organizzavamo festoni in spiaggia a cui tutti volevano partecipare, quelli dell’anguria e vino rosso bevuti con il boccale, quelli delle cazzate fatte tutti insieme, quelli delle collette per un cicchetto di vodka alla menta detto anche collutorio al chiosco da Mimmo, quella degli amori da gggiovani (gggiovani licenza poetica), quel che ora si siamo diventati un pochino grandi, ma che manteniamo sempre il nostro spirito e il nostro essere, quelli che non vedi da anni e ti riabbracci come fosse ieri, quelli che hanno avuto figli, quelli che no, quelli che “non sono pronto”, quelli che basta una cena In casa a ridere con le lacrime agli occhi, quelle dove arriva mio padre e cena con noi e dice ai miei amici “Hey, ti ricordavo con più capelli!”.

É stata l’estate delle estati, quella dove non interessava di uscire tutte le sere, che non dovevi timbrare un cartellino, quella dove volevi vivere il mare, dove il sale sulla pelle lo volevi anche a mezzanotte mentre guardavi le stelle dalla veranda.

L’estate dello svegliati presto ogni martedì per il mercato delle pezze, dove eravamo sempre una squadra fortissima, l’estate delle cose semplici, senza aspettativa alcuna.

L’estate delle conferme e quella dello scoprire le nuove persone, l’estate dei miei nipotini veri e di quell acquisiti, perché cavolo sì, se c’é una cosa so fare bene é zia Palli, forse perché mi viene naturale rapportarmi con la loro spontaneità, forse perché lo divento un pochino anche io.

Questo primo settembre sa di ricordi belli e malinconia, sa di un bicchiere di vino rosso che fa autunno, sa di candele sul davanzale e giornate che si accorciano, sa di cose belle comunque.

Il “ricominciare”, un nuovo punto di partenza con il cuore ancora un pò lá, sa di non sapere bene dove sei, ma che ancora va bene così.

Vorrei ch le persone a cui tengo, quelle a cui voglio bene davvero nella mia vita, possano conoscere anche questo pezzo di me, quell’agosto che per me è speciale, vorrei che vivessero quello che scrivo per capirlo davvero.

Ma forse, già un pochino lo capiscono, perché tutti abbiamo in qualche modo il nostro agosto ed il nostro posto speciale.

Vorre che nel 2022 organizzassimo veramente quella festa in spiaggia che spaccava i culi come facevamo un tempo, quanto bello sarebbe!?

Oh, lunedì la mia Chiara mi porta al concerto dei Manu Chao, che quel disco mi ricorda proprio quelle estati di giovinezza e spensieratezza, che nulla accade per caso no!? O almeno io credo così, ho sempre creduto alle coincidenze, credo che se le cose ritornano un senso ce l’abbia, credo che se qualcuno torna nella tua vita era destinato a starci in qualche modo per sempre.

Sono sempre una cazzo di romanticona lo so, mi piace anche questo alla fine.

Agli amici tutti grazie, sono una personcina per bene anche grazie a chi é inciampato nella mia vita.

Grata.
Val momento suona:” You wrote don’t forget on your arm” di Flatsuond.

Lascia un commento